MARKUS ORTHS, LA CAMERIERA, trad. di R. Gado Wiener, Voland
“Al mattino Lynn – Linda Maria Zapatek – si alza, lava se stessa e poi le camere dell’albergo”. Fa le pulizie all’hotel Eden. E pulisce bene, a fondo, anche dove le altre cameriere non vedono. Lei non ha mai voglia di tornare a casa, da sola, e perciò si ferma più a lungo, pur se non le pagano gli straordinari. Ma vede anche cose che le altre non vedono. Perché ama curiosare tra gli oggetti degli ospiti – mutande, calzini, reggiseni -, e accarezzarli, annusarli, indossarli… Le piace cercare di indovinare chi sono queste persone, cosa fanno. E poi Lynn scopre che potrebbe anche nascondersi sotto i letti e da lì sotto, come in una bara, sentire i clienti arrivare, entrare in camera, sedersi sul letto, lavarsi, dormire, russare, fare l’amore… Un libro originale, inquietante, ma difficile da lasciare. Una storia di voyeurismo al femminile scritta dal pluripremiato Markus Orths (Viersen, 1969), considerato uno dei più interessanti autori di lingua tedesca.
FREDIANO SESSI, IL MIO NOME E’ ANNE FRANK, Einaudi Ragazzi
Curatore dell’edizione definitiva del “Diario” più famoso del mondo, studioso della Shoah, saggista e autore di romanzi come “Foibe rosse” e “Alba di nebbia”, Frediano Sessi (Mantova, 1949) ripercorre in questo breve libro la storia di Anne, della sua famiglia e dei clandestini – i van Pels – che vissero con loro l’auto-reclusione nell’’Alloggio segreto’: la vita quotidiana, le difficoltà, i brevi momenti di felicità, la vocazione della giovane scrittrice. Fino a quel 4 agosto del 1944, giorno del loro arresto da parte di Karl Josef Silberbauer , ufficiale delle SS di origine austriaca, in seguito alla denuncia di qualcuno il cui nome non sapremo mai. E poi il viaggio verso il campo di sterminio di Auschwitz, gli ultimi giorni a Bergen-Belsen e la morte di Anne malata di tifo, poco tempo prima che il campo venisse liberato dagli inglesi il 15 aprile 1945. Il racconto di una breve vita nota a tutti che qui, però, riacquista un’umanità sconosciuta, e senza mai cadere nel pietismo o nella banalità.
ROMANA PETRI, TI SPIEGO, Cavallo di Ferro
Dopo “Ovunque io sia”, potente saga famigliare ambientata nella Lisbona del secolo scorso, Romana Petri ci racconta ora di una ex-coppia, Mario e Cristina, ultrasessantenni, sposati per vent’anni e divorziati da quindici. Poi lui, per ragioni di lavoro, si trasferisce in Brasile, e da questo momento ha inizio tra i due un carteggio che sarà una sorta di viaggio a ritroso nel loro passato, nei loro sentimenti. Confessioni, accuse, ricordi, bugie ritornano a galla come cadaveri di affogati. E con loro anche un passato fatto di politica, di ideali, di utopie, di violenza. E ancora di bugie. Un libro sulla perdita dell’innocenza. Un libro scritto “per tentare di fare chiarezza su un periodo della storia” – della nostra storia – “che deve essere visto in modo più critico, più razionale”, ci ha detto l’autrice. Un libro dove sono le donne a vincere, perché loro sanno guardare in avanti. E perché sanno ancora commuoversi per un film a lieto fine.
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.