Caro Domani, lo stalinismo rinasce in Italia dove si insultano la Democrazia e la Costituente per salvare dall’ignominia il Piccolo Padre
23-09-2010
di
Filippo Senatore
Per convincere a votare il 30 per cento che non va a votare bisogna rovesciare i fatti, perché solo i fatti contano. Riepilogo: un monopolista dell’informazione è sceso in campo nella politica. Negli Usa e nei Paesi Europei avanzati sarebbe inconcepibile. Inammissibile. Gravi le responsabilità del centro sinistra che ha assecondato i desiderata del Cavaliere fino a farne un “padre costituente”. La legge elettorale impedisce ai concessionari pubblici di entrare in politica. Separazione netta tra informazione e politica. Invece in Italia si fa finta di niente.
Qualunque limitazione all’informazione venuta in questi anni sia da destra che da sinistra è sospetta per il semplice fatto che dalla maggioranza o dall’opposizione c’è la presenza anomala del monopolista che detta l’agenda. Le concessioni fatte nel passato dal centro sinistra che condannano, non tolgono le gravi responsabilità del centro destra che oggi va contro law and order. Si sta affermando uno stalinismo di stato dove bisogna tutelare il capo a ogni costo a prescindere da escort, corruzioni e scandali.
Domani sarà un leader di sinistra, se ci sarà, a essere “tutelato” dai fascisti di Stato. Siamo fuori dall’Europa e in fondo alle classifiche dell’informazione non perché lo dice Repubblica o El Pais, ma lo dicono enti “neutri” di matrice anglosassone. Le analisi scientifiche prescindono dalla bontà o meno del monopolista. Ove c’è monopolio, manca la libertà anche se il monopolista è un “bravo ragazzo”. Senza la separazione dei poteri non c’è democrazia. Non c’è bisogno che lo dicano Scalfari o Ezio Mauro.
Berlusconi torni a fare l’editore. Tremonti e Fini facciano i politici da veri leader della destra. Se si vuole eleggere direttamente il premier si cambi la Costituzione. Non basta l’alibi del maggioritario. Il premier è designato dal presidente della Repubblica. Non è necessaria la sua elezione a deputato o senatore: basta che la maggioranza lo voti nei due rami del parlamento.
Perché nel 1994 l’ex Pci ha tenuto il sacco al monopolista sceso in campo? Lo zombie con i baffi – felice citazione della buonanima presidente emerito – ha dato il lasciapassare all’usurpatore della villa di Arcore. Da allora il premier viene eletto dal popolo in violazione della Costituzione. Per giustificare il tutto si dice nuova costituzione materiale (da materialismo storico alla Violante) in contrapposizione alla vera Costituzione chiamata con disprezzo “formale”. La legge “porcata” ha fatto il resto.
Il centrosinistra con coraggio non dovrebbe candidare il premier, ma solo i deputati risultati dalle primarie. Premier che viene designato dal presidente e votato dal parlamento. Tanto per distinguersi dal Piccolo Padre che punta i piedi e sappiamo perché.
Bibliotecario al Corriere della Sera e giudice di pace. Ha pubblicato vari libri di poesie, l'ultimo si intitola "Pandosia".