La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

Libri e arte »

Cari scrittori, imparate l’umiltà da Saramago

02-10-2009

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Riporto – pari pari – alcune righe che José Saramago scriveva nel dicembre del 1995: “Nel bene e nel male, tutto quanto degli editori si racconti è sempre meno di quello che dovrebbe essere raccontato. Quando un autore, per esempio, pensa che la sua casa editrice non gli dedichi le attenzioni che lui crede di meritare, probabilmente bisognerebbe informarlo che lei lo classifica all’ottavo grado di una scala di considerazione editoriale che va da uno a dieci, e che pertanto dovrà essere molto grato di non essere stato messo al nono posto, o addirittura all’ultimo. Eviti, soprattutto, di domandare per quale motivo non sia lui il primo: rischierebbe che gli mostrassero i deprimenti risultati editoriali delle vendite dei suoi libri… Un autore prudente non fa domande di questo genere, si rassegna a quello che gli hanno detto e gli hanno pagato, e se, nonostante la prudenza, gli manca l’assennatezza, gli resta l’espediente di credere nell’immortalità per poter riscuotere la differenza”.

Non sarebbe forse il caso di far imparare a memoria queste righe a buona parte dei nostri accidiosi e litigiosi – e in definitiva mediocri – scrittori?

Paolo ColloPaolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.

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