La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

Società » Chi cerca la Pace »

I volontari italiani del Movimento Sviluppo e Pace, Aifo e Mani Tese nel 1985 si sono fusi nel "Cipsi": oggi raggruppano 48 Ong. Rifiutano ogni scelta di parte: il dolore è il dolore di tutti. Sono consapevoli di non riuscire da soli a ridare dignità ai mondi della fame e del sottosviluppo, ma la loro cultura della cooperazione allarga il dialogo e fa parlare l’acqua, l’Africa, le donne, i bambini. Una scommessa nei gironi della globalizzazione e del liberismo neocoloniale nell’indifferenza dell’Italia dei nostri giorni

I caschi blu della Solidarietà, sul campo da 25 anni

11-10-2010

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Il 4 ottobre di 25 anni fa (1985) tre organismi, Movimento Sviluppo e Pace, AIFO e Mani Tese, rappresentati da Piergiorgio Gilli, Guido Barbera, Graziano Zoni e Rosario Lembo, si siedevano attorno ad un Tavolo a Milano per firmare l’atto che dava inizio a un nuovo coordinamento: il Cipsi.

Guido Barbera, attuale presidente di Solidarietà e Cooperazione Cipsi (che raggruppa 48 Ong e associazioni di solidarietà internazionale), nell’anniversario dei 25 anni del coordinamento, ha scritto una lettera aperta: “Un cammino che ha saputo aggiungere tanti nuovi anelli ad una catena che si è rafforzata negli anni, superando indifferenze, ostacoli, difficoltà. Un cammino che ha saputo confrontarsi con il disinteresse politico, con la storia ed i grandi cambiamenti mondiali con coerenza e tenacia, rifiutando ogni scelta di parte e ogni posizione di forza, scegliendo sempre e solo il confronto e il dialogo per costruire o ricostruire ponti e strade nel rispetto della dignità di ogni singolo individuo, a tutela di tutti i suoi diritti. Oggi la posta in gioco è molto alta! Siamo tutti consapevoli di non poter ricostruire da soli una ‘nuova civiltà’. Per questo vogliamo e dobbiamo continuare il nostro cammino insieme. Con impegno. Con convinzione. In questi venticinque anni abbiamo proposto una cultura della cooperazione oltre i bisogni, ripartendo dalle relazioni tra i popoli e tra le persone. Abbiamo cercato di dare voce ai diritti, facendo parlare l’acqua, l’Africa, le donne, le esperienze, le storie, le culture altre. Guidati, sempre, da alcune scelte comuni nel tempo: il diritto alla vita, che è il nostro impegno di persone e di cittadini; il bene comune, come parte di quella rete di relazioni che costituisce la polis, la civitas, la communitas; la libertà, presupposto essenziale per una vera responsabilità e base per costruire una comunità solidale; i Diritti umani e i Beni Comuni, che esigono la centralità di una vera e propria cultura della relazione; il senso di appartenenza alla medesima famiglia umana, che sta alla base dell’impegno nella tutela dell’ambiente che richiede una seria e diffusa azione culturale ed educativa. Questi ideali e valori devono rappresentare la realtà del nostro essere associazioni, del nostro essere Cipsi, della nostra civiltà e della democrazia in cui crediamo”.

Oggi Solidarietà e Cooperazione Cipsi è un coordinamento di 48 organizzazioni non governative e associazioni di solidarietà internazionale presenti in 92 paesi di Africa, Asia, America latina ed Europa dell’Est con oltre 200 attività con i partner all’estero per migliorare le condizioni di vita e salvaguardare i diritti delle popolazioni dei paesi impoveriti. I beneficiari sono oltre sei milioni di persone, in particolare donne e bambini. I partner locali del Cipsi e delle Ong associate sono 185. In Italia è presente in tutte le 20 regioni e coinvolge circa 120.000 persone, con 175 gruppi locali d’appoggio. Il Cipsi ha costituito inoltre consorzi progettuali innovativi e promuove campagne di sensibilizzazione, cultura e formazione, come il Noppaw, Campagna per il Premio Nobel per la Pace 2011 alle donne africane, “Libera l’acqua”, “Acqua, bene comune dell’umanità” e “I diritti dei bambini sono il volto della pace”. Il Cipsi pubblica la rivista mensile “Solidarietà Internazionale”, e sostiene il “Comitato internazionale per il Contratto Mondiale sull’Acqua” e “ChiAma l’Africa”.

E il presidente Barbera ha concluso: “È coltivando questa sicurezza che l’augurio di ‘buon compleanno’ diventa un augurio di continuità e di nuovo slancio nel cammino che abbiamo davanti a noi. Nelle prossime settimane avremo modo di condividere insieme la gioia e l’esperienza di questi venticinque anni di cammino, grazie a due importanti appuntamenti: l’Assemblea-convegno internazionale di Dakar dal 26 al 31 ottobre, nel contesto di una delle iniziative più significative di questi nostri 25 anni: la Campagna per l’attribuzione del Premio Nobel della Pace 2011 alle donne africane. L’Assemblea di fine anno, nel corso della quale consegneremo ai 92 popoli con i quali abbiamo condiviso le nostre esperienze, attraverso i loro ambasciatori, il nostro attestato di ringraziamento per le relazioni condivise in questi anni unitamente all’impegno a continuare insieme la costruzione di un mondo migliore. Più giusto. Nella Pace. Nella convivenza e nel benessere reciproco”.

Nicola Perrone, sociologo, è caporedattore della rivista “Solidarietà Internazionale”, responsabile dell’ufficio stampa e del Servizio Comunicazione di Solidarietà e Cooperazione del CIPSI. Fin da giovane è impegnato nel comunicare all’opinione pubblica la “lotta alla fame nel mondo”; da circa 30 anni dedicato alla solidarietà internazionale e nazionale. È stato membro del Consiglio Nazionale dell’associazione delle Ong italiane. Fondatore e responsabile dell’ufficio stampa del Comitato per il Contratto Mondiale sull’Acqua (Acqua bene comune, patrimonio dell’umanità). Ha lavorato anche nel sociale italiano nella Comunità di Capodarco – per l’inserimento e l’integrazione dei disabili e dei minori abbandonati.

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