Quest’anno, ad aprire la dodicesima edizione di Scrittorincittà – l’ormai ben nota rassegna letteraria che si svolgerà a Cuneo dal 18 al 21 novembre – sarà Michela Murgia, la giovane scrittrice che ha recentemente vinto – meritatamente, molto meritatamente –, con il suo “Accabadora”, il Campiello. E a chiudere la manifestazione sarà invece il più famoso – e preparato – critico d’arte nazionale, Philippe Daverio, impegnato a cercare nientemeno che “L’ago nel pagliaio”.
Tra questi due appuntamenti ben 130 incontri con oltre 100 ospiti, impegnati a disquisire sul tema proposto dagli organizzatori: IDOLI. Idoli come passioni, ma anche come ossessioni. Idolo può essere un oggetto, oppure una persona. Idoli in carne e ossa e idoli inventati. Idoli appena nati e idoli crollati. Si parlerà di potere e d’arte, di comunicazione e di politica, d’amore e di sesso, di costume, di moda, di vero e di falso. E, soprattutto, come sempre, di letteratura, di scrittori, di libri e di lettori.
Dato che è evidentemente impossibile elencare qui tutti gli incontri (ma basta andare sul sito www.scrittorincitta.it per avere ogni informazione), mi limiterò a dare qualche “consiglio per gli acquisti”. Impossibile allora non perdere il magistrato-scrittore Giancarlo De Cataldo, o Riccardo Icona e Giulio Cavalli, Gordiano Lupi con un video inedito della blogger cubana – cui non è stato dato il permesso di venire in Italia – Yoani Sánchez, le scrittrici Valeria Parrella e Maria Barbal con le loro storie d’amore, il linguista Gian Luigi Beccaria, Paolo Crepet alle prese con “l’infelicità”, la neo presidente di Emergency Cecilia Strada, Barbara Alberti, i giornalisti sportivi Oliviero Beha e Darwin Pastorin, gli storici David Bidussa, Alberto Cavaglion, Marco Revelli e Frediano Sessi, Gian Carlo Caselli e la nostra pericolante Costituzione, gli scrittori Antonio Pennacchi, Diego De Silva, Andrea Bajani, Domenico Starnone o Tim Parks, i giornalisti (ma non solo) Massimo Granellini, Giovanna Zucconi, Federico Taddia, Piero Dorfles e Bruno Gambarotta, il vicepresidente del Pd Ivan Scalfarotto e i diritti elementari degli individui, i disegni di Guido Scarabottolo e di Alessandro Sanna, Paolo Guzzanti e il suo nuovo – attualissimo – libro, Errico Buonanno e le menzogne della storia, Marco Belpoliti e il “suo” Pasolini…
Insomma, quattro giorni densissimi di incontri, confronti e dibattiti per tutti i gusti in questa manifestazione che – con onore – chiude simbolicamente l’annata dei sempre più necessari e seguiti festival letterari italiani.
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.