La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

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Tolstoj e il rifiuto della violenza: riscoprire un cristianesimo radicale e universale

25-11-2010

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Tolstoj e il rifiuto della violenzaNel libro Tolstoj e il rifiuto della violenza parto dal presupposto della riscoperta di Tolstoj del cristianesimo che, in una forma radicale e universale, professerà in seguito per tutta la vita e che diviene la base per un dialogo tra le fedi. Sulla scorta degli scritti di Isahia Berlin, Pier Cesare Bori e Walter Bryce Gallie, ho preso in considerazione la rivalutazione delle concezioni filosofiche e religiose del grande romanziere russo, mostrando come non le si possa accusare di superficialità e povertà intellettuale. In particolare il rifiuto della violenza, in Tolstoj, non è riconducibile a una semplice “pretesa” ricavata dal “Discorso della montagna”, come se fosse possibile, seguendo l’esempio di Cristo e in virtù della semplice “mitezza” e “non resistenza al male”, costringere i malvagi a deporre la loro cattiveria e a portare la pace sulla terra.

Al contrario, la proposta della non violenza nasce da un’acuta analisi dei processi che operano in tutti i progetti di pacificazione, di risoluzione de conflitti e di trasformazione del mondo mediante la guerra e le rivoluzioni. Questo saggio è stato presentato nella rubrica radiofonica di Rai Radio 3 Farheneit. Ec è utile chiudere ricordando quanto Lev Nicolaevic Tolstoj diceva:

Una tale coscienza religiosa, che esclude l’eventualità della violenza, potrebbe essere assimilata e felicemente riconosciuta non soltanto dai cristiani, ma da tutta l’umanità del nostro tempo se, da un lato, non esistesse la superstizione di una falsa religione e, dall’altro, quella ancora più dannosa di una falsa scienza.

Bruno Milone insegna filosofia e storia in un liceo milanese. I suoi interessi sono prevalentemente nel campo dell'etica, del dialogo tra le culture e dei diritti umani. Ha svolto attività culturale e formativa con gli immigrati in associazioni e centri studi interculturali. E' stato membro del comitato etico dell'Anmco. Scrive regolarmente per il mensile Viator e coordina la rivista In/Oltre (Ed. Jaca Book). Ha pubblicato i saggi "Diritto e giustizia in Dostoevskij" (Perugia, 2007) e "La dimensione etica del lavoro" (Pisa, Roma, 2007).

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