Giallo
Il mistero della camera gialla di Gaston Leroux, traduzione di S. Cantoni, Passigli, euro 16,50
Finalmente un “giallo” come si deve. Di chi? Lucarelli? Connolly? Camilleri? No. L’autore è Gaston Leroux (1868-1927), avvocato, corrispondente di guerra, reporter di cronaca nera e quindi autore del ben noto “Il fantasma dell’Opera”. Ma, anche, creatore del personaggio di Joseph Rouletabille, detective dilettante e “giornalista che viaggia tra paesi e misteri come una sorta di Tintin adulto” (Savater). E la sua prima avventura – che all’epoca lo rese famoso – è proprio quella legata al “Mistero della camera gialla”, storia di un inspiegabile delitto avvenuto, appunto, all’interno di una stanza chiusa. Un romanzo che riconcilia con il genere poliziesco “inventato” da Edgar Allan Poe e proseguito, attraverso Conan Doyle, Agata Christie e Edgar Fallace, fino ai giorni nostri. Una bella riproposta davvero.
Racconti
Da dove sto chiamando di Raymond Carver, traduzione di R. Duranti, Einaudi, euro 25,00
Trentasette racconti – quasi trentasette brevi film -, selezionati dall’autore stesso poco prima della sua scomparsa (1988), che rappresentano forse il meglio della sua produzione letteraria. Storie di coppie, delle loro crisi e separazioni, di solitudini, di alcol o di violenza sullo sfondo della provincia americana. Donne e uomini che si trovano all’improvviso alla resa dei conti con l’ american dream. Un libro notevole, a volte sorprendente che, come ha sottolineato il “Boston Globe”, ci rivela un autore capace di espandere continuamente i propri orizzonti.
Viaggi
L’odore dell’India di Pier Paolo Pasolini, Garzanti, euro 9,50
Nel 1961, in compagnia di Elsa Morante e di Alberto Moravia, Pasolini fa un viaggio di sei settimane in India. Dalla sua esperienza nasce questo diario di viaggio, apparso poi a puntate su “Il Giorno”, e recentemente ristampato, che rimane una delle più belle testimonianze su quella terra e su quelle persone. Pasolini riesce infatti in questo libro a farci sentire – quasi toccare – quel mondo fatto di indicibile povertà e di esagerate ricchezze, di grande spiritualità e di paesaggi indimenticabili. Una cronaca che ci permette di conoscere le sue riflessioni su quel mondo, i suoi incontri con personaggi importanti o con gente comune, di vederne i gesti, così come i colori dei loro vestiti e, appunto, gli “odori” del subcontinente indiano.
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.