La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

Spettacoli » Credere Obbedire Combattere »

Adesso Vespa nasconde L’Aquila, perché?

28-12-2009

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E così anche Paolo Bonaiuti, che ha la faccia più paciosa (e facciosa) di Charlie Brown, ha imparato la tecnica dell’interruzione continua per partecipare a Ballarò. Si vede che è una questione di linea politica: se sei di destra (anche se nasci socialista) devi seguire l’esempio di Gasparri, uno che, se sapesse quello che dice, avrebbe orrore di se stesso. Come diceva Petrolini, che però era un genio. Ma, tornando a Ballarò, la puntata prenatalizia ci ha fatto un regalo, quello di farci vedere com’è oggi L’Aquila, città distrutta dal terremoto prima e dalla falsa retorica poi. Tanto che, il bellissimo centro storico, sul quale Bruno Vespa versò sincere lacrime subito dopo il terremoto, è ancora nelle stesse identiche condizioni di allora. E non si capisce come mai il sommo conduttore non torni a documentare lo sfacelo della sua città sotto le intemperie invernali. Si vede che aquilani si nasce; destri senz’anima si diventa!

Meno male che c’è Rai Tre

Meno male che c’è Rai3, finché c’è. La rete di quasi tutti i programmi “di odio” secondo Berlusconi, è anche ancora di salvataggio nella tempesta festiva: Ed è qui che una mattina abbiamo potuto rivedere, in un filmato di Rai Educational, quello che succedeva tanti Natali fa. Quando i problemi non erano poi tanto diversi da oggi: mancanza di valori cristiani e no, consumismo, nostalgia di tempi migliori che magari non sono mai esistiti. E poi c’era un lungo servizio di Mario Soldati, che, girando per le strade di Roma, andava alla ricerca di usanze e cibi natalizi nelle “ isole etniche “ della grande città. Con questa missione, Soldati finiva nella casa, anzi, nella cucina luzzarese di Cesare Zavattini: (ndr: Luzzara, paesino della Bassa del Ligabue pittore, tigri e follia in riva al Po). E, in tanto parlare di cose comuni, nemmeno una banalità. Certo, non si può pretendere che oggi un grande scrittore faccia il conduttore di una tv totalmente berlusconalizzata. Ma ci accontenteremmo di un comune cronista di costume (ndr: meno compromesso di Vespa, più giornalista del cantore di corte Minzolini).

Sono nata a Ghilarza (Oristano), ho studiato lettere moderne all’Università Statale di Milano, in pieno 68. Ho cominciato a lavorare all’Unità alla fine del 73, quando era ancora ‘organo’ del Pci, facendo esperienza in quasi tutti i settori, per approdare al servizio spettacoli negli anni 80, in corrispondenza con lo straordinario sviluppo della tv commerciale, ovvero con l’irresistibile ascesa di Silvio Berlusconi. Ho continuato a lavorare alla redazione milanese dell’Unità scrivendo di televisione e altro fino alla temporanea chiusura del giornale nell’anno 2000. Alla ripresa, sotto la direzione di Furio Colombo, ho cominciato a scrivere quotidianamente la rubrica ‘Fronte del video’, come continuo a fare oggi. E continuerò fino a quando me lo lasceranno fare. Nel 2003 è stato stampato e allegato all’Unità un volumetto che raccoglieva due anni di ‘Fronte del video’.
 

Commenti

  1. Giorgio Boccolari

    Concordo pienamente con lei e in special modo con l’esempio straordinariamente eloquente che lei ha portato: Zavattini e Soldati autori di una memorabile inchiesta sulla lettura qual’è stata “Viaggio lungo il Tirreno”. Un unico appunto ma tanto per la precisione perchè la sostanza nel suo articolo c’è proprio tutta: Luzzara non è il paese di Ligabue. Ma è pur vero che Gualtieri – località in cui è vissuto Ligabue – dista pochissimi chilometri da Luzzara (sono ambedue paesi che si affacciano sulla sponda reggiana del Po). Ed è altrettanto vero e giusto accomunarli perchè Zavattini ha di fatto scoperto Antonio Ligabue, scrivendo su di lui un panphlet in versi – un vero e proprio poemetto moderno – di straordinaria fattura.

  2. SE Gasparri fosse…ma non lo è,tanto che non c’è evento che accade senza un suo commento da “boccuccia di rosa”. Per paura che lo dimenticassimo,è comparso in tutte la salse anche durante le feste,così come il sui padrone-ringraziavamo per non doverlo vedere-invece lo abbiamo sentito ogni momento;ieri,pur di farsi vedere, è uscito incerottato,noncurante di lifting e cerone a chili.Quando riusciremo ad imbavagliarli una volta per tutte?

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