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Paolo FARINELLA – La Chiesa deve scomunicare Scajola “buon cristiano” che scappa

13-05-2010

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Il nipote del proprietario del «mezzanino» con vista sul Colosseo, Marco Scajola, vice sindaco di Imperia e autentico talent scout alle ultime regionale per meriti personali, ha l’impudenza di dichiarare che «lo zio è un uomo di chiesa, un cristiano vero. Conosce il valore del perdono» (la Repubblica 6 maggio 2010, p. 10). Di fronte a tanta sfrontatezza, occorre che la Chiesa dichiari la scomunica «latae sententiae» cioè immediata) per la famiglia Scajola, in linea ascendente, discendente e collaterale fino alla settima generazione.

Se lo zietto Claudio Scajola fosse stato cristiano non sarebbe mai stato democristiano come lo è stato lui. Se fosse stato un cristiano, non avrebbe fatto eleggere nipoti, fratelli e parenti occupando anche i buchi delle serrature liguri. Se fosse cristiano vero non sosterrebbe da 15 anni un malfattore, corrotto e corruttore, evasore, frequentatore di minorenni e prostitute a pagamento come il presidente del consiglio, di cui si onora di essere amico, sodale e difensore. Se fosse cristiano anche di passaggio non avrebbe offeso la memoria del morto Marco Biagi e non farebbe il ministro tronfio e spocchioso che non si accorge nemmeno di uno che gli paga 2/3 di casa senza che lui se ne accorga; e poi dicono che la Provvidenza non esiste. Scajola zio e nipote incorporato ne sono la prova vivente.

Il nipote Scajola, disinteressato servitore della Patria (?), non sa che i veri cristiani sono coloro che non fanno «cricca» con i corrotti che, a quanto pare, avevano un accesso privilegiato in Vaticano, dove preti lascivi e monsignori atei in combutta con affaristi corrotti, ma «gentiluomini di sua santità», hanno deturpato il volto della Chiesa, servendosene con lussuria. Con voi non abbiamo nulla da spartire. Volete essere cristiani veri? Restituite 4 volte quello che avete rubato e in più date la metà dei vostri beni ai poveri. Voi non siete cristiani, ma solo utilizzatori finali della Chiesa che trattate come una prostituta; la gerarchia cattolica che dovrebbe custodirne la verginità, purtroppo si associa al lupanare e, colpevole più di voi, vi usa lasciandosi usare. Malaffare mistico e degrado civile.

Della compagnia della «cricca» pare facesse parte il cerimoniere del papa, certo monsignor Francesco Camaldo che invece di cerimoniare con pizzi e merletti da piccolo uomo travestito da donna e a colori, di notte studiava il rituale e di giorno trafficava con i malfattori. Sono convinto che sia stato lui a proporre gli imputati come gentiluomini di sua santità. Cerimoniere è colui che leva e mette il berretto al papa, come se questi non potesse imberrettarsi da solo.

È proprio vero sono scomparse le mezze stagione e anche le mezze religioni, restano solo i veri cristiani alla Scajola, tutto evasione e chiesa, e corrotti che fanno affari, ridendo sui morti e rubando alla collettività. Coloro che lo hanno votato hanno votato uno che li derubava e li ha derubati per tutta la vita.

Ora anche la moglie di Bertolaso emette fatture per lo Sport Village: eh, già! La moglie addobbava il luogo dove il marito sarebbe andato a farsi risollevare dalle stanchezze delle protezione civile da ragazze brasiliane, bravissime per curare la cervicale. Così tutto resta in famiglia: la moglie addobba, il marito usa, lo Stato paga e l’Italia fa a fondo.

Sette ministri sono coinvolti in traffici loschi e furti di Stato e il capo del governo siede su una montagna di malaffare eppure detiene ancora un’alta percentuale di consensi. Si direbbe che gli Italiani siano diventato masochisti: più li deruba, più li distrugge, più li annienta e più lo osannano.

Sembra che dopo le elezioni regionali, abbia chiamato Bertone e gli abbia detto: «Ce l’abbiamo fatto a non fare eleggere Bonino». Immagino che l’altro abbia risposto concedendolgi l’indulgenza papale perpetua.

Italia che va, Vaticano che viene! Amen.

Paolo Farinella, biblista, scrittore e saggista, è parroco nel centro storico di Genova in una parrocchia senza parrocchiani e senza territorio. Dal 1998 al 2003 ha vissuto a Gerusalemme "per risciacquare i panni nel Giordano" e visitare in lungo e in largo la Palestina. Qui ha vissuto per intero la seconda intifada. Ha conseguito due licenze: in Teologia Biblica e in Scienze Bibliche e Archeologia. Biblista di professione con studi specifici nelle lingue bilbiche (ebraico, aramaico, greco), collabora da anni con la rivista "Missioni Consolata" di Torino (65.000 copie mensili) su cui tiene un'apprezzata rubrica mensile di Scrittura. Con Gabrielli editori ha già pubblicato: "Crocifisso tra potere e grazia" (2006), "Ritorno all'antica messa" (2007), "Bibbia. Parole, segreti, misteri" (2008).
 

Commenti

  1. Giuseppe d.

    Com’è possibile sconfiggere questi falsi cristiani?
    Ripulire la Chiesa dall’interno è fattibile oppure è una vana speranza?

  2. perché scaiola and C. deve essere scomunicato?
    non è diverso affatto dalla chiesa tutta in compromesso col caesar mammona e dia-ballo, tutta omertosa, e tutta timor di dio (ma non in contrizione bensìin ATTRIZIONE: e non c’è cosa più inaccettabile per il dio di Abramo e di Gesù che il timor di dio come paura di dio.
    NULLA SALUS INTRA ECCLESIAM, e dio ci guardi dall’ascoltare IL PRETE quando dal vangelo declama SINITE PARVULOS… ETC vedi mio post su Soeren Kirkegaard
    http://www.scuoladivita.splinder.com/post/22555187
    con tutto il rispetto per ciò che dice il sig. Farinella, e anche il teologo… ma non per il prete che anche lei nolente contribuisce con la sua presenza in tale GRANDE SèTTA a non rispettare le piccole sette, scordando quando era piccola e perseguitata setta.

  3. michele russi

    Secondo me non v’é alcuna necessità che la Chiesa scomunichi lìex Ministro Scajola. Occorre, invece, che i partiti facciano finalmente pulizia di certi elementi notoriamente implicati in faccende imbarazzanti. La gente che vive, ed e é costretta a vivere con pochi spiccioli di euro é esasperata dall’enorme debito pubblico causato anche da queste situazioni sfacciatamente “ladresche”. E’ ora di finirla che le ruberie di Stato di uomini avvezzi al malaffare. E parlo in generale.
    Michele Russi Padova

  4. adelaide crivellaro

    la chiesa x tornare ad essere credibile, o meglio ancora x esserlo una buona volta dovrebbe scomunicare fior fior di mafiosi che con una mano si fanno il segno della croce e con l\’altra firmano condanne, dovrebbe comunicare fior fior di preti che in pubblico mettono in guerdia dal peccare e in privato cercano di dare sollievo al loro sesso frustrato ed opresso con una perversione ormai patologicamente irrimediabile. e invece e sostenitrice e protettrice di tutti questi malfattori, imparticse loro la propia benedizione, distribuisce la comunione al nostro beneamato presidente del consiglio che del santo matrimonio si è fatto un clistere……… ecc ecc ecc
    non mi aspetto però nulla dalla chiesa, abbiamo le leggi x fare giustizia, ma è il coraggio che manca alla nostra classe politica, il coraggio e l\’onestà.
    Adelaide C.

  5. mi pare che ogni commento sia tempo perso. In questa marmellata dove il furbo vince sempre, il ladro è sempre stimato e seguito da chilometri di “rotoloni regina” (che non finiscono mai) pronti a pulire il culetto del capo, Scaloja è solo uno dei tanti.
    Vorrei citare un verso di De Andrè: “per quanto voi vi crediate assolti, siete lo stesso coinvolti”.
    E alle prossime elezioni…. avanti savoia!!!
    Auguri a tutti.

  6. bianca formiconi

    Gesù diceva “date a Cesare quel che è di Cesare”…..che c’entra la Chiesa con i governi del mondo?
    Quando Gesù era tentato nel deserto Satana non gli prometteva tutti i suoi regni?
    Perciò, chiesa, non fare politica! Pensa soltanto a proclamare la Buona Novella del VERO REGNO!
    Bianca Formiconi

  7. paola maglio

    deve pur esserci qualcuno super parte che rimette ordine in questo nostro paese! Non puo’ continuare ad esserci questo governo sorretto da corrotti senza scrupoli!
    Piu’ il paese va’ alla deriva e aumentano i poveri, cassaintegrati, i disoccupati e piu’ loro e le loro famiglie rubano.
    Poveri noi!

  8. Domenico Falconieri

    Per il compito svolto da questo ministro, ritengo non inerente la scomunica. Se la chiesa intenda comminarla, faccia pure, ma da cittadino m’interesserebbe di più vederlo andare sotto processo, se le prove lo consentissero, per sperare che almeno uno, una volta, potesse “marcire in galera” (iperbole voluta). Adelaide, crede che la Chiesa potrebbe essere diversa, se fin dalla sua fondazione Paolo (un prima, anche ateo, Saulo) l’ha resa un potentato economico-politico? La semplice idea di Stato (del Vaticano) non le sembra in netta contraddizione con la finalità religiosa che professa? La mia non vuole essere un’affermazione d’impotenza per la speranza di un cambiamento, ma la dimostrazione di quanto falsa sia e sia stata, ingannando una moltitudine di credenti. Id est.

  9. Antonia

    Proprio la chiesa che, prendendo esempio da quanto “urlato” da papa Giovenni Paolo 2° in Sicilia nei confronti della mafia, dovrebbe a pieni polmoni martellare contro il razzismo, l’immoralità politica, la corruzione, il ladrocinio dei soldi pubblici, il clientelismo esasperato, l’arroganza, la falsità, la prepotenza, la difesa dei più beboli e chi più ne ha……….., va invece a braccetto con questa gentaglia che si erge strumentalmente e falsamente per comodo a “difensore della vita”. Anzichè essere orgogliosi che il Vaticano sia in Italia, dobbiamo sopportare uno stato nello stato uniti per il potere. Ma come abbiamo fatto a finire così?

  10. Laura

    Leggere “Vaticano S.p.A.” è illuminante: la Chiesa è solo potere, che solo ora si scopre corrotto e colluso. Grazie a tutti gli uomini di buona volontà e di coraggio, grazie a don Farinella, grazie a chi con paura ci mette la faccia per gridare in quale torbido calderone siamo ormai precipitati. Anche se tutte queste grandi voci non serviranno. L’Italia non si fonda sulla democrazia ma sulla dittatura mistificata, e le parole che contengono la verità sono scritte solo per chi sa leggere. E come succedeva ai tempi dell’unità di questa Italia la conoscenza è estesa e riservata a pochi.

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