La Lettera

Per Terre Sconsacrate, Attori E Buffoni

Governo denunciato

di

L’ho fatto. L’avevo scritto, l’ho fatto. Stamani sono stato alla Procura della Repubblica di Firenze e ho denunciato il governo. Ho presentato due esposti recanti la “notitia criminis” concernente il favoreggiamento dello squadrismo, il primo, e varie fattispecie … continua »

Dire, fare, mangiare

E la chiamano cellulite

di

L’estate ci mette a misura con il nostro corpo. La maggior parte delle donne si confronta con il problema della cellulite. Premesso che la cellulite è molto diffusa e non si può prescindere da una predisposizione personale ad averla o … continua »

Lettere »

Francia e Germania remano contro. Nessun governo ha voglia di rivitilizzarlo e gli egoismi di ogni Paese tagliano il continente: lo spirito europeo sembra volatilizzato. L'analisi senza tenerezze dell'eurodeputato francese (protagonista del '68): accompagna "Passaporto di servizio", viaggio di Paolo Bergamaschi da Lisbona a Varsavia

Daniel COHN-BENDIT – Europa addio

06-12-2010

di

Al termine di un viaggio, anzi di più viaggi – anche se il contesto è unico – si tracciano i bilanci. “Passaporto di servizio” è un viaggio estremamente vasto così come un progetto ambizioso. Portandoci in terre più o meno lontane, più o meno note, l’autore cerca di individuare soprattutto il ruolo e l’influenza dell’Unione europea al di là delle frontiere. Ci presenta le diverse sfaccettature di una politica estera tanto originale quanto fallimentare, sottolineandone le lacune in tutta loro profondità. Ci si rende, così, conto che sono sostanzialmente dovute alla natura ibrida della Politica estera e di sicurezza comune, una politica che gli Stati membri continuano a far propria a discapito di iniziative di tipo comunitario.

Partire da Lisbona ha senso: dopo nove anni di deriva istituzionale con, tra l’altro, il fallimento della prima Costituzione europea firmata da tutti gli Stati membri, l’ultimo nato dei trattati è finalmente riuscito a entrare in vigore. Un periodo a dir poco confuso, seminato da insidie e dubbi. Una fase che si potrebbe definire un declino, giacché siamo passati dalla dichiarazione avanguardista di Laeken del dicembre del 2001 – sfociata in una convenzione che chiedeva apertamente la redazione di una Costituzione europea – a un’ennesima conferenza a porte chiuse che ha portato al Trattato di Lisbona.

Senza inno e bandiera, l’Unione europea dovrebbe, comunque, proseguire il suo cammino. Questo può avvenire solo se si realizza il potenziale di creatività politica e di efficacia della Ue sia al suo interno che all’esterno, come previsto dal Trattato di Lisbona. Poiché gli Stati membri, però, se lo sono immediatamente accaparrati dandone un’interpretazione riduttiva che lo soffoca in uno schema tipicamente intergovernativo, i progressi possibili rischiano di trasformarsi in pure chimere.

La tensione tra l’approccio intergovernativo e comunitario non è naturalmente una novità. È addirittura “innata” alla costruzione europea. Ma il prevalere del primo sul secondo ci ha portato all’impasse ed alla perdita di efficienza politica. Diversi Paesi, tra i quali la Francia e la Germania, non smettono di remare contro qualsiasi forma di rafforzamento comunitario a vantaggio della formula intergovernativa. I contrasti emersi negli ultimi mesi in materia di Servizio Europeo d’Azione Esterna, il nuovo servizio diplomatico europeo in via di formazione, fra Parlamento Europeo, Commissione, Consiglio e Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, l’inglese Catherine Ashton, lo dimostrano con tutta evidenza.

Lo spirito europeo è evaporato e nessun governo si mostra pronto a rivitalizzarlo. Anzi! Se ci si sofferma al modo in cui gli Stati membri si sono comportati rispetto alla Grecia, in preda a un vero sisma economico e sociale, ne abbiamo una volta di più la prova.

Paolo Bergamaschi, “Passaporto di servizio”, Infinito Edizioni

 

Commenti

  1. carlo poma

    Per mia fortuna sono un profano. E allora perchè mai postare un commento? Semplicemente perchè vivo sulla strada e sul web. Il tutto con una impostazione che mi è stata data da due insegnanti quando frequentavo le elementari. Il primo ci abbandonò, per raggiunti termini di età, in quarta elementare. La quinta ha visto affacciarsi all’uscio della nostra classe ben tre insegnanti. Il primo credo se la sia data a gambe levate. Il secondo non lo ricordo, ma deve essere rimasto solo alcuni giorni. Il terzo, Spazzoli era il suo nome ed era anche consigliere al Comune di Cesena del PRI (parlo del 1961) era grande come un armadio, determinato e dolce. Cominciò a parlarci di Educazione Civica, dei valori Costituzionali e passò molto tempo a parlarci di come l’Europa avrebbe dovuto fondarsi in una Comunità di Stati Sovrani, definendo l’unione come una, se non l’unica, possibilità di scongiurare guerre future.
    Nella mia mente di bimbo avezzo al senso critico, pensai che c’era qualcosa che strideva nelle sue convinte affermazioni. Il bandolo della matassa venne nelle mie mani quando pochi anni dopo morì mio padre. Queesto evnto non l’ho mai dissociato dal resto: felicità, serenità, gioia così come tristezza, nevrosi, angoscia e tristezza facevano parte di un unico insieme; in cui cozzavano e si contrapponevano. Come fare a far convivere dentro di me tanti sentimenti? E come sarebbe stato possibile far convivere tanti Stati Sovrani in conflitto fra di lòoro, allora?
    Io ho trovato la mia misura, conoscendo e governando il mio egoismo. La Francia e la Germania lo fanno? E l’Italia, al di la degli accordi privati di un premier,cosa stà facendo? I Parlamentari Europei italiani perchè percepiscono così tanto per nulla fare di concreto affinchè possa invertirsi il trend che ha portato a questa fantcciesca CRISI?
    Ma l’indipendenza dell’ EU dal sempriterno soverchiamento da parte degli USA, esempio poco edificante a livello globale (vedi CIA e disastri annessi) quando maturerà?
    Ma torniamo al mio egoismo: le Banche…. quando saranno investite dalle loro responsabilità? MAI!!! Infatti la Banca Centrale Europea ricalca il peggio di quanto le banche nazionali hanno fatto, sull’esempio di quelle USA.
    Non chiedete a me soluzioni, potrei darvele.
    Vi risparmio un facile conto: ho oramai 59 anni; non sono andato oltre alla media inferiore (forse per coerenza) e la mia busta paga di ottobre 2010 è stata di € 158 (dicasi 158), va bhe a causa di un viaggio di 7 giorni a Londra con mia figlia di 13 anni (sapete, a quell’età rimasi orfano) e di alcuni giorni di pioggia, non retribuiti. Oltretutto è arrivata la rata finale delle tasse che antiicipatamente ho pagato per il 2011. Va bhe: nel caso ne abbia pagate in più me li renderanno entro giugno 2012…. Se avremo fame a Natale, penseremo alle cose che potremo mangiarci a luglio…. 2012
    Cosa centra con il vostro articolo? Forse nulla, proprio come quello e tutto il resto con il reale
    Salutatemi Bildelberg e soci

I più votati

--

I più scaricati

--