La Lettera

Per Terre Sconsacrate, Attori E Buffoni

Governo denunciato

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Dire, fare, mangiare

E la chiamano cellulite

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L’estate ci mette a misura con il nostro corpo. La maggior parte delle donne si confronta con il problema della cellulite. Premesso che la cellulite è molto diffusa e non si può prescindere da una predisposizione personale ad averla o … continua »

Lettere »

Fa bene il Papa a chiedere ai governi di frenare l’escalation anticristiana, non fa bene il teologo dell’università del Cairo a respingere «le ingerenze della Santa Sede», ma i politici usano le religioni per tornaconti non accettabili e i fedeli diventano carne da cannone da schierare come eserciti infuriati. «Non violenza» predicata ma spesso vissuta con ambiguità: quei cardinali che accettano l’invito a cena del presidente Berlusconi per il tornaconto della educazione privata contro l’educazione pubblica

Giancarla CODRIGNANI – Islam e cristianesimo sono la speranza, per favore parlatevi senza insultare

03-01-2011

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Da qualche settimana gli interventi di Benedetto XVI hanno suscitato attenzione e consenso e sono attesi con ottimismo risultati positivi dalle misure antiriciclaggio da applicare anche allo Ior secondo le normative europee. Magari sarebbe il caso anche di vietare ai cardinali l’accettazione degli inviti a cene con il Presidente del Consiglio italiano pur con la santa intenzione di ottenere benefici per lo Stato-città del Vaticano.

Per le religioni sono tempi difficili e sarebbe necessario che tutte, pur nella massima attenzione per le situazioni politiche, facessero riferimento a ciò che è costitutivo della loro ragion d’essere: i principi delle diverse fedi sono meno lontane fra loro degli interessi contingenti che le dividono. Addirittura si potrebbero ricavare effetti politici proprio dal chiamarsi ad essere testimoni sul terreno dei propri fondamenti.

Quindi, bene fa il Papa se, di fronte alla pericolosa escalation anticristiana in aree di prevalente fede islamica, interpella i governi perché impediscano le violenze e ne controllino il diffondersi: si tratta di giuste pretese conseguenti giuste relazioni fra stati. Ma non è necessario che i capi delle religioni si sentano capi di stato: possono aiutare a rimediare danni parlando civilmente tra loro all’interno delle rispettive vocazioni originarie.

I cristiani hanno lunga esperienza di potere esercitato con la forza di quelle armi che il Vangelo ripudia. Solo da poco è entrata nell’uso comune la parola “nonviolenza” come attributo del comportamento cristiano che lo stesso Benedetto XVI raccomanda; ma non si può dimenticare che nei paesi dell’altra sponda mediterranea è ancora ferma nell’immaginario collettivo la spada che i crociati alzavano prima dell’attacco come se fosse la croce, con una simbologia che oggi appare assolutamente blasfema, ma che mantiene in Medioriente il termine “crociati” come equivalente di cristiani.

Le ragioni dei conflitti sono quasi sempre estranee alle differenze religiose, anche se spesso le chiese si fanno competitive e cercano interessate conversioni con pratiche non coerenti al senso di quella verità di cui tutti siamo alla ricerca. Per questo bisognerebbe evitare che i cristiani (!) aggredissero l’Imam recatosi a porgere le condoglianze per le vittime della follia di un kamikaze, e che lo stesso reggente dell’università di Al Azhar (cil più importante centro islamico non solo dell’Egitto) respingesse le “ingerenze della Santa Sede”. L’Islam è una cosa seria. Come il Cattolicesimo. Quando esplode una violenza incompatibile con i valori sacri dell’umanità, gli stati fanno (o non fanno, se così comportano gli interessi del momento) agire la diplomazia per contenere il degenerare delle vendette; ma le religioni dovrebbero richiamare se stesse alla forza della verità e rammaricarsi per la scarsa fedeltà alla parola di Dio che hanno saputo trasmettere. Altrimenti, come essere pacifici nel senso di “facitori di pace” rifiutando le dubbie difese dei governi? Altrimenti, quali saranno mai i valori irrinunciabili?

Giancarla Codrignani, docente di letteratura classica, giornalista, politologa, femminista. Parlamentare per tre legislature
 

Commenti

  1. Salvatore Messina

    Le religioni sembra siano nate per autodistruggersi a vicenda, quindi non esiste alcun insegnamento che vada a beneficio dell’umanità!
    Saluti

  2. Evelina Nicotra

    Sono una insegnante di Religione Cattolica in una scuola di secondo grado, leggendo l’articolo, e i commenti fin qui esposti,ho pensato che i punti di vista espressi da chi mi ha preceduto, possono essere più o meno condivisi, se presi rispettando le opinioni altrui. Penso che la “Religione”, come espressione del rapporto “uomo/Dio”, sia vecchia quanto è vecchio l’uomo sulla terra, che non è frutto della paura dell’uomo della morte, ma è la sua risposta al perchè esiste.
    Dico sempre ai miei alunni/e, che tutte le religioni hanno come fine il “bene”dell’uomo. Purtroppo è sempre l’uomo, a rovinare tutto ciò che di bello esiste in questo mondo. Tutto è stato messo nelle sue mani.Si tratta solo di saperlo utilizzare perseguendo il fine per cui tutto questo è stato fatto.
    Concludo dicendo che non c’entrano le religioni in se, ma l’uomo,che spesso a proprio uso e consumo, usa “DIO” come usa tutto ciò che lo circonda come se fosse di sua proprietà, rovinando così tutto che c’è di più bello in questo mondo, che per me è “la vita”, quella proprio che Dio ci ha donato.

  3. Laura Lentini

    Cosa si conosce veramente delle religioni? forse non abbastanza ed io sono la prima. la religione è un diritto umano e credo che il Creatore sia uno solo e in ogni parte del mondo abbia un nome diverso e le usanze nascono dal patrimonio culturale di ogni popolo a cui si deve pari dignità e libertà. Alcune religioni hanno regole rigide che i cristiani cattolici additano senza conoscere la radice di quel comportamento o gesto. penso che ognuno di noi possa cercare notizie, storie, scritti per comprendere e accogliere popoli con credenze differenti senza discriminazioni. il dialogo è il mezzo migliore!! SPERIAMO NEL FUTURO.

  4. Mario Leante

    Attenzione! Per amore della verità: la prima Crociata la troviamo più di 1.000 (mille) anni (1095)dopo la nascita di Gesù Cristo. Il Cristianesimo nasce come religione assolutamente pacifica.
    La prima delle molte guerre islamiche, sanguinarie e fratricide (addirittura fra parenti), è contemporanea alla nascita dell’Islam ed immediatamente successiva alla rivelazione coranica (622, cioè 4 secoli prima della prima crociata).
    Ora, io non ho nessuna difficoltà a credere che Dio si sia voluto rivelare in maniera diversa a popoli differenti. Ma i fatti sono fatti e non possiamo aprire un dialogo se non conveniamo che, se la Rivelazione è perfetta e compiuta in sé, la Comprensione della Rivelazione (e dunque l’interpretazione dei Sacri testi), in qualunque religione, è un processo storico.
    Questo è un problema che molti Musulmani si pongono (rimando ai testi già citati). Anche l’Islam non è stato sempre lo stesso lungo tutta la storia.
    Purtroppo nessun dialogo è possibile se non c’è, di fondo, l’amore per la Verità.
    Vorrei anche ricordare che il Papa Giovanni Paolo II ha già riconosciuto, a nome di tutta la Chiesa, gli errori e crimini che anche uomini di Chiesa hanno commesso lungo la Storia.
    Ad ogni modo io credo che le rivendicazioni siano sterili (non facciamo la conta dei massacri). Dobbiamo guardare al futuro – e possibilmente anche al presente – riconoscendo le differenze ma cercando una base comune, che io credo si possa trovare nel riconoscimento della libertà di coscienza (e dunque laicità dello Stato), libertà di culto (e reciprocità fra stati di diversa tradizione religiosa), pari dignità e diritti umani (che vuol dire stessi diritti per uomini e donne).

  5. besmir

    @ a “professor” Bifani: Se lei accusa i Mussulmani di trattare cosi le donne, sta dicendo che 1,5 miliardi di Mussulmani non hanno che questo in testa… tutte quelle donne non hanno via di scampo, sono obbligate ad obbedire ai loro mariti ad esse frustrate…

    Allora se lei vuole vedere la verità, è che il numero più grande di convertiti nell’occidente sono proprio le donne! E lei si deve chiedere come mai?

    Perché l’Islam ha dato il ruolo alla donna e all’uomo. l’Islam dice che c’è molto bisogno delle donne perché loro sono il pilastro della casa, ed essendo loro le prime istruttrici dei figli (per questo in tutto il mondo in generale i figli sono più legati alle mamme)se loro danno un’educazione buona, principi sani, e insegnare loro che anche se possono essere in una situazione dove credono di essere soli (e quindi possono fare quello che vogliono) devono avere sempre un’etica perché Dio li guarda sempre.
    La donna ha il diritto di istruirsi, e c’è molto bisogno in settori come l’insegnamento, la medicina, campi sociali, lingue di donne laureate.

    Questa è la donna per noi Mussulmani, per l’Islam… non è un oggetto che deve MOSTRARE tutto anche per un pacchetto di biscotti… non è un oggetto che deve stare esposta nei marciapiedi di tutta europa, non è un oggetto che deve fare da immagine per il piacere degli uomini sui valletti… non è perfetta come voi le fatte vedere per la TV e di conseguenza molte diventano anoressiche…

    Il Jihad lo state facendo voi in tutti i paesi Mussulmani. Ti ripeto quando i Mussulmani hanno avuto il potere, gli ebrei i cristiani hanno sempre vissuto in pace. Però il sangue di Iraq, di Afghanistan, della Palestina, dei Bosniaci, dei Kosovari, dei Ceceni… pare che conti, vali meno di quello degli animali.

    Uno le dice chiaro e tondo, guarda che vien condannato un gesto simile… mentre lei da mente “BRILLA” ne esce fuori con “PERLE DI SAGGEZZA” che solo lei può dire… riferendomi anche in letture precedenti dei suoi articoli… Senta, un consiglio, si occupi a preparare una bella tazza calda di tè, un bel giornale d’avanti e passa le ultime ore in pace, visto che a scrivere, si dice a Napoli: Nun è cos!

  6. Emiliano D'Alesio

    Appoggio parola per parola i bellissimi interventi di Mario Leante.

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