La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

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Dall’Asia alle nostre tavole, il lungo viaggio del pane

25-11-2010

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Pane nostro di Predrag Matvejević3 stelle

Saggio, Predrag Matvejević, Pane nostro, traduzione di S. Ferrari, Garzanti, € 18,60

Matvejević (Mostar, 1932), che ha insegnato a Zagabria, alla Sorbona, alla Sapienza e al Collège de France, è soprattutto famoso per il suo notevole “Breviario mediterraneo”. Ora esce questo piacevolissimo saggio – frutto di oltre vent’anni di ricerche – che racconta una storia lunga cinquemila anni: quella del pane. Quel “grandioso vagabondare del grano” dall’Asia verso i campi del mondo, come ha scritto Erri De Luca. La saga di qualcosa che è più antico della scrittura e del libro, che è cultura universale, ma che ha anche significato guerre o, all’opposto, che è simbolo religioso di pace, di comunione… Uno straordinario “viaggio” che parte dalle rive del Mediterraneo per poi abbracciare il mondo intero. Milioni di persone si muovono “dalla fame verso il pane” – scrive nella prefazione Enzo Bianchi – perché noi non siamo capaci di far muovere “il pane verso la fame”.

Romanzo, Valeria Parrella, Ma quale amore, Rizzoli, € 15,00

Strano e affascinante quest’ultimo libro di Valeria Parrella (Torre del Greco, 1974) che racconta le vicende – di viaggio, di amore – di due amanti a Buenos Aires: la città del poeta, Evaristo Carriego, raccontato da Borges, di un tango a San Telmo, di Evita al cimitero della Recoleta, dei grattacieli di Puerto Madero, del quartiere Palermo, dei “desaparecidos”, di Maradona, delle bisteccone e del mate, delle foto in Plaza San Martín. Un libro di viaggio? Anche. Una traccia da utilizzare per una vacanza argentina? Perché no. Ma, soprattutto, una storia di sensazioni, di colori, di brividi, di ricordi, di silenzi e di desideri. E di amore, naturalmente.

1 stella

Saggio, Pino Aprile, Terroni, Piemme, € 17,50

Lo sapevate che i piemontesi fecero al Sud quello che fecero i nazisti a Marzabotto? Che le città meridionali vennero tutte saccheggiate? Che i “nordisti” praticavano la tortura come gli sgherri di Pinochet in Cile? Che vi furono fucilazioni in massa, fosse comuni, paesi dati alle fiamme e decine di migliaia di profughi? Che i primi campi di sterminio in Europa li istituirono quelli del Nord per farvi morire gli italiani del Sud a migliaia, forse a decine di migliaia? No, sinceramente noi non lo sapevamo. Ma è quanto sostiene il giornalista Pino Aprile in questo suo saggio che conta ormai ben 14 edizioni e che ha fatto dell’anti-nordismo e dell’anti-Unità d’Italia la propria revisionistica bandiera. Alla faccia degli studi di fior di storici nazionali e internazionali che, a quanto pare, ignorano cose “che noi umani non possiamo nemmeno immaginare”… Il tutto senza una pagina di bilbliografia, di fonti, senza uno straccio di nota. Ci mancano solo i Templari, il Graal, Atlantide, e i marziani. Ma, forse, la ricerca storica si fa in altro modo…

Paolo ColloPaolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.

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