La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

HAITI – come noi abbiamo prepararato la catastrofe umana

14-01-2010

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Haiti non è stata solo dimenticata da più di cento anni. Purtroppo il mondo civile se ne è occupato. Tagliando le foreste che erano l’incanto dei Carabi. Una società di Marsiglia aveva bisogno di cenere per fare saponi. Parigi e New York avevano bisogno di un dittatore paranoico come Duvalier (Papa Doc) per tenere a bada “gli spiriti ribelli”. La Chiesa aveva bisogno del buon rapporti con l’uomo forte autorizzato da Roma a scegliere il Primate il quale nominava altri … continua »

Pubblicato in America Centrale

Democrazia al sangue

14-01-2010

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10 Luglio 1794, tre del pomeriggio, piazza della Rivoluzione, Parigi. Rullano i tamburi, urla della folla assiepata attorno al patibolo, lo spettacolo può iniziare, il boia infila i guanti rossi. Maximilien Marie Isidore Robespierre sale le scale con fierezza, lentamente, la morte non gli fa paura, nel cuore ha la solidità di un uomo giusto, incorruttibile. Maximilien guarda il popolo, quella gente per la quale ha lottato e ripercorre in pochi istanti tutta la sua vita. Una serie d’immagini scorrono … continua »

Pubblicato in Il Lato debole

Caos governo – giustizia: processo breve? Sparito. Statistiche del ministro? Superate. Nessuna certezza per giudici e imputati

14-01-2010

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Il sistema è andato in tilt. È vero, lo ammettono tutti gli operatori compresi gli stessi magistrati. Tutto ha una matrice ben precisa: la riforma del processo penale del 1988, la riforma del giusto processo del 2000. Le due riforme, più quella sul giudice unico che non ha risolto i problemi, hanno interferito negativamente tra di loro, creando un sistema confuso e contraddittorio. Non sono stati introdotti correttivi normativi e organizzativi adeguati, per quanto fosse stata prevista l’istituzione di una … continua »

Pubblicato in Italia

Gli italiani sono brava gente?

14-01-2010

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Un “extra” buttato in una fontana e morto assiderato a Napoli. Fucilate e rastrellamento di stranieri non clandestini in Calabria. Insulti negli stadi. E lavoro sempre in nero. Questo il paese dei nostri sogni?

Sento molte volte dire questa cosa qui. Sento spesso dire “noi italiani non siamo razzisti”. Siamo brava gente. Sono gli stupidi che si comportano in una certa maniera. Ah sì? Davvero? La politica è stupida? I politici sono stupidi? La stampa è stupida? I giornalisti? … continua »

Pubblicato in Con questa faccia da straniero

Popolo. Dico: popolo

11-01-2010

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Con questa poesia di Roberto Roversi inauguriamo una nuova “inchiesta”: LE PAROLE RUBATE. Ci sono infatti parole che, nel corso del tempo e senza che ce ne rendessimo conto, ci sono state scippate. Basti pensare a recenti invenzioni come “Popolo della Libertà”. Riappropriarsi delle parole significa innanzitutto ripronunciarle. Riprendere il filo che conduce alle origini del loro autentico significato: la cultura, i valori e il vissuto (passato e presente) di un popolo. Partiamo proprio da qui. Alla ricerca delle parole … continua »

Pubblicato in Le parole rubate

Raniero LA VALLE – Torna al lavoro il governo dell’amore (garante Vittorio Feltri)

11-01-2010

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Improvvisamente la politica italiana si è accesa attorno al binomio amore-odio. Però l’odio di cui si è parlato non è quello di cui sono fatti oggetto gli immigrati senza permesso, soprattutto musulmani, a cui corrono dietro sindaci, vigili urbani (ndr: e mafiosi con fucile a pallettoni) per rendere impossibile la vita; e l’amore di cui si è parlato non è quello che in termini politici si chiama solidarietà e dovrebbe raggiungere tutti, anche i più poveri e indifesi, perché tutti … continua »

Pubblicato in Lettere

L’unica riforma che non piace ai riformisti

11-01-2010

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In tempi di tagli alla cultura e alla pubblica istruzione, viene voglia di ripartire dall’ABC… Voce del verbo riformare. Dal latino “re-formare”: formare di nuovo, ridurre in miglior forma. Se c’è una parola che ben rappresenta la presente schizofrenia della politica e della società italiane, questa è certamente “riformismo”. Alcuni, abbandonato ogni pudore, sostengono addirittura che l’origine delle nostre disgrazie risale a dieci anni fa, quando la Bicamerale “fondata sul ricatto” si arenò e, con essa, affondarono le Grandi Riforme … continua »

Pubblicato in Quali riforme?

L’Unicef denuncia: il ministro Gelmini non può ghettizzare i bambini stranieri

11-01-2010

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Siamo il solo Paese d’Europa a segregare scolari e studenti immigrati in quote che non tengono conto della realtà.

Non si comincia dal tetto per costruire una proposta di integrazione culturale, occorre bensì partire dalle fondamenta e lavorare sulla base del progetto di società che si intende costruire. L’integrazione degli alunni con cittadinanza non italiana è un elemento fondamentale per fare in modo che il Paese … continua »

Pubblicato in Italia

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