Affondateli, puzzano, arrivano pieni di malattie. E i ragazzi ridono, ridono. Solo "banalità del male"?
PASSAVO DI LÌ – Come sono simpatici i dj che invitano a prendere a cannonate chi scappa dall’Africa che brucia
31-03-2011
di
Paolo Collo
Mentre in televisione, tra una bomba intelligente e l’altra, tra una “radiazione fuori controllo” e l’altra, assistiamo a risibili, inutili, patetiche discussioni su chi sia responsabile dello sdoganamento del corpo femminile – ossia se sia o meno Drive In la “madre di tutti i porno”, o se le veline (o schedine, o meteorine e via sculettando) siano in realtà orsoline in libera uscita o erinni assetate di sangue e di sesso, o se le copertine di “Panorama” o dell’ “Espresso” nuocciano seriamente alla salute” dei nostri figli – mentre ciò accade, dicevo, sarebbe invece cosa buona e giusta che qualche magistrato o qualche funzionario della Polizia Postale provasse a sintonizzarsi su qualcuna delle tante radio private che riscuotono successo tra giovani e meno giovani.
Sarebbe cioè assai utile che le autorità responsabili sapessero che quasi tutti i giorni un paio o più di d.j. o presunti tali, facendo finta di scherzare e pensando (loro) di far ridere e di aumentare gli ascolti, si lanciano in giudizi e teorizzazioni riguardo l’uso indiscriminato della forza nei confronti dei migranti che in questi giorni giungono in massa dalle coste nordafricane: “prendeteli a cannonate”; “affondateli prima che arrivino sulle nostre coste”; puzzano”; “portano delinquenza ed epidemie”, e via dicendo. Sempre con giudizi e toni volgari, schifosamente razzisti, ignoranti, sguaiati, qualunquistici.
Questo si chiama incitamento alla violenza, all’odio razziale. E non mi pare faccia ridere. Forse, la cosiddetta “banalità del male” passa anche attraverso queste ignobili e rozze trasmissioni.
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.