La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

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Milano celebra il 25 aprile con una lapide a Luisa Ferida: spegneva le sigarette sul corpo dei partigiani torturati

12-04-2010

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Una nuova lapide a Milano? Sì, ma questa volta dettata dal cinismo sadico e ignorante di cui si nutre il neofascismo di una parte della destra milanese. Qualche sera fa, 8 aprile 2010 alle ore 20, il Consiglio di Zona 8 (Via Quarenghi 21, M1 fermata Uruguay), dopo alcuni rinvii, discuterà la proposta di alcuni consiglieri appartenenti alla maggioranza di apporre una lapide celebrativa della memoria di Luisa Ferida (attrice regina negli anni di Mussolini, al secolo Luigia Manfrini Farné) in via Poliziano 15, fucilata dai partigiani per avere partecipato, insieme al suo compagno Osvaldo Valenti (attore caro al regime e ufficiale nella repubblica di Salò), alle attività della Banda Koch di Villa Triste di via Paolo Uccello 17, dove è una lapide che ricorda il dolore provocato dalla Banda Koch (si veda questo link di approfondimento).

Se l’intento di Luisa Ferida a Villa Triste sembra che fosse soprattutto di procurarsi gli stupefacenti di cui non poteva fare a meno, molte testimonianze confermano che l’attrice tossicodipendente prese parte attiva alla tortura di partigiani e antifascisti e che più volte abbia spento le sue sigarette sulle carni dei torturati.
In dispregio dei valori della Repubblica Italiana, a questa figura adesso si vuole dedicare una lapide.

Trovo offensiva della democrazia e della memoria storica di Milano e dell’Italia la richiesta dei consiglieri di maggioranza del Consiglio di Zona 8 (i consigli di zona non hanno alcuna competenza in materia di lapidi commemorative). Trovo che questo gesto debba essere considerato come la moralmente violenta provocazione di alcuni negazionisti della storia, e che la coscienza democratica dei cittadini debba respingerlo.

Trovo ancora più grave il fatto che il Presidente del Consiglio di Zona 8, Claudio Consolini, abbia accettato di porre – e per più volte – tale richiesta (che avrebbe dovuto respingere ai mittenti come inaccettabile) all’Ordine del Giorno del Consiglio di Zona, e che un foglio (che trovate allegato) di carta intestata al Comune di Milano, città decorata della Medaglia d’Oro della Resistenza, sia stato imbrattato con tale odiosa perorazione.

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I lettori che vogliono intervenire e inviarci le loro opinioni, possono mandare una mail all’indirizzo editoriale[at]arcoiris.tv (sostituire [at] con il simbolo @). Tra quelle pervenute, sceglieremo le più interessanti e le pubblicheremo nella rubrica C’è posta per noi.

 

Commenti

  1. lucianal fassi

    A Milano non c’è una via Ettore Petrolini? Sarebbe più divertente!

  2. Giorgio Di Genova

    E’ la riprova che siamo in una situazione di restaurazione postfascista, capitanata, ovviamente, dal Cav. Silvio Bugiardoni, dittatorello che parla di amore e di governo del fare [in modo di evitare i processi con i suoi prezzolatissimi avvocati e cambiare la Costituzione per diventare il Padrone dell’Italia, senza intralci di Parlamento, Magistratura, elezioni democratiche, giornali contrati e programmi tv che non lo santifichino, come fanno il vendicativo Minzolini, il vate Bondi, quel baccalà imbalsamato di Capezzone-Rapezzone ecc. ecc.]. Se si viene eletti (anche in un municipio di una città in mano al centro-destra da troppi anni), il modello non può che far scuola: la realtà dei fatti non conta, ciò che conta sono solo i propri convincimenti, anche se sbagliati e soprattutto contro le leggi vigenti, comprese quelle morali.
    Giorgio Di Genova

  3. giorgio

    Ma è normale sono i fascisti fanno il loro lavoro. Tra poco riabiliteranno pure Colombo il comandante della Legione autonoma Ettore Muti, poi Pavolini grande intellettuale. Circa la figura della Ferida nota torturatrice hanno cominciato piano piano a riabilitarla. Ma la colpa è di questa sinistra di anime morte la quale ha solo denigrato i suoi grandi protagonisti un nome per tutti Giuseppe Stalin. Poi è colpa anche dei Partigiani che non hanno fatto dopo il 25 aprile un accurato lavoro di disinfestazione come hanno fatto i compagni jugoslavi con le foibe.

  4. giorgio

    Ovvia ci si puo sempre portare a pisciare il cane su questa lapide

  5. Luca

    I commenti di “Giorgio” non mi fanno pensare alle idee di una persona con meno di 65-70 anni. Pertanto, se anche lui ha partecipato a ‘sta gloriosa guerra di liberazione, perchè non spiega ai giovani il valore di questa grande “vittoria”, visto che dopo quasi 70 anni ci ritroviamo un paese spaccato e depredato dall’interno e dall’esterno? Non gli è mai venuto in mente che l’Italia di oggi potrebbe essere anche il prodotto del 25/4?
    Giorgio, un po’ di onestà intellettuale non guasterebbe, poi se hai tempo da perdere continua pure la tua caccia al fascista, hai le stesse probabilità di trovare un “mammuth” o una “tigre dai denti a sciabola”. Io rimango convinto che serva a mascherare un certo senso di sconfitta e impotenza.

  6. […] […]

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