La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

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CUBA – Sono pessimista: i presidenti latini dimenticheranno questa morte in pochi mesi

01-03-2010

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(Andrès Oppemheimer, argentino, editorialista del Mami Herald, è l’esperto più considerato sull’America Latina. Ha vinto il premio Pulitzer e il premio re di Spagna. È stato corrispondente dall’Avana senza incontrare particolari problemi. A metà anni ’90 il suo libro “La hora final de Castro”, l’ora finale di Castro, annunciava l’imminente caduta di Fidel dopo l’abbandono di Mosca e gli anni difficili di un’economia autarchica definita “periodo especial”. Per il suicidio di Zapata, si è posto alcune domande: perché il suo lungo digiuno non è stato fermato? Perché giornali, radio e Tv dell’isola continuano a non dare notizia della morte del dissidente?)

Com’era prevedibile, Stati Uniti e quasi la totalità delle democrazie europee condannano il regime cubano per la morte di Zapata E com’era altrettanto prevedibile, molti paesi latino americani – compresi Argentina e Messico che si dichiarano difensori dei diritti umani- mantengono il silenzio o se la sbrigano con dichiarazioni che non dicono niente. Ma è importante capire cosa può succedere a Cuba dopo questa morte. Gli scenari sono tre. Per non far dimenticare cosa è successo, nove prigionieri hanno cominciato lo sciopero della fame e la pressione internazionale per il momento continua affinché Cuba liberi 200 prigionieri politici o che permetta la visita del Comitato Internazionale della Croce Rossa e della Chiesa Cattolica (ndr – ma questa volta sono subito intervenute le organizzazioni anticastriste chiedendo a chi rifiuta cibo e acqua di sospendere immediatamente la protesta). Monsignor Emilio Arangueren, vescovo di Holguin, provincia cubana dove Zapata era prigioniero, mi ha detto al telefono di aver chiesto alle autorità di visitare il carcerato nel 2008 e nel 2009. Lo aveva pregato la madre che vive nella sua diocesi.. Per due volte ho sollecitato l’incontro e la risposta è venuta in una conversazione con un ufficiale il quale gli ha detto che le condizioni disciplinari di Zapata non permettevano l’incontro.

Secondo scenario: la morte di Zapata può riunire il frammentario movimento per la democrazia cubana. Il primo e unico suicidio per sciopero della fame di un prigioniero è avvenuto nel 1982, studente Pedro Luis Boitel. Ma esiste una grande differenza tra la morte di Boitel e quella di Zapata. Il mondo venne a sapere della morte d Boitel dopo mesi, forse anni, mentre della morte di Zapata siamo stati subito informati in quanto del caso si stava interessando Amnesty e Huma Right Watch: malgrado la censura è arrivata la notizia attraverso la radio onde corte.

Terzo scenario: La morte di Zapata sarà rapidamente dimenticata come è successo con altre violazioni dei diritti umani La mia opinione è che a Cuba non vi saranno manifestazioni di massa, per qualche mese sarà solo un argomento imbarazzante nei rapporti tra l’Avana e i presidenti degli altri paesi latino americani i quali, durante le visite ufficiali poseranno sorridenti accanto al dittatore come lo ha fatto Lula, presidente del Brasile, il 23 febbraio mentre Zapata moriva in carcere.. Saranno mesi difficili anche per la Spagna che attualmente presiede l’Unione Europea con l’intenzione di regolarizzare i rapporti con Cuba. Il meno che possa fare chi crede nella democrazia è esigere energicamente dal governo dell’Avana che tutti i prigionieri politici vengano liberati, proprio la stessa cosa che energicamente pretendiamo dalle dittature militari della destra.

 

Commenti

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