Nelle primarie d’argento (mi riferisco al colore dei capelli dei candidati e della stragrande maggioranza dei votanti) ha vinto Pisapia, con 30.000 voti. Ora dovrà arrivare a 350.000. Impresa impossibile in questa città sconciata epperò bellissima. Provi con il famigerato e, tuttavia, benedettissimo “cuore in mano” a convincere gli astensionisti (400.000 alle ultime regionali) e speri nelle divisioni interne al campo di Agramante. E gli venga in soccorso il fattore C.
Con il sindaco eleggeremo anche i consiglieri comunali (che scenderanno da 60 a 48). Chi è oggi un consigliere? Leggete la mozione che ho presentato nei giorni scorsi e che, come al solito, non verrà mai discussa…ah, il sinedrio dei capigruppo…
Ci si interroga: chi è oggi il Consigliere comunale?
Chi sia, risulta difficile da definire; ha molte facce, forse è un Giano o un Proteo o una di quelle divinità indiane raffigurate con sette volti differenti. Tuttavia sembrerebbe lecito continuare a classificarlo nella categoria dei servitori della città. Ma la città, ingrata, non capisce. Lo considera, a seconda dei giorni della settimana, un furbo, un ozioso, un vile, un avido, un arrogante, un corrotto, un clochard. Non percepisce la quantità di qualità necessarie per diventare – e rimanere – Consigliere.
Un Consigliere deve possedere innanzitutto un fisico bestiale: cervicale flessibile, lombi elastici, chiappe a prova di decubito. In più deve dimostrare un dominio assoluto dei muscoli facciali, al fine di ricevere senza batter ciglio le peggiori mortificazioni o raccontare, quando necessario, bugie o banalità come fossero luminose verità.
Un Consigliere deve parlare, parlare tanto, parlare su argomenti che non conosce, parlare senza tentennare, senza porsi la domanda crudele: ma chi m’ ascolta?. Gli è richiesta lintelligenza di un einstein per capire la relatività di ogni decisione, la pazienza di un giobbe per far fronte al numero crescente di matti in circolazione, la resistenza di un dorando petri per arrivare alla fine di tante, troppe inutili riunioni.
Sempre deve impegnarsi per essere affabile, affettuoso e educato con tutti coloro che possono aiutarlo o nuocergli; l’ arroganza è ammessa soltanto verso chi non serve a niente. Deve conoscere a memoria il prezzo di coloro che incontra, abbracciare teneramente l’ avversario che vorrebbe strozzare, salutare con reverenza la segretaria della Signora, chiacchierare amichevolmente con l’ autista dell’ assessore, insomma non gli è permesso distrarsi un attimo, la sua vita è moto perpetuo.
Quindi anche una città di cattivo umore e intellettualmente sbandata come la nostra dovrebbe accorgersi di quanti obblighi gravino in capo al Consigliere e tributargli la giusta importanza.
In attesa che ciò finalmente avvenga, il Consiglio Comunale di Milano, in un sussulto di vitalità, decide di intervenire su alcuni aspetti dello status del Consigliere. Chiedo:
– al Governo e al Parlamento di modificare l‘attuale normativa in modo che al Consigliere venga riconosciuta un’indennità di funzione (al posto dell’ attuale indennità di presenza che provoca il gettonificio, ovvero la proliferazione di riunioni inutili) e di fissarla, per il prossimo mandato 2011- 2016, nella misura di 1000 euro al mese (ciò comporterà un risparmio di spesa pari almeno al 30%);
– all’ ufficio di Presidenza, al Sindaco e agli Assessori di provvedere, ciascuno in ragione delle proprie competenze, a modificare lo status quo nella maniera seguente:
1.il pc e il cellulare attualmente in dotazione vengono sostituiti con un budget annuale per spese di comunicazione pari a 2000 euro … il consigliere telefona, scrive, convoca…;
2.non vengono più dati i biglietti per le partite di San Siro, mentre ne vengono distribuiti due a testa per ogni mostra e per ogni spettacolo nei teatri comunali (Scala, Piccolo, Arcimboldi) …il consigliere studia, medita, contempla…;
3.vengono ritirati i pass-auto per le corsie preferenziali e per i parcheggi e nel contempo vengono consegnate gratis le tessere ATM e Bikemi …. l’eco-consigliere circola, incontra, pedala!
Il Consiglio Comunale valuta che l’ adozione di questi semplici cambiamenti provocherà benefici effetti. Il Consiglio infatti non si perde d’animo. Chi mangia nella nostra mano? La speranza.