La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

I pendolari tedeschi viaggiano in paradiso

23-10-2009

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Hannover  –  Gerhard è un pendolare. Tedesco. Ogni giorno feriale parte di primo mattino e viaggia tra Uelzen, una cittadina di 35 mila abitanti nell’idillica landa di Luneburgo – grandi estensioni di erica, torbiere, pecore al pascolo – e Hannover, dove lavora. L’idea di trasferirsi in città non lo ha mai sfiorato, perché, mi spiega, le sue radici sociali sono nella città in cui è nato e sono troppo importanti per lui. Nei primi anni percorreva in auto, insieme a … continua »

Pubblicato in Europa

Repubbliche ereditarie: il figlio di Gheddafi al posto del padre

17-10-2009

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Londra – Prima di morire re Hussein aveva lasciato l’ospedale di Huston per volare ad Amman e cambiare la costituzione che assegnava il trono al fratello Hassan. Affida la corona al figlio Abdallah, nato da una moglie inglese conosciuta mentre giravano in Giordania  Lawrence d’Arabia. Diritto contemplato dalle tradizioni  monarchiche; diritto finora esteso alle dittature più volgari. Corea del Nord per esempio. Nemmeno Mubarak d’Egitto, al potere da 37 anni e col figlio preparato a prenderne il posto, nemmeno Mubarak … continua »

Pubblicato in Mediterraneo

Honduras: Washington non riconosce i golpisti ma il “suo” Fondo Monetario li finanzia. Perché?

02-10-2009

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(Esclusivo per Domani) La dittatura civil-militare in Honduras chiama alle elezioni per contrastare l’opposizione nazionale e internazionale verso il colpo di stato che ha abbattuto il governo di Manuel Zelaya e, così, imporre la sua politica di assoggettamento del popolo, messa in atto da oltre settanta giorni.
È fondamentale che i governi e la comunità internazionale si oppongano all’ipocrisia di nuove elezioni che hanno come unico scopo quello di consolidare gli obiettivi politici e gli interessi dei golpisti.
La dittatura … continua »

Pubblicato in America Centrale

Morire giovani per “ragioni di mercato”

02-10-2009

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Il 32 per cento dei ragazzi che se ne vanno muoiono negli incidenti del sabato sera. Ma nei paesi ricchi. Ogni giorno 1500 giovani donne muoiono di parto. Ma nei paesi poveri.

Ogni anno muoiono nel mondo 2,6 milioni di giovani tra i 10 e i 24 anni, il 97% per cento di loro in paesi a basso o medio reddito. Sono i risultati del primo studio sulla mortalità giovanile sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e pubblicati un paio … continua »

Pubblicato in Parole globali

L’AVANA E WASHINGTON SI PARLANO CANTANDO

21-09-2009

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Dopo 50 anni in Piazza della Rivoluzione non parlano né Fidel né Raul. Star venute da Miami e da ogni parte del mondo incantano un milione di ragazzi. I musici di “Pace senza Frontiere” sono il primo filo Tv tra Castro e Obama. Ambasciatori Juanes,  Silvio Rodriguez, Jovanotti, Miguel Bosé. Chi è scappato a Miami, torna ballando.

Fonte: ANSA.it

L’Avana. La novità della piazza della Rivoluzione … continua »

Pubblicato in America Centrale

UN BAMBINO, UN BERRETTO MILITARE E IL SIMBOLO

21-09-2009

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Genova 21 settembre 2009 – Dicevano gli antichi che spesso il nome indica il destino di chi lo porta (Nomen Omen). Questa massima mi è venuta in mente mentre vedevo l’immagine di Simone, due anni, figlio di uno dei sei militari ucciso, in braccio a sua mamma. Stavano lì, in attesa del padre/marito morto. Simone, due anni, ignaro di quello che succedeva attorno a lui, era al suo posto, perché un bambino deve stare in braccio alla mamma. Solo una … continua »

Pubblicato in Medioriente

QUEL DOLORE PER I MORTI DI KABUL NELLA RETORICA DELLA POLITICA FUNERARIA

19-09-2009

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Dobbiamo prepararci alla retorica  polverosa dei politici  nell’addio ai ragazzi morti a Kabul. Prepararci all’uso di padri, madri, mogli, figli trasformati dalle tv in figuranti nello spettacolo del dolore ufficiale. Primi piani, lacrime, occhi spenti. Risentiremo parlare di eroi che riuniscono gli italiani attorno alla bandiera. Retropensiero mostruoso: per i turbamenti della politica diventa un dolore “provvidenziale”. Dietro questo dolore si nascondono  polemiche e divisioni di protagonisti in affanno. Spazio delle mediazioni che si allunga.  Intanto Berlusconi bacerà, accarezzerà, si … continua »

Pubblicato in Mediterraneo

L’ALTRA GUERRA DELL’AFGHANISTAN: EROINA, DROGATI IN FIN DI VITA, DIFFICILE SALVARLI

12-09-2009

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Due milioni di tossicodipendenti ( su tre milioni di abitanti ) vagano fra le macerie alla ricerca di droga o di medici che  li possano curare.
Tra le macerie del ex centro culturale russo della capitale afghana Kabul hanno trovato rifugio 1600 persone, tutte tossicodipendenti. Molti vanno lì solo per drogarsi, altri, almeno 650 hanno fatto di quel palazzo dismesso la loro casa. Il centro una delle realtà nascoste dell’Afghanistan, un simbolo di un fenomeno dalle dimensioni. Secondo i dati … continua »

Pubblicato in Medioriente

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