La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

» Inchieste

Dov'è la pace di Obama?

Obama prova ad aprire speranze di pace, ma l'eredità è difficile. Le parole seminate in Arabia Saudita, al Cairo, a Gerusalemme aprono una speranza che sembrava pietrificata, ma non sarà semplice smontare i tabu che paralizzano da mezzo secolo la storia. Difficile soprattutto in Medio Oriente dove da quarant'anni Israele è l'arsenale nel quale si sperimentano nuove generazioni di armi. Difficile emarginare l'estremismo di un Islam talmente disperato da aggrapparsi al terrorismo di al Qaeda. Difficile negli Stati Uniti: lobbies dell'industria pesante che non si arrendono; resistono le gerarchie militari sopravissute alle mutazioni politiche da un presidente all'altro. Obama non riesce a smontare l'orrore di Guantamano. Obama ha le mani legate quando prova a rendere pubbliche le violenze segrete degli anni di guerra: massacri di civili in Afghanistan, bombe al fosforo bianco a Fallujia (Iraq) e torture nelle carceri sepolte in paesi in qualche modo satelliti: dall'Egitto all'ex nazioni dell'impero sovietico. Obama governa, ma non ha il potere che vorrebbe: per il momento. L'ombra nucleare dà fiato alle vecchie volpi Usa. Dick Cheney, signore della galassia di armi, contractors (mercenari), multinazionali di ogni settore; Dick Cheney rilancia le paure che il sorriso di Obama promette di sciogliere. “Non abbassiamo la guardia contro il terrorismo…”: è la politica dei governi ai quali Cheney ha partecipato per vent'anni, da Reagan, Bush padre, Bush figlio. Fra qualche giorno l'utopia che gli incontri del G8, vetrina di strategie e vanità già delineate, possa aprire la politica alla ragione, resta l'imbroglio consueto a questi incontri. Conclusioni già scritte con faticose limature di mesi. Parole rotonde: suoneranno come campane, ma sotto le parole quasi niente. Intanto la Nato festeggia 60 anni, ricorrenza con ombre e luci. Il sospetto che sia un vecchio strumento ormai fuori tempo annuncia nuove delusioni. Per esempio: le basi Usa e Nato in Italia che fine faranno, anche se ormai le tensioni inquietano regioni lontane dall'Europa pacificata attorno al salvanazioni della stessa moneta? Spariranno? Rimpiccioliranno o resisteranno le strategie dei generali disegnate quando il mondo era diverso? Ancora resistono nel dubbio che le cortine di ferro, di bambù o di petrolio rialzino nuovi conflitti: caldi o freddi, non importa. L'infelicità dei popoli sembra destinata a continuare.

Sessanta anni portati male: perché sopravvive la NATO

09-06-2009

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A sessanta anni dalla sua fondazione nel 1949, l’esistenza stessa della Nato rappresenta oggi una forzatura storica, dato che fu creata allo scopo di contrastare il Patto di Varsavia e l’Urss, dissoltisi entrambe da venti anni. La Nato non solo è rimasta in funzione, ma ha esteso il suo terreno d’intervento molto al di là dell’Atlantico Settentrionale, al quale l’articolo 5 del suo statuto limita il suo intervento. Un asse d’espansione della Nato è rappresentato dai Balcani, dove l’indipendenza … continua »

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VICENZA, parlano le donne del movimento “No Dal Molin”

09-06-2009

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ABBIAMO SCRITTO UNA LETTERA A MICHELLE OBAMA
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Ultima ricostruzione della base USA al Dal Molin.

Monte Berico è il colle che sovrasta Vicenza. Chi si ferma dal piazzale di Monte Berico, vede a nordest una zona verde tagliata dalla pista bianca del piccolo aeroporto “Dal Molin”, interamente circondato da case e condomini: in linea d’aria è l,ontano meno di due chilometri dal centro storico della città, … continua »

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