Caro Domani, scrivo al presidente di Legacoop Campania, Vanda Spoto, perché adesso è finito anche il sussidio
10-03-2011
di
Carlo Vuolo, ex lavoratore Unicoop Tirreno, disoccupato, Sarno
Questa lettera, scritta da Carlo Vuolo alla presidente di Legacoop Campania, Vanda Spoto, ha due precedenti sulle pagine di questo giornale: il primo, pubblicato il 2 dicembre 2010, Lucia, Margherita, Carlo e altri 17 dipendenti licenziati: “In Campania la Coop ci ha venduti ed ora siamo senza lavoro, e il secondo, Caro Domani, a Natale un disoccupato buttato via dopo anni di lavoro può chiedere solo giustizia, datato 23 dicembre. La situazione dei lavoratori licenziati non è cambiata, ma sembra volgere sempre più al peggio.
Ciao Presidente,
ok, eccomi qui, ancora senza lavoro e il mio ultimo assegno di disoccupazione è stato incassato. Nessuno vuole assumere un 47 anni, con tre figli minorenni, troppo
vecchio per lavorare. Non importa che ho lavorato per 25 anni in cooperativa, e un giudice dice di trovare un accordo per essere collocato in strutture di Unicoop Tirreno e ci sono. Aprono nuovi punti vendita e ci ignorano.
Le dico, Presidente, che arrivano notizie che vorrebbero darci un piccolo risarcimento economico, noi io dico vogliamo lavorare non cerchiamo la carità. Non importa se 30 anni fa, nell’agro sarnese nocerino, abbiamo portato la legalità. Ora quello che vedete è un uomo disperato, che cammina con un una domanda di lavoro. Guardo i loro volti come mi guardano. Ma come si fa a dimostrare la discriminazione? In questo caso non si può.
Ma come faccio a trovare un lavoro? Sono in pensione anticipata, senza averla maturata. Ma devo essere in grado di avere il mio piede nella porta e avere la possibilità di provare lo stesso. Nel frattempo, quel poco di risparmio che ho è in diminuzione rapida. Più rapidamente ora, senza la indennità di disoccupazione. Non posso stare qui a lungo e presto perderò la mia casa, la mia automobile forse la mia famiglia e ogni possibilità di sopravvivere, voglio essere anche io un membro produttivo della società.
La parola chiave in tutto questo è un aiuto, se può chiedere al Presidente di Unicoop Tirreno di ammettere il proprio errore quello di averci venduti a un personaggio che dopo pochi mesi ci ha licenziati. Telefoni al consiglio di amministrazione e chieda di rispettare le sentenze che reintegrano i lavoratori al proprio posto di lavoro, se può farsi portavoce di quella società seria che chiede di lavorare con dignità.
Grazie.