Denuncio la più iniqua sperequazione tra italiani che sia stata perpetrata nell’ultimo mezzo secolo. È gravissimo che nessuno ne parli e che non si assumano provvedimenti. Ogni governo ha legittimato questa disparità di trattamento: di fronte allo Stato, esistono italiani di serie A (Regioni a statuto speciale e Province autonome) e di serie B (tutti gli altri).
I primi vedono affluire nelle casse regionali o provinciali un fiume di denaro; a tutti gli altri le briciole: 9 milioni di italiani ricevono dallo Stato più degli altri 51 milioni e mezzo.
Queste sperequazioni affondano le loro radici nel passato, risalendo agli anni ’50, quando terroristi altoatesini facevano saltare tralicci e monumenti agli alpini.
Nel 1994, Sanità esclusa, un lombardo aveva ricevuto dallo Stato 260.000 lire, un abitante del Trentino o dell’Alto Adige 4 milioni, uno della Val d’Aosta 7.311.000 lire.
Nel 2008, la spesa pro capite per pagare stipendi e contributi al personale della Regione Valle d’Aosta e a quelli delle Province di Trento e di Bolzano è ammontata per ogni abitante della Val d’Aosta a 2119,60 euro, per la Provincia di Bolzano a 2019,30 euro, per quella di Trento a 1300,90 euro. Nel caso della Liguria la spesa è ammontata a 32,90 euro, per il Veneto a 30,70 euro, per la Lombardia a 20,30 euro. Ribadiamo: Val d’Aosta: 2119,60 euro; Lombardia: 20,30 euro. Da tempi remoti solo tagli lineari che non hanno inciso sulle sperequazioni.
Ovviamente chi ha tanti soldi ne spreca; gli altri raspano il fondo di una pentola semivuota.
La scure oggi brandita dal signor Tremonti domani non si sa da chi, si è abbattuta, come in passato, solo sugli italiani di serie B: quelli di serie A, pur subendo i loro Enti decurtazioni dei finanziamenti (minime in rapporto al fiume di denaro che continueranno a ricevere), resteranno ricchi e continueranno a sprecare parte della ricchezza che lo Stato italiano conferirà loro in futuro.
Su cosa risparmieranno le Regioni a statuto ordinario? Visto che stipendi e contributi continueranno ad essere pagati, si risparmierà sulla creazione di nuovi posti di lavoro, sull’aiuto ai deboli, sull’efficienza dei trasporti pubblici, sulle cure per la salute e sull’ambiente, questo derelitto di cui non si parla.
La situazione è ben conosciuta dai politici: perché non intervengono a sanare questa palese, indegna ingiustizia che si perpetua ad ogni Finanziaria? Il motivo può essere uno solo: la paura che gli abitanti in Regioni a Statuto speciale e in Province autonome, alle future elezioni, cancellino, in sede locale, i partiti che abbiano assunto l’iniziativa di porre rimedio a simili storture.
Dobbiamo ribellarci a questa ingiustizia e l’unico mezzo democratico che abbiamo a disposizione è l’arma del referendum. Checché ne dica il signor Sallusti che, l’indomani della vittoria dei sì agli ultimi referendum, se ne uscì in questa frase (obbrobriosa!): “Non so cosa ci sia da gioire quando i cittadini con un referendum abrogano una legge che il parlamento, cioè la democrazia, ha promulgato”. Gli obietto che la maggioranza in parlamento è composta da soggetti nominati da due soli padroni, obbligati a dimostrare gratitudine per essere stati accolti nel regno di Bengodi, pronti a dire “signorsì” quale che sia il diktat che ricevono dall’alto. Il signor Sallusti definisce democrazia una situazione del genere!!
Ricordiamo al signor Bossi che non esistono solo gli sprechi al Sud! Quanto al signor Tremonti, per favore basta bugie: l’esimio specialista ha affermato che il Titanic ci insegna che se va a picco lui anche i passeggeri di prima classe vanno a fondo. Falso, caro Tremonti, falsissimo!! Nel Titanic italiano i passeggeri di prima classe (abitanti in Regioni a statuto speciale e Province autonome) staranno sempre a galla, grazie a lei e a tutti gli altri parlamentari italiani; quelli delle classi economiche (gli italiani di serie B) finiranno a fondo, sbeffeggiati da chi continuerà a galleggiare nel lusso e nella ricchezza.
I politici devono capire una volta per tutte che gli italiani per bene sono disponibili a fare sacrifici purché questi siano ripartiti equamente tra tutti: eliminiamo i vergognosi privilegi, dei politici e degli italiani di serie A!
Si stanno impostando due nuovi referendum, contro un testamento biologico che toglie ai singoli un diritto decisionale sacrosanto e contro i privilegi della casta politica. Aggiungiamone un terzo, contro i privilegi di 9 milioni di italiani a scapito degli altri 51 milioni e mezzo.
Spero che vogliate raccogliere questa campagna di corretta informazione volta ad ottenere che tutti gli italiani, di fronte allo Stato, siano uguali. Qualcuno lo spieghi al presidente Napolitano, reo di aver gioito, in parte immotivatamente.