La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

Piccoli editori » Emi »

EMI: dai testimoni della speranza alla lotta contro la povertà

01-03-2010

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L’Editrice Missionaria Italiana è nata nel 1973 ed è espressione editoriale dei quindici istituti missionari presenti in Italia operanti in ogni parte del mondo, liberi da ogni interesse e da ogni commistione con il potere. I missionari e le missionarie parlano la lingua dei poveri, della solidarietà e del rispetto per la dignità di ogni persona e di ogni cultura, dell’impegno per la salvaguardia della natura e della risorse della Terra.

L’EMI ha sede centrale in Bologna e pubblica in media 80 nuovi titoli all’anno. Il programma editoriale riguarda un unico vastissimo tema, “il geograficamente altro” ossia il Sud del mondo: quasi 5 miliardi di persone, con immense aree di povertà, ma anche con tutta la sua ricchezza di popoli, storia, cultura, religioni che racconta da molteplici punti di vista: teologia e storia della missione, vita missionaria, interculturalità ed educazione alla diversità, problemi di giustizia, diritti umani, salvaguardia dell’ambiente pace, conoscenza dei popoli e della loro storia.

L’Editrice Missionaria Italiana, negli anni Settanta fu la prima in Italia a sposare e diffondere i temi del No global, dell’alternativa al neoliberismo, del boicottaggio alle multinazionali portò avanti temi allora nuovi della fame nel mondo e della emarginazione progressiva dei popoli del Sud divulgando i messaggi di Raul Follereau, Gandhi, Madre Teresa, Helder Camara, Pedro Casaldiga e pubblicando titoli di Don Milani, Francesco Gesualdi e Alex Zanottelli, nuovi profeti di vita e di speranza.

Gli anni Ottanta furono quelli della denuncia: con la prima edizione di “Lettera ad un consumatore del Nord” scritto da Francesco Gesualdi si apre l’ampio capitolo dei Nuovi stili di vita che ha coperto tutti gli anni Novanta ed è ancora in via di sviluppo, Gesualdi mostra chiaramente come le cause della povertà di più di due terzi dell’umanità sono qui nel nostro mondo e come noi abbiamo in mano molti degli strumenti necessari a contrastare il progressivo impoverimento del Sud. Negli stessi anni, il crescente arrivo degli immigrati ha visto crescere l’interesse per i temi dell’interculturalità e la EMI si fa portavoce di questa esigenza diventando editrice leader nel settore con i “Quaderni dell’interculturalità” e “Mondialità”.

Su questa linea Emi prosegue tuttora con sempre nuove proposte, promuovendo ad ogni nuovo libro la conoscenza dei costruttori di mondialità. Gli anni Novanta e i primi anni del Nuovo Millennio sono stati contrassegnati dai nuovi stili di vita, dall’informazione alternativa e dalla finanza etica, la “Guida al Consumo critico”, giunta alla quinta edizione, ha contribuito a segnare fortemente i movimenti alternativi di questi ultimi anni. La casa editrice ha rafforzato il binomio informazione/azione e i libri EMI sempre più diventano guide per l’esistenza quotidiana e strumenti di scelta consapevole per rispondere alle minacce e alle sfide di una società planetaria. Basti pensare a “Guida ai Detersivi Bioallegri” che ci ricorda come l’impegno per l’ambiente parta da piccoli accorgimenti quotidiani, per cui tutti siamo chiamati a collaborare, o “Elogio dello +Spr-eco” che promuove un progetto concreto verso la riduzione degli sprechi, attraverso l’esperienza attiva e brillante del Last Minute Market.

Dal punto di vista teologico, con le decine di libri dedicati al dialogo interreligioso e la pubblicazione periodica dell’African Enchiridion, la EMI si propone come strumento per mettere in comunicazione le nostre comunità e le singole persone con tutto ciò che di nuovo e autentico matura nelle giovani chiese d’Asia, d’Africa America e Oceania, si tratta di tornare alle radici, di andare in profondità, di coinvolgere ogni aspetto della vita per abilitare i cristiani alla testimonianza dell’annuncio nella quotidianità di rapporti con non credenti o credenti di altre religioni.

La filosofia principe della casa editrice è insomma l’impegno dal basso, in questo senso il successo più grande di questi ultimi anni si è avuto con il libro l’Anticasta. Un testo rivoluzionario, che ha avuto il merito di provocare ed insieme incitare al cambiamento tutte le amministrazioni con le quali è venuto in contatto. I contributi di personalità importanti come Dario Fo e Franca Rame, Maurizio Pallante, Alex Zanotelli, Jacopo Fo e ovviamente i coautori Marco Boschini, fondatore dell’Associazione Comuni Virtuosi e Michele Dotti, assieme alle esperienze dei tanti amministratori virtuosi che giorno dopo giorno nel silenzio generale lottano per cambiare le cose, ha fatto nascere liste civiche e gruppi di pressione verso le amministrazioni locali.

La scommessa è quella di farsi protagonisti nelle dinamiche mondiali attraverso una quotidianità dove vengano difesi i diritti dei poveri, le culture “altre”, la natura e le giovani generazioni.

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