Shoah – Qui non ci sono bambini di Thomas Geve, traduzione M. Botto, Einaudi
Euro 24,00
“Avevo tredici anni quando fui mandato ad Auschwitz con mia madre. Era la fine di giugno del 1943”. Poi il trasferimento a Gross-Rosen e quindi a Buchenwald,. Allorché, nell’aprile del 45, il campo viene liberato dagli Alleati, il piccolo Thomas Geve chiede delle matite colorate e dei fogli sui quali disegna la “memoria” di quei due anni di orrore, spinto dal desiderio di raccontare innanzi tutto a suo padre l’inferno che ha vissuto. Sono 79 i disegni – donati poi nel 1985 al museo Yad Vashem – che compongono questo libro. Ingenui, semplici, certamente, ma capaci di riprodurre la realtà – e in questo caso il Male – in modo assolutamente spietato, come solo gli occhi di un adolescente avrebbero potuto cogliere. “Una testimonianza unica nel suo genere,” – scrive Frediano Sessi – “atto d’accusa forte e commovente di uno spirito che seppe resistere alla corruzione e alla distruzione”.
Romanzo – L’energia del vuoto di Bruno Arpaia, Guanda
Euro 16,50
Bruno Arpaia, scrittore, giornalista, traduttore e ispanista, ci ha regalato nel corso del tempo libri che riflettevano o il suo impegno civile – come “Il passato davanti a noi” – o il suo interesse per la Spagna e la Guerra Civile – uno per tutti, lo straordinario “Tempo perso”. Ora, invece, ha lavorato sulla sua meno nota “passione”: la fisica teorica. Sì, perché la vicenda del romanzo ruota intorno al Cern di Ginevra e a un potentissimo, mostruoso acceleratore di particelle. Ma tra scienziati, ipotesi scientifiche, teoria delle stringhe, algoritmi, protoni e bosoni, Arpaia riesce anche a innestare una geniale spy-story, una sorta di “intrigo internazionale” con fughe, attentati, fondamentalisti islamici e spie di vario genere. Un vero e proprio, ma insolito, romanzo d’azione di gran qualità letteraria.
Cover – Ritornano le tigri della Malesia di Paco Ignacio Taibo II, traduzione di P. Cacucci, Tropea
Euro 16,90
In Italia i romanzi di Emilio Salgari sono solitamente collegati a un pubblico di lettori adolescenti (che ormai ha allegramente superato i cinquant’anni), e Salgari stesso considerato uno scrittore di serie b. Non così altrove. Basti infatti pensare a quanto hanno scritto su di lui, in termini entusiastici, autori come Osvaldo Soriano o Fernando Savater – “Sandokan è un ribelle molto più luminoso, molto più solare del capitano Nemo” -, tanto per fare un esempio. Questa volta è il messicano Paco Taibo II – l’autore delle ben note biografie di Pancho Villa e di Ernesto Che Guevara – che, come dice lui stesso, grazie “all’involontaria collaborazione di Salgari”, costruisce un “nuovo”, scopiettante romanzo con protagonisti il portoghese Yanez de Gomera e il principe Malese Sandokan. Ma naturalmente a modo suo: co-protagonisti sono infatti il professor Moriarty e Friedrich Engels, Kipling e una sopravvissuta alla Comune e, naturalmente, le temibili Tigri della Malesia…
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.