Cara ministra Gelmini che cancella la geografia, i ragazzi non sapranno mai se sono felici o disperati gli abitanti di Timbuctu
19-04-2010
di
professoressa Angela Giovanna Tecce, insegnante, Bari
Cara ministra Gelmini,
da tempo le conoscenze in ambito geografico delle giovani leve italiane sono in decadenza e da tempo le voci che si levano in soccorso alla geografia sono flebili e troppo educate. L’altro giorno parlavo ai ragazzi di Timbuctu, città entrata nel mito dello sviluppo che i carovanieri hanno portato nei deserti.. Gran parte degli studenti cadeva dalle nuvole. Alcuni pensavano fosse una danza africana. È strano nell’era dei viaggi e della globalizzazione che i tagli previsti dal ministero mettano la geografia tra le materie inutili, quindi da cancellare. Sono proprio gli anni in cui le generazioni che si apprestano ad affrontare la vita vengono escluse dalla conoscenza di una materia che diventa fondamentale per le loro convivenze future. Non sapranno mai come si vive attorno al loro paese. Mancheranno della comprensione, perché studiare oggi geografia vuol dire capire le sofferenze di chi arriva in Italia in cerca di lavoro, di una casa, di una paga più o meno sicura. Non sapranno come il cambiamento climatico ha reso povere milioni di persone. Mancherà soprattutto la presenza di insegnanti in grado di spiegare una geografia pensata modernamente per metterli in condizione di capire il mondo e i suoi perché. Crescerà una generazione ignorante come già parzialmente la é. Senza la conoscenza della geografia e della storia, gli adulti di domani non saranno in grado di progettare concretamente il futuro in una società più umana. Devono solo affidarsi alle agenzie di turismo, ai loro viaggi esotici, alle loro piscine attorno alle quali è proibito parlare della disperazione che fa soffrire chi vive fuori dai villaggi vacanze. L’insegnamento è già in declino. Il colpo mortale della proposta Gelmini cancellerà quei mondi lontani che ormai ci vengono a trovare e i ragazzi non sapranno mai chi sono, come pregano e perché complicano anche la nostra vita, stando a ciò che dicono i leghisti del nord.