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Pietro ANCONA – Tragedia italiana: mandar via Berlusconi ormai non basta

12-05-2011

di

L’anomalia italiana non è costituita soltanto da Berlusconi, dal suo enorme conflitto di interessi e dai suoi ripetuti attacchi alle Magistrature dello Stato ed alla Costituzione. Fosse soltanto questo potremmo liberarci alla prossima o ad una delle prossime elezioni. L’anomalia è strutturale e riguarda questioni fondamentali del funzionamento della Repubblica e della legittimazione della sua classe politica. Concentrare tutta l’attenzione sul personaggio Berlusconi che da venti anni imperversa sull’Italia è sbagliato e fuorviante. La sconfitta di Berlusconi non recupererà la nostra democrazia azzoppata.

La prima anomalia è legata alla legittimazione della classe dirigente di governo. Quanti aspirano a governare l’Italia si preoccupano in primo luogo di avere la benevolenza degli USA e del Vaticano. L’Italia è trattata dagli USA come nazione perdente la seconda guerra mondiale. L’Italia e la Germania sono le due nazioni europee con maggiore quantità di basi militari (113 in Italia!). I gruppi politici di maggioranza e di opposizione sgomitano per accreditarsi presso gli USA come i più fedeli esecutori dei loro ordini. Questa sudditanza agli USA dei gruppi dirigenti è tale da sacrificare gli interessi dell’Italia. Esemplare è la questione libica. L’Italia avrebbe dovuto opporsi alla guerra a Gheddafi perchè contraria ai suoi interessi ed alla pace del Mediterraneo. L’Italia al limite avrebbe dovuto intervenire a fianco di Gheddafi e non contro di lui. Come sappiamo l’Italia partecipa all’aggressione non tenendo conto dei suoi immensi interessi costituiti da trenta miliardi di interscambio e da ragioni geostrategiche essenziali. Le opposizioni non rimproverano  questa partecipazione ma sono  parecchio arcigne nel verificare la perfetta aderenza del Governo agli ordini degli USA e della Nato. Tentano di scavalcare il governo in servilismo verso l’Impero. La prima anomalia italiana è dunque nella ricerca di legittimazione dei suoi gruppi dirigenti nella investitura USA.

L’altra anomalia è data dalla legge elettorale che priva i cittadini del diritto di scegliersi i parlamentari e stabilisce un forzato bipolarismo.Le “riforme” fatte alle leggi elettorali per le Regioni e gli enti locali stravolgono i principi essenziali della tripartizione dei poteri. Le assemblee vengono sciolte in caso di impedimento o dimissioni del sindaco o del “governatore” e questo vanifica il loro potere sugli esecutivi..

Il trattamento economico  che gli oligarchi della politica si sono attribuiti è causa di disgregazione morale. La politica costa in Italia una cifra enorme qualcosa come cento miliardi di euro (non tenendo conto di tutta la parapolitica dei consulenti e degli impiegati) Anche i partiti ed i giornali sono costosissimi e la libertà di stampa non viene garantita da giornali finanziati

dallo Stato.

Legittimazione “imperiale” legge elettorale e privilegi della oligarchia sono gran parte dell’anomalia italiana. Rimuovere Berlusconi senza sdradicare questi “mali” dalla repubblica non cambierà di molto la nostra condizione. La cosa più difficile da fare è liberarsi dalla pesante dipendenza degli USA. Soltanto La Lega allo stato sembra non dipendere dall’Ambasciatore USA. Non sarà facile recuperare all’Italia una condizione di minore servaggio dagli USA. Ma l’involuzione della “sinistra” e la sua voglia morbosa di governo sono difficili da rimuovere.

Pietro AnconaGià membro dell'Esecutivo della CGIL e del CNEL, Pietro Ancona, sindacalista, ha partecipato alle lotte per il diritto ad assistenza a pensione di vecchi contadini senza risorse, in quanto vittime del caporalato e del lavoro nero. Segretario della CGIL di Agrigento, fu chiamato da Pio La Torre alla segreteria siciliana. Ha collaborato con Fernando Santi, ultimo grande sindacalista socialista. Restituì la tessera del PSI appena Craxi ne divenne segretario.
 

Commenti

  1. Nicola Staffolani

    Sono d’accordo che da un punto di vista pratico-economico-cinico, cioè dal punto di vista della cosiddetta real-politik (che dovrebbe essere il contrario del punto di vista di Domani, credo) l’Italia avrebbe dovuto parteggiare per Gheddafi, per mantenere cioè i suo interessi commerciali (è oggettivo, a meno che non abbiano ritenuto nel governo (governo si fa per dire) imminente la caduta di Gheddafi e quindi opportuno saltare nel carro dei vincitori, cioè i ribelli sostenuti dallaFrancia, l’Inghilterra, gli USA e altri ancora. Tuttavia scrivere che l’Italia avrebbe dovuto combattere con quel criminale di nome Gheddafi che fa uccidere i suoi concittadini e violentare le donne della sua terra!!! Come si fa a scrivere una cosa del genere? Allora dica che non avremmo dovuto avere rapporti commerciali con la Libia!

  2. Alessandro Montanaro

    Intervenire a fianco di Gheddafi?! E’ sufficiente questa affermazione per far perdere credibilità all’articolo e a chi lo scive. Ciò che avrebbe dovuto fare l’Italia quando in Libia è iniziata la rivolta e la repressione del rais, era “imporre” diplomaticamente a Gheddafi di lasciare (come ha fatto Mubarak) e avviare le riforme democratiche. Purtroppo il nostro presidente del consiglio era preoccupato a non disturbare il dittatore mentre questo era intento a sparare contro il suo popolo.

    L’Italia aveva una grande occasione per assumere un ruolo di primo piano nel Mediterraneo: stare dalla parte dei ribelli che chiedono la fine della della dittatura e allo stesso tempo salvaguardare i propri interessi nazionali in Libia, invece ha assunto una posizione ondivaga e poco chiara che può compromettere i nostri interessi economici.

  3. lorenzo

    come al solito molti lettori commentatori non capiscono un cazzo degli articoli, oramai la lobotomizzazzione dei cervelli (non solo dalla tv, ma anche dalle nuove tecnologie virtuali così osannate) ha reso le persone incapaci di leggere e capire un elementare testo scritto in italiano. Ovviamente la frase “intervenire a fianco di Gheddafi” è un’ironia cinica di tipo machiavelliano, che starebbe ad indicare che la ragione di stato (per via degli interessi di fornitura energetica) avrebbe dovuto imporre la difesa del regime libico), ma il governo italiano ha preferito prostrarsi ancora una volta all’Impero americano.
    Aggiungo che mi fa anche impressione come ci siano ancora persone (in questo sito che vuole definirsi alternativo!) che appoggiano incondizionatamente la nato e che credono alla favola del popolo libico che si ribella contro il dittatore, quando anche il mainstream italiano finalmente si è accorto che qua c’è di mezzo una guerra civile scoppiata fra tribù antigheddafi (nella cirenaica) e tribù progheddafi (attorno a tripoli), fazioni entrambe armate fino ai denti che ammazzano i civili che non si schierano. Se poi la pax tribale sia saltata per l’intromissione di potenze straniere, questo non lo so, non ne ho le prove e non faccio dietrologia.

  4. Romano De Simone

    L’articolo si basa sul presupposto di una supremazia USA sul mondo, in accordo con il Vaticano, e con un carattere di indipendenza della Lega Nord.
    Nulla di più sbagliato, a mio avviso.
    Anzitutto gli USA sono oggi eredi di una vittoria della seconda guerra mondiale, ma privi di indipendenza: essi dipendono dalla Lobby Ebraica Mondiale, costituita dalla potenza di Israele, che controlla a sua volta gli USA e la RUSSIA.
    Israele controlla altresì la Lega, ed il governo Berlusconi è di fatto il supporto dell’ALLEANZA SEGRETA tra Israele e il VATICANO, ramificato in tutto il mondo come una Piovra Gigantesca, al servizio di Israele.
    Di fatto il piccolo stato di Israele, grazie al supporto del Vaticano, potenza diplomatica Mondiale, e degli USA, potenza militare Globale, estende il suo potere su tutto il mondo, determinando LO STATO DELL’ECONOMIA MONDIALE.
    Berlusconi, messo sul podio da Wojtyla ed oggi sostenuto da Ratzinger, non cede un passo grazie al potere di condizionamento del Vaticano, e si è mangiato la Democrazia Italiana, grazie al potere derivatogli dalla caduta del Mondo Comunista, e la Corruzione Generale dei Poteri, che ne è seguita.
    Se cacciamo via i Casini (Vaticano), i Mastella (Vaticano), i Veltroni (Israele), i D’Alema (Israele), e compari, forse potremo cacciare anche Berlusconi (Vaticano ed Israele): è impossibile fare diversamente, a mio avviso.
    Da ciò si deduce che il Partito Democratico è stato fondato dagli amici di Veltroni, al solo scopo di seppellire i residui del Partito Comunista, per volere di Israele e della Lobby Ebraica Mondiale.
    Ma come fare a spiegare e far accettare queste verità agli amici di questi soggetti suindicati, che occupano di fatto il potere in Italia ?
    Possiamo solo sperare che il sistema crolli da solo, e precisamente che gli USA si accorgano del loro servaggio ad Israele, sempre più ossessivo ed inaccettabile, che sta determinando il crollo economico della CLASSE MEDIA USA : se loro decidono di scrollarsi questo fardello, costituito da Israele, che li sta dissanguando, potremo goderne anche noi, ed il resto del mondo.
    Se crolla Israele, crolla anche il Vaticano, il cui potere è dato dal fatto che intercetta i beni ricevuti in dono per i poveri, e li sottrae ai poveri del mondo, provocandone il GENOCIDIO PER FAME.
    Sperare in un aiuto da parte dell’Europa, di cui facciamo parte, ma che è politicamente inesistente, è infatti pura utopìa, per i prossimi 50 anni.

  5. Alessandro Montanaro

    Rispondo a lorenzo che sembra avere la verità in tasca e dimostra grande capacità di confronto…

    lorenzo com’è nata la rivolta libica? lo sai? Io parto dai fatti non da interpretazioni complottistiche:
    – Nel pomeriggio del 16 febbraio, migliaia di manifestanti si sono radunati per protestare contro l’arresto di un rappresentante legale delle famiglie delle vittime del massacro operato nel 1996 dal regime nel carcere di Abū Sālim, nei dintorni di Tripoli, in sostanza dal 1996 sarebbero scomparsi 1.200 detenuti politici le cui famiglie volevano sapere che fine avessero fatto. In questa occasione l’esercito spara sulla folla e ci sono almeno 2 morti e decine di feriti.
    – Il 17 febbraio l’esercito spara nuovanete contro i manifestanti, spara anche ai funerali delle vittime del giorno precedente. A questo punto la rabbia della gente esplode e viene presa d’assalto una delle caserme di Bengasi dove i ribelli prendono le armi e si hanno le prime defezioni nell’esercito.
    – Gheddafi dichiara di voler stanare come ratti gli oppositori e inizia la repressione.
    – Intanto le Nazioni Unite con una prima risoluzione intimano a Gheddafi di fermare la repressione (Italia, naturale interlocutore di Gheddafi attende colpevolmente senza avviare una serie azione diplomatica).
    – Dopo un mese senza che il rais abbia dato seguito all’invito del ONU, viene votata una seconda risoluzione che autorizza l’intervento in caso di mancato cessate il fuoco entro l’ultimatum stabilito.
    – Il primo raid francese ferma appena in tempo i carri armati del rais che stanno entrando a Bengasi.

    Non sono un ingenuo ma la carità pelosa della Francia x me è migliore dell’indifferenza che avrebbe consegnato decine di migliaia di libici al boia. Cosa avresti detto se l’Occidente avesse lasciato al rais carta bianca nel portare a termine la repressione? Probabilmente lo avresti accusato di indifferenza e complicità con il dittatore.

    Non so te, ma io starò sempre dalla parte di chi coraggiosamente combatte per la libertà e democrazia contro un dittatore e i suoi carri armati.
    Ad ogni modo non voglio convincerti di nulla ma spero che almeno su un punto tu possa convenire con me, e cioè che non dobbiamo pretendere e avere la presunzione di sapere più dei libici cosa sia meglio per loro: imporre il nostro pacifismo vorrebbe dire condannarli a morte certa. Sarebbe commettere un errore non molto diverso di chi, qualche anno fa, voleva esportare la democrazia con le armi.

  6. Roberta. Atzori

    Condivido, tranne il passaggio sulle motivazioni che dovevano spingerci a combattere al fianco del massacratore geddafi!!!!!!!

  7. lorenzo

    io il confronto con i servi fedeli dei signori della guerra umanitaria non lo voglio avere, mi fanno schifo, sarà perché sono senza se e senza ma contro la guerra offensiva. L’elenco della spesa di montanaro è tipica di chi crede ciecamente alle belle versioni fiabesche raccontate dalla propaganda. Mi fa anche molto schifo l’atteggiamento (anti)berlusconiano di schierarsi per forza da una parte, perché se non sei con i ribelli che massacrano i civili progheddafi nella Cirenaica, allora sei con il boia Gheddafi (e quindi pro Berlusocni). L’unica cosa che so è che i bombardamenti intelligenti non salveranno la popolazione (afghanistan e iraq insegnano), ma apriranno nuovi scenari geopolitici e strategici nel mediterraneo.

  8. Alessandro Montanaro

    Non so che età tu abbia ma credo che le tue parole siano dettate dalla giovane età (o almeno lo spero), in questo caso spero che con il tempo sarai capace di confrontarti anche con chi la pensa in modo opposto al tuo, ciò comporta una considerevole fatica intellettuale ma rappresenta anche un grande esercizio per la crescita umana.
    Mi definisci “servo fedele dei signori della guerra umanitaria”, non sai quanto ti sbagli… durante la guerra in Afghnaista e Iraq esposi convintamente la bandiera della pace, ritenendo quelle guerre irragionevoli, basate su falsi presupposti, perdipiù senza copertura giuridica dell’ONU e che avrebbero portato solo distruzione e rafforzamento del terrorismo e dell’integralismo. Ti dirò di più, quelle guerre che propinavano l’illusione di esportare la democrazia, non hanno fatto altro che ritardare quella primavera araba che oggi può finalmente portare democrazia e libertà nel Nord Africa e nel mondo islamico.
    Quindi come vedi il tuo rigido schema “Interventista in Libia=servo fedele della guerra umanitaria viene meno.
    Allo stesso tempo non condivido la posizione pacifista ad oltranza, a riguardo sono d’accordo con le posizioni di Cohn Bendit che dichiara di non capire il pacifismo all’italiana. D’accordo che la violenza genera la violenza ma come si risponde alla violenza? Ti confesso che è un dubbio a cui non so dare risposta.
    Tuttavia so che la democrazia nasce dall’interno di un paese, nasce dal basso, dalla gente, e a volte difronte a spietati dittatori il popolo deve lottare e deve usare la forza per ottenre libertà, non sarà rosa e fiori ma d’altronde quasi tutte le democrazie del mondo sono nate dalla ribellione e dall’uso della forza.

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