Quando Sgarbi fa il suo mestiere, tra una capra e l’altra
14-12-2009
di
Francesco Smeraldi
L’incrocio delle mediane di Maria Luisa Spaziani (San Marco dei Giustiniani, Genova) premio Dino Campana alla più importante poetessa italiana. 85 anni come ne avesse 20.
Negri, froci e giudei (Rizzoli) di Gian Antonio Stella: l’Italia di oggi con, purtroppo, i suoi radicati pregiudizi.
Contro i clericali (Longanesi) di Massimo Teodori, presentato a Roma, non si sa come mai, dalla massoneria.
L’occhio senza tempo (Lithos) saggi di Marisa Volpi, allieva di Longhi e Giulio Argan. Dopo aver vissuto per molto tempo in America tra il 60 e il 70 frequentando i più importanti critici artisti e collezionisti americani, ha tradotto nel 1969 la sua esperienza di critico europeo in “Arte U.S.A. dopo il 1945”, libro fondamentale per capire Rothko e Rauschenberg e Pollock.
Le meraviglie d’Italia (Bompiani) di Vittorio Sgarbi. Quando Sgarbi, tra una “capra capra capra” e l’altra, fa il suo mestiere.
Francesco Smeraldi, veneziano, pubblica poesie in Italia e a Parigi. Giuseppe Ungaretti le aveva presentate al premio Viareggio. Ha lasciato la poesia per dedicarsi all'attribuzionismo della pittura del Quattocento e del Cinquecento.