La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

Società » Chi cerca la Pace »

Perché vado a Kabul alla vigilia dell’11 settembre: parlare con la gente per capire come uscire dal dramma

01-09-2011

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Peaceful Tomorrows)Kabul – Insieme ad altri rappresentati di varie organizzazioni che fanno parte della Tavola per la pace, siamo partiti per Kabul. Non da soli ma con un rappresentante dell’associazione delle vittime delle Torri Gemelle (September 11th Families for Peaceful Tomorrows): persone che dal dolore della perdita non hanno maturato odio ma desiderio di umanità per tutti e tutte. In Afghanistan ci incontreremo con i famigliari delle vittime dei bombardamenti Nato-Isaf o americani , ma anche con quelli uccisi da attentati talebani. Incontreremo associazioni e movimenti della società civile afgana: donne e uomini che vogliono essere protagonisti del loro destino e combattono contro la violenza, la corruzione, per una democrazia reale e non quella dei signori delle guerre.

Dalla guerra del Golfo nel 1991 ad oggi, la guerra e gli interventi militari, spesso mascherati da guerre umanitarie, malgrado la cresciuta consapevolezza ed attività per la pace di milioni e milioni di persone nel mondo , sono divenute la “normalità”. Iraq, Afghanistan, Libia, Libano, Serbia, Kosovo, l’occupazione militare israeliana dei territori palestinesi della West bank e Gaza sono solo alcuni esempi. Siano esse benedette dall’Onu e fatte in modo unilaterale da coalizioni di paesi occidentali e non solo, il tutto  mascherato da ragioni umanitarie o per la libertà e la democrazia.

Questo mese è il 10 anniversario dell’attacco alle Torri gemelle e della guerra in Afghanistan. Solo gli Usa spendono per questa guerra due miliardi di dollari al giorno. Il ritiro delle truppe Usa è previsto per il 2014, ma non se andranno tutti, resterà una base militare Usa, così come è rimasta in Kosovo, cosi come è in Iraq, così come sarà in Libia. Le guerra per la libertà e la democrazia che si svelano: controllo geopolitico-militare delle aree del mondo.

Vado in Afghanistan in rappresentanza dell’Associazione per la Pace perché vogliamo ribadire il rifiuto della guerra, la guerra è l’abdicazione della ragione, il crollo della civiltà e perché ci opponiamo alla danza macabra di guerra e terrorismo. Non sarà la guerra a cancellare il terrorismo, la guerra porta morte e distruzione ed il prezzo viene pagato dai poveri che sono sempre più poveri.

Vado in Afghanistan per costruire relazioni con persone e movimenti che come noi credono in un mondo dove “ciascuno/a siano di aiuto all’altro” e per far contribuire a che giustizia e sviluppo economico e sociale siano nella nostra agenda della pace. “La missione della Tavola della pace e di Peaceful Tomorrows vuole innanzitutto essere un forte gesto di solidarietà con il popolo afgano e rendere omaggio a tutte le vittime della guerra e del terrorismo. A loro verrà consegnata la “Luce di Assisi”, la lampada ideata dai francescani a simbolo della pace che dobbiamo impegnarci a costruire.

Allo stesso tempo la delegazione intende raccogliere valutazioni e proposte per uscire da questa drammatica situazione ascoltando le diverse espressioni della società civile afgana e i rappresentanti delle principali istituzioni internazionali presenti a Kabul. La missione intende dare seguito agli impegni assunti dalla società civile italiana in occasione delle Conferenze della società civile afgana di Kabul (marzo 2011) e di Roma (maggio 2011) organizzate dalla rete “Afgana”.

Luisa MorgantiniNata in Valdossola nel 1940, Luisa Morgantini è stata la prima donna a essere eletta nella segreteria della FLM (Federazione Lavoratori Metalmeccanici) di Milano. Parlamentare per due legislature (eletta nel 1999 e 2004), le è stato assegnato il premio per la pace delle donne in nero israeliane e Colombe d'Oro per la Pace di Archivio disarmo. Inoltre risulta tra le mille a essere state in lizza per il Premio Nobel per la pace.

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