Un regalo ai veggenti dalle verità controverse: minacciando li hanno graziosamente confermati agli occhi di chi vuol credere
PASSAVO DI LÌ – Quando i servizi segreti comunisti consideravano “sovversiva” la madonna di Medjugorje
12-09-2011
di
Paolo Collo
Non voglio assolutamente entrare nel dibattito sulla veridicità o meno delle apparizioni mariane nel piccolo paese della Bosnia Erzegovina.
Ma è curioso conoscere i documenti resi noti dal giornalista Zarko Ivkovic che ha potuto leggere i documenti dell’SDB, il potente servizio segreto dell’epoca.
La storia di quegli anni un po’ la ricordiamo: nel 1980 muore Tito; nell’82 Breznev; tra il 1979 e il 1989 avviene la guerra in Afghanistan (1979-1989), che provoca tra la popolazione di quel Paese un milione e mezzo di morti, 3 milioni di mutilati e 5 milioni di profughi; intanto in quel decennio si sgretola inesorabilmente la dittatura sovietica (è del dicembre 1991 il documento che sancisce la dissoluzione dell’URSS); e due anni prima era caduto il Muro di Berlino…
Ebbene, mentre accade tutto ciò – e che non mi pare roba da poco -, cosa fa la polizia segreta comunista? Indaga sulle visioni di un gruppo di ragazzi iniziate nel giugno dell’81 e scrive, testualmente, che quelle apparizioni rappresentano “uno strumento dell’azione nemica controrivoluzionaria, indirizzata contro la fraternità e unità dei popoli della Jugoslavia”. Vengono costruiti falsi dossier; vengono perquisiti fedeli, preti e francescani. E come al solito, per qualcuno, botte da orbi e carcere.
E’ la solita, vecchia, vecchissima storia, ben descritta da Luca (6.41): “Perché stai a guardare la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?”
Ma, a quanto pare, è più comodo così.
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.