Basta un cane per battere il povero Vespa
08-03-2010
di
Maria Novella Oppo
Nell’impero dei tg reticenti, le notizie circolano sotto mentite spoglie. Come per esempio nel varietà di Serena Dandini, che, munita di trombetta e assistita da parole e musica di Elio e le storie tese, ha fatto passare brani di intercettazioni come quello tra l’ex responsabile del lavori pubblici Balducci e il suo procacciatore di ragazzi, ex corista in Vaticano. Naturalmente, per riconoscere i testi bisognava averli letti, cosicché il gioco è rimasto ristretto tra gli addetti ai lavori. Intanto, gli aficionados del Tg1 possono dormire tranquilli, senza che le brutte notizie li raggiungano. Al massimo, i loro sonni possono essere turbati dal turbinar di tette e culi che continua a essere il piatto forte della rete cattolicissima diretta da Mauro Mazza, degno sostituto di del Noce. Mentre a sostituire Bruno Vespa hanno mandato Rex, col rischio (già accertato) che batta negli ascolti i replicanti della terza Camera e si dimostri capace di presentare una lista al loro posto.
Evviva i pentiti: anche Vespa chiede protezione, ma di quale stato?
Il tg regionale della Lombardia ha mostrato ieri quel muro sul Lago di Como finalmente abbattuto, con il totale sputtanamento di chi aveva deciso l’oscuramento di uno dei paesaggi più belli d’Italia. Allo stesso modo il governo Berlusconi ha oscurato la politica in tv e allo stesso modo sarà sputtanato. È ora che la maggioranza cominci a pagare per le sue malefatte, cioè per il suo «fare» maledettamente dannoso per la società. Dispiace solo che questo redde rationem avvenga più a causa degli eccessi di gasparrità della maggioranza che per iniziativa diretta della opposizione. Ma pazienza. Non si può avere tutto dalla vita e neanche dalla politica. Per esempio, una censura che non ha precedenti, produce anche contraddizioni senza precedenti. E così, va registrato il coraggio di Bruno Vespa nell’affrontare una platea ostile l’altra sera in via Teulada. Chissà che il peggio di Berlusconi non possa tirar fuori il meglio da ognuno di noi!
Alle elezioni per diritto divino
Puntata di Tetris sfinita dallo sforzo di trovare sinonimi per dire quello che non si può dire finché dura questo regime elettorale. Per fortuna un po’ d’aria è filtrata dagli spiragli dei filmati di satira, che hanno salvato dall’asfissia un dibattito oltretutto avvelenato dalla presenza di Belpietro e Sallusti insieme (e già si fa fatica a sopportarli disgiunti). Nonostante questo clima, Carlo Freccero ha avanzato la sua proposta per salvare il salvabile di una democrazia televisiva morente: una sorta di respirazione bocca a bocca che potrebbe essere rappresentata dalla presenza dei giornalisti censurati negli anfratti più imprevisti dei palinsesti. Bruno Vespa c’è abituato: lo fa ad ogni libro sospinto, ma chissà se gli altri avranno il coraggio di emularlo. Mentre il Pdl ha addirittura l’ardire di inventarsi soluzioni legislative postume per riparare l’irreparabile figuraccia delle liste. Tipo decretare che il partito di Berlusconi partecipa alle elezioni per diritto divino!
Sono nata a Ghilarza (Oristano), ho studiato lettere moderne all’Università Statale di Milano, in pieno 68. Ho cominciato a lavorare all’Unità alla fine del 73, quando era ancora ‘organo’ del Pci, facendo esperienza in quasi tutti i settori, per approdare al servizio spettacoli negli anni 80, in corrispondenza con lo straordinario sviluppo della tv commerciale, ovvero con l’irresistibile ascesa di Silvio Berlusconi. Ho continuato a lavorare alla redazione milanese dell’Unità scrivendo di televisione e altro fino alla temporanea chiusura del giornale nell’anno 2000. Alla ripresa, sotto la direzione di Furio Colombo, ho cominciato a scrivere quotidianamente la rubrica ‘Fronte del video’, come continuo a fare oggi. E continuerò fino a quando me lo lasceranno fare. Nel 2003 è stato stampato e allegato all’Unità un volumetto che raccoglieva due anni di ‘Fronte del video’.