La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

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Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

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Zanzotto, il poeta che racconta le malie della carne

12-11-2009

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Andrea Zanzotto, “Conglomerati”, Mondadori

Ho sempre pensato e ritengo di non sbagliare che il più grande poeta del Cinquecento italiano sia Andrea Zanzotto, che poi sia nato 400 anni dopo non è che un dettaglio. E’ forse Goethe, che muore dopo Beethoven, un uomo del Settecento ? Che cosa contraddistingue la poesia di quel secolo, poesia di donne innamorate, respinte e non capite ? E’ il lato elegiaco per cui il tormento è modulato su un suono d’arpa e di cetra. Zanzotto fin dai suoi inizi e nelle ultime poesie, in coerenza assoluta, ha evitato tutte le panie nelle quali sono caduti i suoi contemporanei: da Pasolini a Amelia Rosselli, dal sopravvalutato Caproni a Bertolucci, da Luzi ( il diabolico Luzi ) a Patrizia Cavalli ; il loro sviluppo stilistico non è mai stato un progresso, ma un astuto girare attorno a se stessi. Hanno tentato di essere Proteo, ma un colpo di spada vibrato dall’eterno Lucifero ha impedito loro la suprema metamorfosi. Il dato intellettuale fortissimo di Zanzotto è sempre stato lo scheletro di un’espressione che lo ha rivestito di tutte le dolci malie della carne. C’è stato un tormento dilaniante nella sua opera che non gli ha mai impedito di cantare e in questo suo ultimo libro il canto è forte e conosce tutte le modulazioni.  Nulla gli ha impedito di essere creatura emotiva nella natura umbratile, quella natura che ha trovato la sua esaltazione in Giorgione e Cima. Bisogna essergli grati di aver posto a se stesso, anche per noi, tutte le domande e di non averne lasciata nessuna senza risposta.

Francesco Smeraldi, veneziano, pubblica poesie in Italia e a Parigi. Giuseppe Ungaretti le aveva presentate al premio Viareggio. Ha lasciato la poesia per dedicarsi all'attribuzionismo della pittura del Quattocento e del Cinquecento.
 

Commenti

  1. luisa

    molto più bello questo commento dell’intervista di Repubblica

  2. luisa

    credo che Zanzotto abbia sofferto di profonde depressioni

  3. Marco Sostegni

    Complimenti per l’articolo; in alcuni ricordi di Andrea Zanzotto sui giornali mica c’è questa lucidità! Una domanda: perché Luzi è “diabolico”?

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