La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

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Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

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Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

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L'11 agosto, liberazione di Firenze, la destra è andata al cimitero di Trespiano per ricordare i franchi tiratori in camicia nera, e per l'orazione ufficiale Matteo Renzi chiama un vescovo ma non chi ha combattuto quel giorno (ed è la prima volta dal 1944)

Firenze celebra i franchi tiratori fascisti che volevano impedire la Liberazione e il sindaco Matteo Renzi non vuole un partigiano a commemorare la rivolta popolare

08-08-2011

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BTO 2010 - PeopleCredo che un compromesso sia sempre possibile, quando si condividono i valori di fondo. Per questo trovo inaccettabile qualsiasi apertura di credito a Casaggì, centro sociale di destra (fiorentino), che coglie l’occasione del 67esimo anniversario della Liberazione di Firenze per commemorare i franchi tiratori, cioè fascisti, spesso giovanissimi, che dai tetti delle case sparavano su nonni, nipoti e donne in cerca d’acqua.

Lo scopo dei franchi tiratori, in combutta con i repubblichini, era impedire alla popolazione il contatto con i partigiani; però non bastava ordinare alla gente di non uscire di casa, era necessario qualcosa di più “convincente”, ed è qui che entrano in gioco i franchi tiratori, cioè persone che decisero di uccidere a caso e a sangue freddo, sparando dai tetti, chiunque fosse uscito dalla propria abitazione. Fu così che nascosti dalle tegole o protetti dalle finestre uccisero chi attraversava la strada o aveva l’ardire di uscire per cercare da mangiare. Sono queste persone, quelli che la storia conosce appunto come ‘franchi tiratori’, che Casaggì, insieme ad alcuni esponenti PDL, si appresta a commemorare il prossimo 11 agosto al cimitero fiorentino di Trespiano.

11 agosto, anniversario della Liberazione di Firenze ma anche vigilia della strage di Sant’Anna di Stazzema (Lucca), dove proprio i fascisti locali, incappucciati per non farsi riconoscere, condussero i nazisti sulle montagne per una delle più terribili stragi che la storia italiana ricordi.

E Matteo Renzi, sindaco di Firenze, cosa c’entra in tutto questo? C’entra e c’entra male. Da una parte tace mentre nella città di cui è il massimo dipendente pubblico le destre commemorano un manipolo di assassini, e dall’altra si vanta perché, per la prima volta dalla commemorazione della Liberazione, non ha chiamato un partigiano, bensì un ex Vescovo, a tenere l’orazione ufficiale. E non racconti, per cortesia, di averlo fatto per dimostrare l’apporto dei cattolici nella Liberazione della città. L’apporto dei cattolici resistenti non è in discussione, mentre è tutt’altro che chiarito l’aspetto delle connivenze della Chiesa papale con il fascismo, che l’ex Vescovo, se pure si tratta del buon Piovanelli, rappresenterà nel momento dell’orazione.

I miei pensieri:

  • a) per i civili uccisi dai franchi tiratori e per le loro famiglie e amici, cui va il mio ricordo e il mio affetto.
  • b) per i partigiani e le partigiane italiane/i. In una società in cui i bambini non sanno che lavoro facevano i nonni, troppo spesso dimentichiamo anche di insegnare ai nostri ragazzi la storia della Resistenza italiana, cioè la chiave delle nostre attuali libertà.
  • c) un pensiero anche per i più giovani simpatizzanti di Casaggì che, attratti dall’eloquio disinformato di alcuni capi e capetti, credono di essere alternativi quando invece sono i più conformi al sistema. Per questo mi permetto di dire: informatevi, cari ragazzi, disvelate i vostri capi, siate belli e ribelli, pensate in autonomia. Magari partendo da questo video: Manifestazione contro le foibe: perché la sinistra non ha partecipato?.
    E il sempre attuale: Destra fascista in Italia e nella ‘rossa’ Toscana (in collaborazione con Ornella De Zordo).
  • d) infine, un pensiero generale: se condividete questo articolo, o il contenuto dei video, postatelo su FB, perché se aspettate che lo faccia Matteo Renzi facciamo notte.
Saverio TommasiSaverio Tommasi è attore e autore di libri e spettacoli di teatro civile. Realizza inchieste video di taglio giornalistico, anche con telecamera nascosta. Il suo pensatoio è http://www.saveriotommasi.it.
 

Commenti

  1. lorenzo

    ecco il volto nuovo del Pd all’americana nell’epoca postmoderna: clericale, filoconfindustriale, anticomunista, atlantista, filoamericano, antipopolare, imperialista… Non so chi sia peggio fra i rottamatori clericofascisti e i dalemiani che propongono un “compromesso storico” della seconda repubblica fra postfascisti e postcomunisti.

  2. alberto campagnano

    o Lorenzo, non te ne approfittare per aggiungere cazzate a cazzata. La lotta per noi sarà sempre dura e in tutte le direzioni: interne ed esterne ma chi si sfoga come te scaricando aggettivi come insulti è solo, come si diveva ai miei tempi, utile al nemico!!! Comunque:”calma e gesso”.

  3. carla poncina

    Renzi evidentemente vuole rottamare anche l’antifascismo, atteggiamento che prolifera in Italia a destra, al centro e purtroppo anche tra i molti che, teoricamente di sinistra, pensano che quest’ultima per essere accettata debba abbracciare ogni stronzata di destra. Al fondo di tutto questo una sola cosa: la straordinaria ignoranza della storia, esibita con orgoglio a tutti i livelli. Un solo esempio: l’europarlamentare Borghezio, cui in Italia si dà ampio spazio mediatico per dire cose non sai se più ignobili o cretine, mentre quando provò a dire le stesse cose su un palco a Monaco di Baviera venne tirato giù dalla polizia.

  4. Giuseppina Giacomazzi

    Sono indignata. Continua questo processo di “revisione” della storia. Mi meraviglio del sindaco Renzi, del PD, partito per il quale ho sempre votato, dal PCI fino alle ulteriori trasformazioni. I valori della resistenza non devono essere persi, ma tramandati alle nuove generazioni se vogliamo un futuro migliore. Gli insegnanti hanno il grande e doveroso compito di salvaguardare tali valori e di farli comprendere ai giovani. L’insegnamento corretto della storia ha una primaria importanza nella formazione del cittadino.

  5. mauro matteucci

    Purtroppo siamo un paese senza memoria e il comportamento di Renzi è un ulteriore insulto a quanti combatterono per la libertà e l’uguaglianza in un paese che probabilmente non meritava il loro sacrificio.

  6. Franco Elia

    Renzi ci dà un esempio scolastico della profonda differenza che passa tra l’impegno per l’unione civile e il protagonismo popolarconfusionale.

  7. Lorenzo

    Renzi il rottamatore.Va rottamato lui.

  8. Gianluca Mantegazza

    L’antifascismo è morto e sepolto.
    Viene usato come valore solo da chi valori no ne ha più.
    Ed è costretto a ricorrere all’odio per cementare un. Qualcosa che non vi è più.

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