Ho letto con rammarico sul “Fatto quotidiano” la forte polemica esplosa tra Beppe Grillo e Luigi de Magistris. Di fatto il popolare comico, leader assoluto del movimento che prende il suo nome, ha quasi emesso una fatwa contro l’ex magistrato, approdato all’agone politico anche attraverso il sostegno di Grillo. Colpevole di aver trasgredito l’impegno a restare in consiglio d’Europa per candidarsi a sindaco di Napoli, altre polemiche precedenti fanno comprendere che la ruggine era già comparsa nel sodalizio da prima. Questo episodio è spiacevole perché interviene nella delicata vicenda delle prossime già sofferte elezioni amministrative a Napoli, dopo il flop delle primarie che di fatto si sono dovute annullare per sospetti brogli, quando il centrosinistra si dibatteva per trovare una soluzione accettabile per i propri elettori.
La candidatura di de Magistris, piaccia o meno, non si può non riconoscere che abbia già prodotto un risultato positivo: ha costretto il Pd a rinunciare ad una proposta interna al suo apparato (questa era la candidatura Cozzolino, vincitore sospetto delle primarie) e a dover scegliere un esponente della società civile, l’ex prefetto Morcone.
Il fatto poi che nel maggior partito del centrosinistra ci sia una così forte avversione nei confronti di de Magistris è il segno di una della maggiori contraddizioni del Pd, che non riesce a scegliere tra due visioni contrapposte della politica: vorrebbe costituire il perno dell’alternativa a Berlusconi e alla destra, e sistematicamente combatte tutti gli esponenti che significativamente rappresentano quest’aspirazione – in termini di legalità, di etica pubblica, di innovazione – che certamente de Magistris incarna agli occhi di una larga opinione pubblica.
Mi chiedo a questo punto se l’avversione di Grillo per de Magistris, con la cornice in rete dei cori di grillini replicanti (quando sarà loro permesso di ragionare autonomamente?) non sia un gran favore a Cosentino, nel momento in cui de Magistris può rappresentare un’alternativa credibile alla destra dilagante; e se, invece, la pur dignitosa candidatura di Morcone non abbia obiettivamente la forza di riaggregare l’elettorato di centrosinistra deluso e disorientato.
E’ indispensabile una profonda riflessione su cosa significa oggi, in una decisiva competizione elettorale, che vinca uno o l’altro candidato; l’eccesso di personalizzazione per cui non bastano i programmi, i gruppi dirigenti, l’opinione pubblica, ed invece occorrono uomini-simbolo in grado di vincere che rappresentino hic et nunc lo stato d’animo collettivo; i rischi di populismo di questa situazione; una politica sempre più debole e smarrita e partiti chiusi nel loro particulare. Devono farci riflettere sui profondi guasti delle riforme incompiute di questo ventennio del maggioritario in Italia: chi ha avuto responsabilità fondamentali dovrebbe pensarci.
Ho conosciuto Luigi de Magistris e mi sembra che – pur essendo egli ovviamente, per la sua storia, espressione di questa fase di lunga e difficile transizione del leaderismo personificato – abbia una visione condivisibile della politica come partecipazione collettiva, costruzione di un processo orizzontale: è questo l’obiettivo della sua associazione “In movimento”. Mi auguro che gli elettori del movimento cinque stelle, che sono molti di più di coloro che scrivono nei blog, tornino a votarlo a Napoli, che ne ha proprio bisogno.
Nota a margine: è augurabile che le primarie di Sinistra Ecologia e Libertà (SEL), che non è riuscita a decidere tra de Magistris e Morcone nei suoi organi dirigenti, siano un momento di partecipazione effettiva degli iscritti al partito (di Vendola) sul quale tante speranze di rinnovamento si sono appuntate.
Sergio Caserta è nato a Napoli. Studi in materia giuridica ed economica, dirigente di organizzazioni ed imprese cooperative, attualmente vive a Bologna e si occupa di marketing e comunicazione d'azienda. Formatosi nel PCI di Berlinguer, coordina l'Associazione per il Rinnovamento della Sinistra (www.arsinistra.net). Nel 2005 fu tra i promotori della rete "Unirsi" (www.unirsi.it). Già consigliere provinciale di Sinistra Democratica, oggi aderisce a Sinistra Ecologia e Libertà