Riecco Berlusconi in strada, seguito dalle telecamere e dalla ministra Brambilla, che è molto meno truccata e rifatta di lui. A proposito: chissà se anche il premier porta le autoreggenti. Ma, qualunque cosa faccia o dica, siamo stufi di sentirlo. La maggioranza degli italiani è stufa. La maggioranza assoluta degli italiani non è mai stata con lui, che solo grazie allo schifoso porcellum si è assegnato una stragrande maggioranza parlamentare, inesistente nel Paese. Ma poi si è giocato anche quella, per interesse personale e incapacità, come ha scritto una diplomatica americana. Cosicché il boss è costretto a mettere mano al portafoglio e a comprare deputati come fossero le sue nuove escort. Si tratta di un evento eccezionale, l’ unico per cui Berlusconi potrebbe passare alla Storia. Per la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, l’aula «sorda e grigia», sotto gli occhi delle telecamere di tutto il mondo, potrebbe diventare colorata e sporca come un postribolo.
Alemanno, Gasparri e il ribaltone della verità
Quando sciopera la Rai è un po’ come se scioperasse nostra zia: impensabile fare a meno di abitudini cui sentiamo di avere diritto, se non altro perché siamo cresciuti facendoci conto. E questo benché lo sciopero dei giornalisti Rai fosse sacrosanto. Comunque, abbiamo dovuto consolarci con le altre reti e gli altri tg. E anche lì, abbiamo potuto vedere e sentire il solito Gasparri commentare pressappoco così lo schifo della compravendita di onorevoli: «Effettivamente abbiamo subito la perdita di 50 deputati, che sono stati strappati alla maggioranza, ma speriamo ancora che ci ripensino». Per il Pdl il ribaltamento, anzi il ribaltone della verità è continuo, sprezzante e ostentato. Infatti anche il sindaco di Roma, Alemanno, intervistato dal Tg5 sulla vergogna di una parentopoli che, per la sua miseria, fa rimpiangere tangentopoli, ha parlato esattamente come Gasparri; quasi non fosse il responsabile, ma la vittima della corruttela familista di una destra degna di lui e di Gasparri.
Maroni esulta in Tv, mentre la Polizia protesta per i tagli del suo Ministero
Giorni fa, dal podio del maggior teatro italiano, il maestro Barenboim ha letto il testo della Costituzione per chiedere al potere di non taglieggiare la cultura. Uno straniero ha voluto ricordarci di che pasta dovremmo essere fatti, se non fosse per un governo che vuole farci tornare a «viver come bruti». La barbarie è tale che si comprano rappresentanti del popolo (tra l’altro pagati assai bene dal popolo stesso) per far restare al potere l’uomo più ricco del Paese. Uno che, al suo servizio, del resto, ha già vari partiti, tra i quali uno che gli ha venduto la sua ragione sociale (un federalismo centralistico di stato) in cambio di qualche strapuntino ministeriale. E, a proposito di ministri: tutti i sindacati delle forze dell’ordine hanno protestato (pure ad Arcore!) contro i vergognosi tagli che si sono abbattuti anche sui lavoratori della sicurezza. Quelli che rischiano la loro vita di sfruttati per effettuare gli arresti di cui Maroni va poi a vantarsi in televisione.
Silvio, sii gentile: paga tu gli extra al fedele Minzolini
Le disgrazie non vengono mai sole e infatti la Rai, non solo deve tenere Minzolini alla direzione del Tg1, ma deve pure pagargli gli extra. Lui minaccia di querelare tutti, ma è noto che ha cumulato 86.680 euro di spese di rappresentanza e ben 129 giorni di trasferta. Ora, 129 giorni sono circa 4 mesi, durante i quali il noto Minzo si è fatto allegramente i fatti suoi, trascurando del tutto i nostri. E di questo potremmo perfino essergli grati, visto quello che combina (censure, bufale e bassi servizi filogovernativi) quando c’è. Se non fosse che quegli 86.680 euro ora li dobbiamo pagare noi contribuenti e non, come vorrebbe un minimo di giustizia, il mandante di Minzo e cioè il padrone dell’azienda concorrente, casualmente anche capo del governo (sempre per la teoria che le disgrazie non vengono mai sole). Insomma, Berlusconi, visto che gli piace tanto pagare le vacanze a Putin, dovrebbe esser così gentile da accollarsi pure quelle di Minzolini, perché a noi non piace affatto.
Attenti alle traduzioni! Qualcuno potrebbe non capire la differenza tra “leghista” e “assassino”
Scarcerato il giovane marocchino che era stato accusato di omicidio in relazione alla scomparsa della piccola Yara. Era stato incriminato sulla base di una traduzione sbagliata. Non aveva detto: «Allah mi perdoni», ma: «Dio, fa che mi risponda». Una bella differenza. E rispettare le differenze è l’inizio di ogni civiltà. Cosa che i razzisti non sanno e, infatti, qualcuno tra di loro era già pronto a fare un falò di ogni ragione. Per esempio il leghista Salvini già rilasciava dichiarazioni e la sua faccetta schifata appariva sui giornali per seminare il solito veleno. Ma non per niente noi telespettatori veniamo dalla scuola di Porta a Porta e sappiamo che, oltre a Erika, la matricida di Novi Ligure e ai sanguinari Rosa e Olindo, anche la presunta colpevole della morte di Sarah, Sabrina, ha cercato di gettare i sospetti su una straniera, la badante romena del nonno. Perciò, come si vede, Salvini e soci, quando accusano gli immigrati di tutte le colpe, sono in compagnia dei peggiori assassini.
Sono nata a Ghilarza (Oristano), ho studiato lettere moderne all’Università Statale di Milano, in pieno 68. Ho cominciato a lavorare all’Unità alla fine del 73, quando era ancora ‘organo’ del Pci, facendo esperienza in quasi tutti i settori, per approdare al servizio spettacoli negli anni 80, in corrispondenza con lo straordinario sviluppo della tv commerciale, ovvero con l’irresistibile ascesa di Silvio Berlusconi. Ho continuato a lavorare alla redazione milanese dell’Unità scrivendo di televisione e altro fino alla temporanea chiusura del giornale nell’anno 2000. Alla ripresa, sotto la direzione di Furio Colombo, ho cominciato a scrivere quotidianamente la rubrica ‘Fronte del video’, come continuo a fare oggi. E continuerò fino a quando me lo lasceranno fare. Nel 2003 è stato stampato e allegato all’Unità un volumetto che raccoglieva due anni di ‘Fronte del video’.