“L'uomo nero e la bicicletta blu”, romanzo che attraversa l’Italia degli ultimi quarant’anni: i giochi, gli amori e le ombre di Cuba
Quando i ragazzi sognavano “solo” una bicicletta blu
05-09-2011
di
Paolo Collo
Eraldo Baldini (1952) ci era noto per il suo “country gothic”, per il “gotico rurale” che benissimo aveva saputo esprimere in buona parte nei suoi racconti e romanzi. Tanto da essere soprannominato lo Stephen King della Bassa Padana. Nato antropologo diviene poi scrittore di successo con “Bambini, ragni e altri predatori”, del 2003, “Nebbia e cenere”, del 2004 e “Come il lupo”, del 2006.
Ma il libro recentemente pubblicato da Einaudi è solo “country”: ed è ugualmente notevole. È la storia di un ragazzino – Gigi – e di un anno della sua vita: il 1963. Una storia vera, in cui ci possiamo a volte riconoscere. La famiglia, gli amici, qualcuno bislacco. Il sogno di una bicicletta blu per la quale sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa.
Il padre che vende bestiame e ama – nemmeno tanto segretamente – Marilyn, l’insopportabile fratello che le ha tutte vinte. Il vecchio nonno repubblicano a oltranza. E poi il Morto, la Rospa, la Tugnina, l’Uomo Nero dei brutti sogni, la scuola e il gioco, la crisi dei missili a Cuba… Ma poi arriva l’amore: è Allegra, una ragazzina bellissima, dolce, e diversa da tutte le altre…
Una storia divertente e contemporaneamente amara ambientata in un’Italia degli anni Sessanta, povera, ma che sta ineluttabilmente cambiando pelle. E con un finale straordinario.
Un libro difficile da dimenticare.
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.