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Il dibattito sulla riforma dei contratti registra l'assoluto silenzio di un organismo che dovrebbe aver gran voce in capitolo, il Cnel. Un nuovo tradimento alla Repubblica italiana, ai suoi cittadini e alla loro storia

Pierluigi SORTI – L’articolo 99 della Costituzione e il mondo del lavoro: un nuovo cimitero degli elefanti

11-11-2010

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Nel fervore del dibattito sul concetto di produttività e dei conseguenti mutamenti contrattuali in corso nei rapporti sindacali, non suscita sorpresa il silenzio assoluto dell’istituzione specificamente deputata dalla Costituzione a intervenire su tali questioni. Un’assenza quella del Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), la cui afasia infatti data da molto tempo, in contraddizione del suo stesso rango, definito all’articolo 99 della Costituzione che ne statuisce funzione consulenziale per governo e Camere (comma II) e facoltà di iniziativa legislativa (comma III).

È legittimo chiedersi se il lungo persistere di questo silenzio non sia la manifestazione di un’insufficiente coscienza costituzionale delle categorie produttive che (sempre in conformità dell’articolo 99) sono presenti, in quel consesso, dalla nascita della costituzione stessa. L’indubbio carattere corporativo rivestito da tale organo ausiliare della costituzione non è sufficiente a giustificare, nel mondo delle categorie produttive, il suo declassamento gergale a “cimitero degli elefanti” incarnati appunto da anziani benemeriti ex rappresentanti dei sindacati dei lavoratori e delle categorie padronali, ivi posti come quiescenza.

Una prassi cioè che scaturisce da una assurda interpretazione del Cnel, che, come risulta anche dal dibattito in sede di assemblea costituente, e concepito come incontro fra esperienze collaudate a fronte delle grandi problematiche dell’ economia e del lavoro, nel loro processo di incessante trasformazione, in un mondo sempre più interdipendente o, come usa dire, globalizzato. Se è ammissibile prendere atto che tal organismo non potrebbe generare ipotesi unitarie e risolutive, dei grandi nodi del mondo produttivo, è altrettanto facile contro argomentare che tale caratteristica è inerente in ogni organismo democratico non monocratico.

Non dimenticando che quando, nel 1957, i sindacati scelsero la incompatibilità dei loro dirigenti con la funzione parlamentare, fu sottolineata la loro possibilità alternativa di elaborazione e di proposta era esercitatile nel Cnel, come istituto che poteva formulare analisi e proposte legislative con più meditazione e meno faziosità. E comunque non sia oggetto di doglianza se, in funzione di supplenza o addirittura di organo sostitutivo di fatto, il dibattito sulla crisi sociale ed economica del paese riconosce da assai tempo un interlocutore di rango riconosciuto nella Banca d’ Italia e specificamente nel suo governatore.

Anche a prescindere dal ridimensionamento funzionale dell’ Istituto, dopo l’ avvento dell’ euro, e indipendentemente dal merito delle valutazioni che, con frequenza, il governatore ritiene di esprimere, è lecito affermare che la figura istituzionale del governatore, strutturalmente priva di ogni rappresentatività democratica, è espressione di un mondo, quello del credito, assai spesso dimentico dell’interesse generale del paese tutto.

Pierluigi Sorti, 76 anni, economista, studi all'estero. Dirigente d'azienda e docente esterno universitario in materie aziendali, per circa dieci anni, a Napoli, Urbino e Roma. Promotore di iniziative di carattere sociale, ha collaborato per tre anni, fino alla chiusura, con la rivista socialdemocratica "Ragionamenti". Socialista in gioventù, oggi è un militante PD, già iscritto ai DS dal congresso fondativo (Firenze 1998). Alle “primarie” del 25 ottobre 2009 non ha sostenuto nessuno dei tre candidati alla segreteria del PD.
 

Commenti

  1. Eugenio Fava

    1)Utilizzare Cassaintegrati.Provincia fa da logistica
    con la direttiva dei centri per l’impiego,che controllano le agenzie Interinali,in modo da fermare le politiche dei furbetti delle aziende che fanno puramente lucro.
    Utilizzando Comunità Montane Guardie Venatoriali Forestali per gestire i Cassaintegrati,saranno integrati gli stipendi al 100% la differenza la paga la Provincia,e 0 chi per lei opererà,non con ricavi dell’utilizzo sociale dei cassa Integrati,ma con paga di Funzionario,a lui e al suo staf o azienda.
    O di stakeolder motivati con capacità d’esperienza ed esperienze..
    Campagna nazionale per la mappatura degli appennini vedi Google Heart(Con foto video e bandierine)
    ripristino dei sistemi idraulici secondo la morfologia del territorio,nel senso di drenaggi canali scoli rigli.
    Cernita degli alberi da togliere e ripiantumare.
    Allora due miglioni di persone che già attive e in regime,se non utilizzati divengono nel tempo inattivi e non in regime di lavoro.
    E poi molti arrotondano con vere e proprie attività divenendo evasori fiscali.
    Utilizzare 2.000.000 di forza lavoro pagandole solo al 20% farebbe risparmiare allo stato per.
    A) Sfalci aree pubbliche.
    B)Manutenzione delle aiuole.
    C)Manutenzione dell’arredo urbano.
    Queste le briciole.
    Ma …D) Prevenzione frane smontamenti alluvioni
    Si risparmia i 1000%
    Ciò è si risparmia il 90% delle spese che servirebbe per riparare i danni e le conseguenze.
    Meglio spendere 30% ora che 100 dopo…
    20%utilizzo cassaintegrati.10%spese =30%
    Invece si sperperano soldi con gare di appalto di imprenditori che usano le agenzie interinali e le cooperative per sigoreggiare sulla forza lavoro.

    2) Rimborsare i lavoratori sfruttati una vita dal sistema.
    Nel senso che da quando vanno in pensione,diventano liberi e imprenditori di se stessi.
    Detraendo l’I V A al 20% di quello che spendono fino ad un’ massimo della loro pensione.

    Aggiungo che alle pensioni quelle che superano ì
    2.000 €uro l’IVA al 20% rimborsata sulla parte spesa
    verra redistribuita ai meno abienti proporzionalmentee.

    Se Queste due azioni non verranno prese in considerazione allora vuol dire che ci meritiamo
    Vi meritate tutte le conseguenze..
    Dico a quelli che sono nella posizione di fare il Bene e non lo fanno.

    Come fare…
    Dire duramente a tutti i Sindaci quando sono Sindaci
    Prendano a Braccetto il Prefetto,e cominci a Fare il suo mestiere e unicamente quello…
    Il prefetto vedrai che metterà a posto 1° chi non si conforma alla divisa del corpo e del servizio doveroso verso i Viventi.
    Che loro sono preposti a FARE. anzi..a PREFARE…
    Aiutando il Sindaco ad applicare punto per punto le regole Implicite nel suo Mandato.
    SE NON è IN GRADO *
    ((anche facendosi aiutare da chi a sua discrezione sa (Sà fare e risolvere)
    Es,L’interprete…ecc.
    Ha questa autorita il sindaco divenire ogni cosa per far i bene,usando gli organi preposti in onestà.
    Elevando ogni cittadino partecipe,anche se non presente.
    Nel senso che non devo aspettare che il popolo si ribelli o parli male di chi Governa…
    N..Ma devono abilmente dirigere,come un Padre di Famiglia.O capo delle 10cine.
    Come capo dei 100 ilPresidente della Provincia,e Capo dei 1000 La Regione.
    Quando una risoluzione non si trova.
    Allora Una richiesta al popolo di mandare ipotesi o soluzioni.
    Se ci fosse qualche d’uno che riceva lo Spirito Superiore.
    Referendum propositive,la migliore o Superiore.

    Questo signifiva TEO CRAZIA applicara.

    *Se non è in Grado.
    Se non sa fare il Sindaco si dimetta.
    Mentre invece seppure un sindaco può ignorare..lui e l’unico che escludendo se stesso può fare un sunto di ciò che vede,riconoscere la soluzione usando gli altri.L’unica vera qualità di questa persona è che sia leale e discreta.
    Automaticamente ogni problema che va in Comune viene affrontato e risolto con tutta la forza che necessita,una comunità Sociale SANA la si vede dal Sindaco.

    Aimheh..e.e….si sissi…sisisi.

    Statemi bene Locuste se le siete.

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