PASSAVO DI LÌ – Ferrara onoranze funebri: dopo aver sepolto Pci, Craxi, D’Alema ora è il momento del Cavaliere
14-02-2011
di
Paolo Collo
Quando il Presidente del Consiglio ha saputo che il fido (non nel senso del cagnolino) Letta gli aveva procurato come ghost-writer uno PSICOPOMPO è andato in un brodo di giuggiole, pensando in questo modo di dare vita a una nuova, luminosa era di feste e festini. Poi gli hanno spiegato il significato della parola, e c’è rimasto un po’ male. Psicopompo: “nell’antica Grecia, epiteto di divinità che guida le anime dei defunti verso il regno dei morti”. Sì, perché il nuovo ghost-writer e “consigliori” (come diceva “Il Padrino”) del Presidente è Giuliano Ferrara, “arma letale” leggermente in soprappeso che ha accompagnato all’eterna dimora il Pci, Craxi, D’Alema, e tanti altri ancora (come pure la “sua” stessa proposta di legge contro l’aborto).
Nel raccontare il meeting pro Cavaliere di Milano (dove il ministro La Russa ha preso a calci un giornalista di Anno Zero) Michele Brambilla, sulla “Stampa”, tesse le lodi del cinghialone Giuliano: intelligentissimo, coltissimo, e via con i superlativi. Ma chi ha visto il Brambilla? Non si capisce. Il Ferrara ha inanellato nel corso della sua ingombrante vita solo insuccessi, facendo fallire ogni progetto in cui si è impegnato. Ha cambiato bandiera come pochi. E non solo, ma è riuscito a trasformare in una succursale del Bagaglino il teatro Dal Verme di Milano appendendo mutande, slip, tanga e boxer…
Intelligentissimo? Coltissimo? Mah. Forse bastavano “grassissimo e sudatissimo”. Sempre superlativi sono…
IL BECCO DEL CORVO
Pare che tra breve verrà presentata una nuova appassionante gara televisiva a eliminazione – sullo stile del Grande Fratello o dell’Isola dei Famosi. Il primo gruppo di concorrenti sarà composto da Silvio Berlusconi, Lele Mora, Emilio Fede e Carlo Rossella. E insieme a loro uno stuolo di splendide e disinibite letterine, mignottine, vallettine, deputatine, meteorine, olgiattine, escortine.
Il titolo?
Naturalmente, L’ISOLA DEI BAVOSI.
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.