Sconsiglio di fare teatro, fa venire le bolle e rende ciechi. Inoltre vi si potrebbe staccare il pistolino.
Il teatro come masturbazione del proprio ego.
“Il teatro è una necessità”, affermano gli attori che hanno letto Grotowsky e frequentano scuole dove si insegna Stanislavskij. Non credetegli. Sputategli addosso e passate oltre. Il teatro non è una necessità. E’ una toppa. Volevi cambiare il mondo, ti accorgi che non puoi e ti butti sul teatro. Continuando a cercare di cambiare il mondo, se la buona volontà ti sorregge. O diventando un coglionazzo da Bagaglino, dipende da quanto sei attratto dal profumo del dio dinero. Bagaglino su canale 5 in prima serata. Mi scuso per la satira retroattiva. Lo so, dovrei avere maggiore rispetto, per i morti. Ma sono fatto così, sono un attore.
Avessi voluto satireggiare sul Baglino sarei dovuto arrivare prima che lo chiudessero per primaria mancanza di primari ascolti in primetime. Lo so. Omammasantissima.
Chi pensava che il Bagaglino avrebbe chiuso? Credevo fosse uno di quei programmi mummificati nel tempo dell’inutilità da una satira carezzevole e una serie di cazzetelle a mezzo sorriso (e sono stato generoso).
Se il Bagaglino ha chiuso significa che gli italiani hanno imparato a scegliere, diventando un popolo istruito che predilige la cultura e affossa i programmi stupidi.
(Potete ridere, era una battuta).
Torniamo buffoni, parliamo di attori.
Volete recitare? Ve lo sconsiglio. Ce ne sono troppi, di attori, già fatico a lavorare il sabato, figuriamoci se la concorrenza aumenta. Sconsigliatissimo. Sono brutta gente, gli attori. Si limitassero a recitare, poi, sarebbe da metterci la firma. Il problema è che si considerano scrittori, autori, opinionisti. Solo perché qualcuno li guarda in palcoscenico, talvolta applaudendoli, pensano di essere in grado di far sbavare anche scrivendo un articolo o firmando una regia. Fly down, attoruncolo strabordante. E smetti di scrivere in terza persona, ti abbiamo riconosciuto.
Gli attori sono quelli che quando guidano arriva prima il loro ego della loro automobile. Fuoriescono dal finestrino, spuntano dalle mutande, gli puzza i piedi. Gente strana, gli attori.
Statene alla larga. Se vi invitano a pranzo, rifiutate. Siate diffidenti e ricordate: una volta principiato è difficile smettere. Altro che eroina. Ho sentito tanti, dire: “io posso farcela”, e tempo un anno, forse un anno e mezzo, sono diventati tossicodipendenti da palco di legno marcio in teatri semivuoti, pronti a giurare: “Il teatro? Una necessità”.
Saverio Tommasi è attore e autore di libri e spettacoli di teatro civile. Realizza inchieste video di taglio giornalistico, anche con telecamera nascosta.
Il suo pensatoio è http://www.saveriotommasi.it.