La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

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Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

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Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

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Il consorzio Sisifo controlla la struttura lager di Lampedusa e fornisce servizi socio assistenziali in tutta la Sicilia. Un monopolista nel settore con qualche guaio giudiziario

Le cooperative rosse fanno cassa sui migranti

19-09-2011

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Mineo ma non solo. Quella del mega centro d’accoglienza per richiedenti asilo in provincia di Catania non è certo l’unica fatica di Sisifo nel lucroso campo dell’“emergenza” migranti. Il consorzio, costituito da 25 cooperative sociali siciliane aderenti a LegaCoop, ha infatti dato origine a LampedusaAccoglienza, la società a responsabilità limitata che dal giugno 2007 gestisce il Centro di soccorso e prima accoglienza (CSPA) di contrada Imbriacola, a Lampedusa. Si tratta della struttura-lager dove vengono stipati in condizioni semidetentive i migranti in fuga dalle guerre e dalle crisi socio-economiche che imperversano nel continente africano. Quindici chilometri più distante sorge l’ex base militare USA “Loran”, convertita in albergo-prigione per oltre duecento adolescenti, anch’esso gestito dal personale della Srl in mano a Sisifo.

Dall’agosto 2010 anche il CSPA di Cagliari-Elmas, un centro ricavato all’interno della zona militare dello scalo aeroportuale, è finito sotto il controllo del consorzio siciliano. Sempre in ambito emergenza immigrati Spa, Sisifo coordina  il progetto di accoglienza di una decina di profughi nella ex caserma dei carabinieri di Castroreale (Me) e, grazie all’aderente cooperativa Azione Sociale, la Casa del Mudar di Barcellona Pozzo di Gotto dove sono ospitati alcuni minori di origine tunisina.

Il potente consorzio “rosso” può contare su fatturati multimilionari grazie all’offerta, fatta alla Regione Sicilia e agli enti locali, di un ampio ventaglio di interventi sanitari e socio-assistenziali a favore di diversamente abili, minori, anziani, tossicodipendenti e malati terminali. Un radicamento sul territorio che consente di mobilitare, all’occorrenza, clientele e pacchetti di voti a favore di politici di centro destra e centro sinistra. Uno di essi, Nunzio Parrinello, eletto alla Provincia di Catania nelle file degli “autonomisti” del governatore Lombardo, è finito nelle maglie della recentissima inchiesta giudiziaria sulla mala gestione dei servizi sociali nella Sicilia orientale, insieme a una settantina tra amministratori, funzionari e operatori del privato assistenziale. Secondo l’accusa ci sarebbero stati una serie di appalti truccati nella gestione di alcuni servizi, a favore dei soggetti più svantaggiati. Gli affidamenti avvenivano sempre per trattativa privata e con sovrafatturazioni che consentivano ampi margini di “guadagno” a sodali e intermediari. Tra i “servizi” sotto indagine, quello di telesoccorso affidato dal distretto sociosanitario alla cooperativa “Luigi Sturzo onlus” di Catania, socia Sisifo, presieduta da Parrinello.

Tra gli indagati del maxi scandalo compare pure il rappresentante legale della cooperativa Città del Sole di Catania, Antonino Novello, membro del Cda del Consorzio Sisifo e dirigente regionale LegaCoop. Consigliere regionale dell’Unione italiana ciechi, Novello è stato un fedele sostenitore delle campagne di tesseramento del Psi (area Salvo Andò, ex ministro della Difesa). Nonostante lo scivolone giudiziario è stato nominato coordinatore del progetto Ue-Città del Sole per la formazione e l’inserimento lavorativo dei detenuti delle direzioni penitenziarie di Catania e Giarre.

Guai in vista pure per il vicepresidente di Sisifo e odierno amministratore delegato di LampedusaAccoglienza, Cono Galipò. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti ne ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di truffa aggravata e continuata per la gestione del centro per richiedenti asilo di Sant’Angelo di Brolo (Me), attivo dal settembre 2008 al maggio 2010. Secondo gli inquirenti, Galipò avrebbe trattenuto gli ospiti nel centro dopo il rilascio dei permessi di soggiorno, procurando al consorzio Sisifo un “illecito profitto” stimato in 468.280 euro + Iva. L’udienza preliminare è fissata per il prossimo 18 ottobre.

Antonio MazzeoAntonio Mazzeo, peace-researcher e giornalista impegnato nei temi della pace, della militarizzazione, dell'ambiente, dei diritti umani, della lotta alle criminalità mafiose. Ha pubblicato alcuni saggi sui conflitti nell'area mediterranea, sulla violazione dei diritti umani e più recentemente un volume sugli interessi criminali per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina ("I Padrini del Ponte. Affari di mafia sullo stretto di Messina", Edizioni Alegre, Roma).
 

Commenti

  1. Stefano Bovero

    Sappiamo che i cattivi vezzi della Prima Repubblica avevano contaminato non poco la sinistra. Oggi essa si è ricontaminata con il berlusconismo. Se il PD dovesse vincere (come è probabile) le prossime elezioni, dovrà essere marcato stretto stretto dall’azione sociale della società civile !!

  2. sara elter

    Non trovo corretta la dicitura generalistica “cooperative rosse”. Qui si parla di una storia in particolare. Etichettare tutte e metterle nello stesso mucchio denota mancanza di rispetto verso coloro che, ogni giorno, si spendono, guadagnando poco o niente, per i profughi. E anche superficialità. Gestisco un centro di accoglienza e i miei utenti non sono certo “stipati come in una galera”; sono liberi di andare e venire, sempre che abbiano i documenti in regola, e così accade anche per le altre comunità, sempre gestite da una “cooperativa rossa” che accolgono i profughi che arrivano da Lampedusa, in attesa di documenti. La invito ad informarsi. Il ministero dell’Interno ha appena concluso un’ispezione e ha fatto persino i complimenti. Non ammetto leggere etichette di codesto genere e la invito a mettersi in contatto con me, visto che sono giornalista anche io… e sono proprio offesa. Cordiali saluti, Sara Elter

  3. Antonio Mazzeo

    Sconosco di quale CIE e/o Cara parli la dott.ssa Elter, ma ribadisco che i centri di lampedusa e Mineo di cui parlo nell’articolo sono veri e propri lager (anche se il secondo a 4 stelle…). Una vergogna per il paese e per il movimento cooperativista italiano che ha ben altra storia, anche se oggi, purtroppo lo ricordiamo per la gestione delle detenzioni forzati dei migranti, per la realizzazione di grandi opere dissennate (TAV, Ponte sullo Stretto, Mose, ecc), ma soprattutto per la costruzione e l’ampliamento delle basi di morte USA e NATO. Sufficnete per continuare ad indignarsi. E denunciare.

  4. Mauro Matteucci

    Pecunia non olet = libera trad. Il dolce profumo del denaro.

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