La quarta di copertina del libro dice che l’autore, Jorge Real, è attualmente recluso nel carcere di Córdoba, dove sta scontando una pena a 59 anni (!) e dove ha scritto “Il volo del silenzio”, libro ora edito in Italia da Longanesi nella traduzione di Silvia Sichel. Non sappiamo quanto ci sia di vero in tutto ciò, ma prendiamolo per buono. Il romanzo dovrebbe quindi essere il racconto autobiografico della vita del suo autore. Ed è un romanzo strano.
Strano perché apparentemente diviso in due parti decisamente diverse l’una dall’altra, quasi come se scritte da due mani distinte. Vi è infatti una prima parte, quella dell’adolescenza del protagonista, che si chiama David, in stile quasi dickensiano: l’isola di Margarita, in Venezuela, una strana famiglia, il tentato suicidio del padre, la fuga della madre, un insondabile nonno che guarda perennemente verso il mare, una domestica affettuosa ed eternamente fedele.
E poi la fuga a Caracas, con nel cuore un segreto inconfessabile. La fame, la violenza, la prostituzione e la droga, ma anche l’amore e qualche sprazzo di inevitabilmente breve felicità, la passione per il volo, il sudato brevetto, un destino che appare segnato dalla morte di chi si ama…
Questa la prima parte: intensa, accattivante, quasi neorealistica.
E poi la seconda parte. In cui il protagonista, provetto pilota di ogni tipo di aereo, si mette a servizio dei più efferati trafficanti di droga. E tra spacciatori internazionali di cocaina (primo fra tutti il leggendario Pablo Escobar), colpi di stato, contras, donne bellissime e voluttuose, sangue e morti, nuove identità, servizi segreti, appartamenti da rivista patinata di arredamento, sesso, caviale, roulette, suv e champagne, si muove il nostro, si fa per dire, eroe, che pare aver completamente dimenticato la prima parte del libro (e quindi della sua stessa vita).
Un libro leggibilissimo, “da spiaggia” come suole dirsi, anche divertente, intenso, e difficile da abbandonare.
Ma curiosamente e assolutamente schizofrenico.
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.