Dopo la sentenza Meredith, alcuni accattoni, tipo l’ex ministro Alfano, strumentalizzano la sentenza per screditare la giustizia italiana, a vantaggio del suo padrone Silvio Berlusconi. Vogliono far apparire la giustizia italiana come inadeguata e addirittura qualcuno di loro porta come esempio di giustizia quella americana, che invece è la più barbara del mondo.
In realtà l’ordinamento giudiziario italiano è il migliore del mondo, ci sono diversi gradi di giudizio proprio perché si vuole essere sicuri delle scelte fatte, e addirittura il processo può essere riaperto anche dopo la sua conclusione nel caso in cui emergano nuove prove, e tutto questo perché lo scopo è la ricerca della verità.
Questo da un punto di vista organizzativo, poi però, nei processi intervengono altri fattori, che però non sono colpa dei giudici in quanto tali. Ad esempio nel processo Meredith, aldilà del fatto che le cose possano davvero essere andate come da sentenza, mi lascia perplesso il fatto che l’abbiano fatta franca i ricchi occidentali ed in galera c’è un povero negretto, perché ciò mi ricorda le solite vecchie storie, il ricco che la fa franca e il povero che paga, ma ripeto questa non è colpa dei giudici, ma è colpa di altri.
Tornando al tema principale, voglio ricordare che se la giustizia italiana incalza Silvio Berlusconi non è perché lo perseguita politicamente, perché i processi a suo carico sono iniziati ben prima che lui entrasse in politica, e ci sarebbero stati anche dopo, anche se lui non fosse entrato in politica. I giudici lo indagano perché lui è implicato in tantissimi imbrogli, e se finora l’ha fatta franca non è per innocenza, ma perché si è avvalso di mille “scappatoie”, ed è entrato in politica proprio per farsi nuove leggi per impedire alla giustizia di indagare sul suo conto, e infatti nelle priorità del suo governo non ci sono i problemi gravissimi che sta attraversando l’Italia, ma ci sono le intercettazioni, la prescrizione breve, il processo lungo…
Chiudo tornando al processo Meredith… i soliti accattoni hanno anche detto che è sbagliato che i due assolti si siano fatti 4 anni di carcere, ma voglio ricordare, perché pochi lo sanno, che la legge che impone il carcere a chi è sospettato di omicidio, l’ha fatta proprio il governo Berlusconi.
Alberto Bencivenga è un chirurgo italiano con molti anni di esperienza clinica e di insegnamento universitario a Tubinga (Germania), Mogadiscio (Somalia), Chur (Svizzera) e poi a Nairobi (Kenya), dove ha ottenuto riconoscimenti a livello internazionale. Una volta raggiunta l'età della pensione è rientrato a Roma e riflette sullo stato di questa povera nazione.