Tutti i giornali francesi si dilettano oggi 2 settembre a sbeffeggiare Berlusconi per la sua uscita sull’Italia “Paese di merda”. Ho sentito il bisogno di reagire inviando questa mail a “Libératin”, al “Figaro” e all'”Express” che l’hanno pubblicata a commento dei loro articoli.
“Quelle dégoût, et quelle humilition, de lire aujourd’hui dans tous les journaux français qu’à la tête de notre gouvernement il y a un personnage qui parle de son pays comme d’un “pays de merde”, qui dèclare avoir honte d’y habiter, qui traite tous ceux qui ne votent pas pour lui comme des “couillons” (sic), qui considère la plupart des magistrats italiens comme une “métastase” (re-sic,) qui abhorre la majorité des journalites tous vus comme d’ignobles “communistes”, qui passe sa vie a raconter des blagues indignes, qui s’entoure de petites nanas plutôt généreuses de leurs grâces, qui est l’ôtage d’une foule de types louches condamnés pour mafia, pour banqueroute frauduleuse, pour faux témoignage, pour chantage, pour incitation à la prostitution, pour (et c’est le cas en vedette aujourd’hui) extorsion. Ah qu’elle avait raison sa femme quand, en le quittant, a déclaré que son mari était un “hommme malade” et qu’il fallait l’aider. En réalité monsieur Berlusconi (façon de parler) est un blagueur d’estaminet, un menteur pyramidal, un putassier de dernier ordre, une vache à lait pour les chanteurs de charme (l’imbuvable Mariano Apicella en premier lieu) et pour les maîtres-chanteurs (une vrai armée) , un quidam qui se croit un homme d’Etat génial, un homme d’affaire sans pareil, un tombeur de femmes irrésistible, et qui n’est qu’un pauvre type ridiculisé par ses confrères lors des congrès internationauz, volé par des jeunettes sans scrupules à l’occasion des bunga bunga, exploité par une bande de profiteurs qui s’agenouillent nuit et jour devant lui pour lui lécher les bottes en attendant de lui donner le coup de pied de l’âne le bon moment venu”.
[Ecco la traduzione – Che disgusto e che umiliazione leggere oggi in tutti i giornali francesi che alla testa del nostro governo c’è un personaggio che parla del proprio paese come di un “paese di merda”, che dichiara di aver vergogna ad abitarvi, che dà del “coglione” (sic) a tutti quelli che non votano per lui, che considera la maggior parte dei magistrati italiani come una “metastasi” (re sic), che aborrisce la maggioranza dei giornalisti visti tutti come ignobili “comunisti”, che passa la propria vita a raccontare barzellette indegne, che si circonda di ragazzotte piuttosto generose delle loro grazie, che è ostaggio di una folla di tipi loschi condannati per mafia, per bancarotta fraudolenta, per falsa testimonianza, per ricatto, per favoreggiamento della prostituzione, per (ed è il caso di cui si parla oggi in tutte le prime pagine dei giornali) estorsione. Ah, come aveva ragione sua moglie quando, sul punto di lasciarlo, dichiarò che suo marito era “un uomo malato” che bisognava aiutare. In realtà il signor Berlusconi (parola grossa!) è un barzellettiere da osteria, un mentitore stratosferico, un puttaniere di ultima categoria, una vacca da mungere per canterini (primo fra tutti l’insopportabile Mariano Apicella) e per ricattatori (un vero esercito), un minus habens che si crede uno statista geniale, un impareggiabile uomo d’affari, un rubacuori irresistibile e che invece è solo un poveraccio ridicolizzato dai suoi pari nei convegni internazionali, derubato da ragazzine senza scrupoli in occasione dei bunga bunga, sfruttato da una banda di profittatori che s’inginocchiano davanti a lui notte e giorno per leccargli le scarpe ma pronti a dargli il “calcio dell’asino”].
Gino Spadon vive a Venezia. Ha insegnato Letteratura francese a Ca' Foscari.