Nei tre giorni di adorazione televisiva nessuno spettacolo ha eguagliato il colloquio tra don Gelmini e il presidente Berlusconi, «vittime innocenti della giustizia corrotta». Resisteremo, hanno devotamente giurato al bue e all’asinello...
PASSAVO DI LÌ – Nella Betlemme Tv arrivano due poveri ladroni
27-12-2010
di
Gino Spadon
Ci si sono messi proprio tutti, alla televisione, per farmi piangere a Natale. Donne abbandonate che invocavano mariti fedifraghi sperando in un atto di resipiscenza. Ragazzine sulla via della perdizione che tornavano all’ovile profumate della virtù del rimorso. Ministre di color fulvo che promettevano di regalare, a chi patisce e stenta, i tre milioni di euro che sperano di ottenere come sacrosanto risarcimento da un giornale (monumento di nequizia) che aveva infangato il loro nome. Ministri color di nebbia che si appellavano ai vecchi compagni perché, dimentichi d’antica diaspora, corressero solleciti in loro soccorso. Figlie amorose richiamanti i padri a dimenticata saggezza e, nel contempo, ricche di consigli a baiadere montate in gloria e obliose di antica morigeratezza. Pezzenti e straccioni per un giorno convocati da gran dame a laute libagioni in uno sfolgorio di pini pallonati e al suono di musiche celestiali. Padri trasognati (“incocalii” diremmo qui a Venezia) e madri lacrimose in tacita venerazione dei loro pargoletti per un giorno poeti davanti a un presepe ricco di neve, di pecorelle e di pastori. Ma il culmine della commozione, il momento delle lacrime irrefrenabili fu quando ebbi il privilegio di ascoltare il dialogo fra il nostro Presidente, odoroso di laica santità, e don Gelmini, l’innocente perseguitato. Mai, mai dimenticherò quello scambio di confidenze al confessionale del cuore fra un puttaniere, un bestemmiatore, un pallonaro, un “déniaiseur” di minorenni, idealmente circonfuso di ceneri penitenziali e un prete, accusato di abusi sessuali, che a tutti mostrava l’aureola del martirio. Viva il Natale, viva questo giorno della Grazia e della Bontà.
Gino Spadon vive a Venezia. Ha insegnato Letteratura francese a Ca' Foscari.