La Lettera

Per Terre Sconsacrate, Attori E Buffoni

Governo denunciato

di

L’ho fatto. L’avevo scritto, l’ho fatto. Stamani sono stato alla Procura della Repubblica di Firenze e ho denunciato il governo. Ho presentato due esposti recanti la “notitia criminis” concernente il favoreggiamento dello squadrismo, il primo, e varie fattispecie … continua »

Dire, fare, mangiare

E la chiamano cellulite

di

L’estate ci mette a misura con il nostro corpo. La maggior parte delle donne si confronta con il problema della cellulite. Premesso che la cellulite è molto diffusa e non si può prescindere da una predisposizione personale ad averla o … continua »

Lettere »

Elio VELTRI – Crisi, l’ultima bugia: “Tutto è cambiato in 3 giorni…”. Sylos Labini l’aveva prevista nel 2003

18-08-2011

di

Da anni sostengo che la cosa più difficile nel nostro paese è affermare la verità che difficilmente emerge nei regimi autoritari e nelle democrazie malate. E la nostra lo è e non da oggi. Una delle componenti aggravanti è la grande ignoranza, spesso più nociva della malafede, di molti nostri politici e governanti.

Tremonti, dopo avere sostenuto per oltre due anni che nessuno poteva prevedere la crisi e che in ogni caso il nostro paese l’aveva sopportata meglio degli altri paesi europei senza “ mettere le mani nelle tasche degli italiani”, in Parlamento e fuori, senza fare alcuna autocritica, ha detto che tutto era cambiato negli ultimi cinque giorni.

La crisi era stata prevista da Paolo Sylos Labini nel 2003. Paolo aveva scritto un lungo articolo sulla rivista il Ponte (reperibile sul sito dell’associazione) fondata da Calamandrei e ne aveva parlato in un convegno della CGIL. Aveva detto con chiarezza che la crisi sarebbe stata in principio americana a causa della bolla immobiliare e dell’enorme debito pubblico di quel paese e si sarebbe diffusa in tutto l’occidente. Aveva anche scritto che sarebbe stata non meno grave di quella del 1929. Ma Paolo era più stimato all’estero che in Italia. Inoltre era un economista e un uomo poco incline ai compromessi e quindi non era amato nè dalla politica nè dai mezzi di informazione. Nessun partito di centro sinistra per i quali votava l’ha mai invitato e nessuna tramissione televisiva in cui si parlava di economia. Era un alieno. Tremonti non conosceva gli scritti di Sylos Labini? Penso che li conoscesse ma sapeva che Paolo lo considerava ottimo tributarista e pessimo economista.

Veniamo al debito pubblico che ha toccato i 1900 miliardi di euro ed è la vera causa del disastro italiano. Una volta Tremonti diceva che il debito italiano era diventato debito di democrazia. Ma ha sempre sorvolato, per motivi di bottega, sulle responsabiliutà politiche del debito e sui governi che ne sono stati i maggiori produttori. In un articolo di Giuseppe Conti e Giuseppe Mastromatteo sulla sostenibilità del debito e sulla verifica dei modelli di Luigi Pasinetti e Paolo Sylos Labini, i quali hanno analizzato il debito dall’Unità d’Italia fino agli anni 2000, le responsabilità e i comportamenti dei governi, si legge che negli anni dal 1948 al 1980 il debito italiano è stato caratterizzato da sostenibilità. Esso è esploso, come sappiamo, dal 1981 al 1994 ed è raddoppiato negli anni dei governi Craxi: da 400 mila a 900 mila miliardi. Non vorrei sbagliare, ma in quegli anni, Giulio Tremonti, socialista, era consulente di quei governi o del ministro delle finanze di quei governi, e forse lo era anche Brunetta. Niente di male. E’ stata una scelta politica di Craxi e di Amato, sottosegretario alla presidenza, il più autorevole di quei governi e vicino al Presidente del consiglio. Ma basta dirlo e rivedicarne le responsabilità. Il debito negli anni 80-1994 è passato dal 57% al 125% del PIL. Luigi Einaudi, che Berlusconi, da liberale DOC quale ritiene di essere, dovrebbe conoscere bene, ha scritto:” la sostenibilità del debito pubblico (o il suo contrario) è un segnale del grado di consenso sociale. L’alternativa tra imposta straordinaria e debito è una scelta eminentemente politica perchè attraverso il debito le classi dominanti sfruttano il meccanismo dell’illusione fiscale per nascondere lo scarto tra i benefici della spesa pubblica e oneri fiscali”. La patrimoniale quindi non è una cosa di sinistra come ha detto Berlusconi. E’, se mai, una smentita dell’illusione fiscale, se i governati possono contare su risultati certi di servizi realizzati che compensano i sacrifici compiuti. Ma siccome i fatti sono più duri delle pietre, a forza di mentire si va a sbattere e quando si è costretti a “mettere le mani nelle tasche degli italiani” alla luce del sole, se ne attribuisce la responsabilità all’Europa, in perfetta continuità con lo scaricabarile delle responsabilità che è uno sport tutto italiano.

Infine, in questi giorni non si è sentita una sola parola su beni, azioni, titoli vari e soldi delle mafie. Ma non eravamo sul punto di sconfiggerle? E non avevamo fatto il miracolo confiscando enormi quantità di beni? E se così è, perchè non li abbiamo messi nel conto delle entrate dello Sato magari vendendoli in aste internazionali? La verità è che hanno raccontato balle. Le confische rappresentano solo il cinque per cento del totale dei beni e la stragrande maggioranza di questo cinque per cento non si sa che fine abbia fatto. Perciò meglio non parlarne.

Elio Veltri, medico chirurgo, è stato sindaco di Pavia dal 1973 al 1980. Eletto alla Camera dei deputati nel 1997, ha partecipato alle commissioni antimafia, anticorruzione e giustizia. È portavoce dell'associazione "Democrazia e Legalità". Tra i suoi libri: "Milano degli scandali" (scritto con Gianni Barbacetto, 1991), "L'odore dei soldi" (scritto con Marco Travaglio, 2001), "Mafia pulita" (scritto insieme al magistrato Antonio Laudati, 2010).
 

Commenti

  1. Franco Ciccarelli

    Grazie!

  2. mi sia consentita una riflessione che incardina il senso della inpossibilità di riformare “una classe dirigente”.La medesima contempla una miriade di boiardi di stato e non intenderà per nessuna ragione ,bonariamente, dar luogo ad alcuna riforma poichè porrebbe a rischio la propria stessa esistenza.

  3. Giulio Ercolani

    Ad aggravare la situazione c’è il fatto che il debito pubblico italiano era, fino a non molti anni fa, quasi completamente in mano ai risparmiatori italiani che compravano i titoli di stato. Ora purtroppo non è più così.

  4. Daniele Patelli

    I bugiardi boiardi di stato ovvero non siamo stato noi

  5. Purtroppo credo che questa non sia l’ultima bugia solo che gli italiani stavolta l’anno presa male perchè stufi di essere tartassati e presi in giro giuro io sono una contrarissima all’evasione fiscale ma l’userei come mezzo di protesta generale visto che quello che quello che paghiamo non corrisponde a servizi che abbiamo, ma solo ad ingrassare una casta di incompetenti e buffoni che dicona fate quello che diciamo ma non quello che facciamo visto che sono i primi a truffare, a mentire ed ad arrogarsi privilegi che non mollano manco ad ammazzarli.

  6. G. Baggi

    Queste sono le verità che tanti ignorano o vogliono ignorare per cui i vari Tremonti e Brunetta consulenti economici dell’ allora CAF (ovvero Craxi, Andreotti, Forlani) e Sacconi, relatore delle varie manovre finanziare di quel periodo nerissimo, hanno l’impudenza e la presunzione di cercare di convincerci delle loro porcate per poi dettarci comportamenti conseguenti quando loro ne sono stati gli autorevoli rappresentanti. Ma la ns. “opposizione” perché queste cose non gliele sbatte in faccia dicendo loro che non hanno titolo per parlare e occupare quelle poltrone ministeriali, visto quello che hanno combinato dagli anni ottanta fino al 94?

  7. CASIMIRO CORSI

    Non bisogna essere esperti in economia per prevedere che se la banca centrale mi presta i soldi e vuole anche l’interesse, che non ha creato, prima o poi il meccanismo deve saltare.
    Si aggiunga a questo , per completare il quadro, che quella volpe, come tutti gli altri politici, del ministro Tromonti chiese al vecchio governatore della BCE Duisenberg di stampare la banconota da un euro e il governatore gli rispose “Mr Tremonti cosi’ perdera’ anche il signoraggio (minuscolo) sulla moneta da un euro’.
    Sara’ forse per questa incauta risposta che tempo dopo il corpo di Duisemberg galleggiava senza vita nella piscina di casa?
    Saluti

    Casimiro Corsi

  8. Salvatore Luongo

    La cosa che più mi rattrista è che per modificare tutto questo l’unica soluzione sarebbe una rivolta, anzi una vera è propria rivoluzione, ma questa scelta si rivela pura utopia. Nessuno, e ripeto nessuno in Italia, Europa, Stati Uniti e nel Mondo sarà mai in grado di “aprire gli occhi” al popolo su come realmente stanno le cose. Chi osa solamente provarci, “sfortunatamente” Muore! Vedi Lincoln, Kennedy, ovviamente Duisenberg e chissà quanti altri….Quindi? Beppe Grillo ha parlato di Signoraggio e fatto Nomi sui responsabili del sistema monetario, ma lo ha fatto solo una volta…..come mai ora non affronta più il discorso??? Paura di dover guardare crescere le margherite dalle radici? Io direi “Molto probabile”!!! Le logge che tirano i fili del pianeta sono troppo potenti, infiltrati ovunque e spietati! Se invece dovessimo basarci sulla spontanea presa di consapevolezza, coscienza e di informazione di ognuno, allora possiamo cominciare a scavarci la fossa da soli. Scusate se sono prolisso, ma mi è capitato di provare a chiedere ad amici, conoscenti e persone in genere, chi, secondo loro, stampasse le banconote che utilizziamo tutti i giorni… Le risposte sono state disastrose. Più del 80% degli “intervistati” mi ha dichiarato che a fralo sia lo Stato Italiano e/o la Banca D’Italia, il restante ha suddiviso il parere in: tipografie e “Boh?”. Questo per me e sufficiente a dimostrare che al mondo non cambierà mai nulla purtroppo…
    Chi “Sà” Muore, mentre gli ignoranti rimarranno schiavi del sistema marcio e malato nel quale siamo prigionieri!

  9. Giuliano Lorenzetti

    in questi giorni di ‘naovra’ Ormai Berlusconi e Tremonti non hanno più titoli per parlare ammesso e non concesso che ne avessero mai avuti. Altro che governo del fare, altro che conti in ordine, altro che uscire dalla crisi prima e meglio di altri paesi.
    E’ vero in questi ‘giorni di manovra’ non una parola sui beni della mafia. Ma non una parola nemmeno sulla chiesa a proposito della quale leggo su Facebook:
    ‘IL VATICANO NON PAGA ICI, IRPEF, IRES, IMU, TASSE IMMOBILIARI E DOGANALI. NON PAGA NEMMENO GAS, EE,ACQUA E FOGNE: TUTTO A CARICO DEL CONTRIBUENTE ITALIANO. IL VATICANO POSSIEDE QUASI IL 30% DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE ITALIANO E INCASSA QUASI UN MILIARDO DI €/ANNO ATTRAVERSO L’8%.
    Se quanto sopra spiega i motivbi delle frequentazioni di Arcore da parte del Card. Bagnasco non spega le meraviglie dello stesso Bagnasco di fronte alla gigantesca evasione fiscale.
    Poverino! Lui non sapeva che il lavoro dipendente dà l’80% dell’intero gettito fiscale!

  10. turi comito

    Scusi Veltri, ma questo articolo di Labini dove lo si trova? la sua indicazione (circa il sito della rivista il Ponte) è inesatta. L’archivio disponibile sul sito si ferma al 2009. Poteva linkarlo volendo…
    Cordialmente

I più votati

--

I più scaricati

--