PERCHÉ VOTARE ITALIA DEI VALORI
03-06-2009
di
Francesco "Pancho" Pardi
Tre ragioni per votare Italia dei Valori.
La prima è che solo IdV ha preso sul serio la duplice anomalia rappresentata da Berlusconi: un monopolista televisivo al vertice del potere politico, un inquisito dalla magistratura che ha sempre usato il potere politico per contrastare il cammino della giustizia nei suoi confronti. Un caso unico al mondo che ha inquinato alla radice tutta la politica italiana, e che il resto del mondo democratico considera inconcepibile.
La classe dirigente di centrosinistra non ha mai voluto capire l’anomalia e non l’ha mai seriamente combattuta. Ha sostenuto a lungo contro ogni evidenza che la televisione non ha importanza decisiva nei successi elettorali di Berlusconi e che il personaggio non doveva essere demonizzato sotto il profilo giudiziario ma doveva invece essere battuto sul terreno politico. Ma quando ciò è avvenuto con grande fatica due volte, nel 1996 e nel 2006, la classe dirigente di centrosinistra (sinistra compresa) ha utilizzato tutte le sue energie non per dare dinamismo riformista al proprio governo ma per farlo cadere rovinando il duplice capolavoro di Prodi, l’unico capace di battere due volte un avversario dotato di uno strumento mediatico eccezionale.
Basterebbe questo per poter dire che se un elettore di centrosinistra vuole avere la ragionevole sicurezza di una battaglia politica senza respiro contro l’ineleggibile la sua unica risorsa è votare IdV.
La seconda ragione è che l’alleanza di centrosinistra è, per i motivi sopra esposti, una cosa troppo seria per lasciarne l’egemonia incontrastata al Partito Democratico. L’alleanza è fondamentale per ricostruire una nuova possibilità di battere il centrodestra nelle urne. Ma è essenziale che essa non sia condizionata dalla filosofia rinunciataria che ha nutrito la speranza impossibile del PD di vincere le elezioni da solo. E’ necessario che sia invece ispirata da una volontà progressiva laica capace di far valere i principi centrali della Costituzione, primo fra tutti l’eguaglianza dei diritti e delle opportunità sancita dall’articolo 3: un articolo che la classe dirigente di centrosinistra affascinata dal mercato e dal neoliberismo sembra aver dimenticato proprio nel momento in cui mercato e neoliberismo negano ai giovani la possibilità stessa di progettare la propria vita.
La terza ragione è che IdV è un partito in formazione. Ha forse i difetti dell’immaturità ma non le rigidità della senescenza. E’ un partito che può essere plasmato dalla volontà dei suoi elettori. Soprattutto se essi non si limiteranno a votarlo e a concedergli troppe deleghe. E’ un partito che potrà acquisire il carattere che gli elettori, in particolare quelli giovani e determinati, avranno la capacità di imprimergli. Provarci è un tentativo che dovrebbe essere sperimentato da chi se ne sente l’energia e non abbandonato per indifferenza e stanchezza. La politica è una cosa troppo seria per lasciarla fare solo agli altri. I diritti inalienabili sono davvero garantiti solo se il singolo individuo è capace di affermarli ogni giorno.
Francesco Pardi detto “Pancho”, filosofo, saggista, professore di urbanistica, senatore dell’Italia dei Valori. Nel 2002 assieme a Paul Ginsborg e Ornella de Zordo è stato fra i promotori della prima manifestazione italiana per la libertà dell’informazione e libertà delle giustizia, “Girotondi” che si sono allargati in ogni piazza del paese. È tra i promotori di Laboratorio per la Democrazia e Libera Cittadinanza. Nel 2008 ha promosso la manifestazione nazionale contro le Leggi Canaglia, Cat Day, piazza Navona, a Roma.