di
Paolo Collo
Giornalista e critico teatrale de “La Stampa”, Osvaldo Guerrieri è ormai sempre più immerso nel mondo della scrittura. Negli ultimi anni ha infatti dato alle stampe parecchi suoi … continua »
di
Pietro Micca
“Tarantola” del francese Thierry Jonquet sta per uscire sugli schermi: “La pelle che abito”. Speriamo che il maestro spagnolo cambi almeno i dialoghi, altrimenti anziché tremare si ride continua »
di
Paolo Collo
Come si sa, di solito siamo noi a cercare i libri da leggere. Ma certe volte, per qualche strano motivo, sono i libri a farsi trovare e a … continua »
di
Gianna e Roberto Denti
Dai 3 anni
Werner Holzwarth e Wolf Erlbruch
Chi me l’ha fatta in testa?
Ed. Salani
pp. 14 € 16,80
Possiamo considerare questo libro (il grande successo lo dimostra) uno dei classici contemporanei. … continua »
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» Libri e arte
Da leggere in treno
Un libro in borsa o in borsetta è un efficace deterrente alla monotonia del quotidiano viaggio in treno di un pendolare. Ma, proprio in quanto destinato a diventare parte integrante del bagaglio, deve necessariamente rispondere ad alcune esigenze:
- deve essere leggero da trasportare, perché il piacere di un paio d’ore di lettura non sia offuscato dalla prospettiva di accollarsi per giorni e giorni un peso supplementare eccessivo;
- deve essere leggibile anche in condizioni non ottimali (viaggio in piedi o scarsa illuminazione degli scompartimenti), dunque al bando quelle pagine troppo fitte di caratteri minutissimi;
e, per quanto riguarda il genere,
- deve consentire di non «perdere il filo» alla fine di ogni viaggio, perciò meglio evitare storie con troppi personaggi dai nomi magari esotici, complicati e malignamente simili:
E Guerra e pace? E Dostoevskij? Si consiglia di attendere le ferie…
18-11-2010
di Federica Albini
Irène Némirovsky, Come le mosche d’autunno, Adelphi, 2007
Travolti dal vento della Rivoluzione, i Karin, ricca famiglia russa che per generazioni ha vissuto nella splendida villa di Karinovka, sono costretti a fuggire dalla loro terra e a cercare, come tanti, rifugio in Francia. Solo Tat’jana Ivanovna, la vecchia nutrice, resta a guardia degli antichi fasti ormai perduti, … continua »
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11-10-2010
di Federica Albini
Sfogliando le favole di Corona sono tornata piccola: “Uffa”, rispondeva il nonno che mi invitava a visitare il bosco, cogliere il muschio, immergermi nella natura. “Uffa”, impazienza adulta se il treno è in ritardo, se il cielo di Milano non ha colore. E la nostalgia di piaceri perduti immalinconisce il lavoro continua »
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03-06-2010
di Federica Albini
Non volevo parlare del libro di Claudio Gatti: chi ogni giorno fa il pendolare – casa-lavoro-casa – non ha voglia di sfogliare le tristezze quotidiane. Ma quando Moretti, direttore Ferrovie, chiede a Gatti 26 milioni per danni morali visto che i treni “vanno benissimo”, comincia un giallo con due milioni e mezzo di testimoni in tribunale. E non intendevo perderlo… continua »
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08-04-2010
di Federica Albini
Bertina Henrichs, La giocatrice di scacchi, Einaudi, 2006
La vita di certe donne è un lungo allenamento alla trasparenza. Ne sa qualcosa Eleni, quarantadue anni, due figli, un marito per il quale esiste solo in quanto dispensatrice di pasti e un lavoro – come cameriera ai piani di un albergo – in cui essere invisibili è dote sommamente apprezzata. Ma cosa accadrebbe se una … continua »
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11-03-2010
di Federica Albini
SANDRO CAPPELLETTO, ALTRAVELOCITÀ. AVVENTURE DI UN VIAGGIATORE IN TRENO, Giunti, 2009
Avvelenato come le acque del Lambro, tagliente come il margine di un foglio, appuntito come un paletto di frassino di vampiresca memoria. E non potrebbe essere altrimenti per questo minuscolo libro in cui Cappelletto concentra tutte le frustrazioni di cui sono vittima le migliaia e migliaia di pendolari che quotidianamente migrano lungo la strada ferrata, scavando piste di andata e ritorno nell’indifferente – quando non … continua »
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04-02-2010
di Federica Albini
Juan Damonte, Ciao papà, Elliot, 2009
«L’originalità di “Ciao papà” non si limita al piano linguistico: se sono ormai numerosi, infatti, gli scrittori che hanno affrontato, anche in chiave poliziesca e noir, gli anni bui della dittatura argentina, nessuno che io sappia ha scelto il singolare punto di vista di un malavitoso disincantato e cinico, per di più affetto da sdoppiamento della personalità. E se è vero che il noir è oggi il genere che meglio si presta a … continua »
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07-01-2010
di Federica Albini
La fantasia che mescola intellettuali e mafiosi non raggiunge il “bronzeo volto” del fantastico Amministratore di Trenitalia: la Grande Nevicata da combattere con “panini e coperte”…
Niccolò Ammaniti, Che la festa cominci, Einaudi 2009.
Lo dico subito: non ci si aspetti un coinvolgimento emotivo né l’appassionante ricerca di contenuti rivelatori della nostra anima, da questo piccolo romanzo di Ammaniti. Lontana anni luce dai precedenti Io non ho paura e Come Dio comanda, l’ultima sua creatura è infatti una … continua »
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10-12-2009
di Federica Albini
Beppe Sebaste, Oggetti smarriti e altre apparizioni, Laterza, 2009.
Ovvio che il titolo di questo piccolo libro di Sebaste rimandi immediatamente a treni e stazioni: quale mostro onnivoro ha mai ingoiato un numero maggiore di chiavi, guanti, ombrelli, agende, occhiali, maglioni, portafogli se non lo scompartimento di un treno? E infatti, proprio dall’ufficio oggetti smarriti della stazione Centrale di Milano parte il «viaggio» che Sebaste, giornalista e scrittore, ci invita a compiere insieme a lui. Ma non si tratta … continua »
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