Cari italiani, facciamo la rivoluzione: Berlusconi sta comprando anche il ‘Gratta e vinci’
03-05-2010
di
Maria Giovanna Abbruzzo, dipendente pubblica, Trani
Sono impiegata in un ente pubblico vivo sola e non sono giovanissima quindi devo arrangiarmi perché lo stipendio mi permette di vivere in qualche modo. Ho letto su Repubblica che la Mediaset di Silvio Berlusconi sta facendo una cordata con la Sisal e l’Amministrazione delle Poste Italiane per acquisire il diritto di gestire Gratta e Vinci versando un gettone d’entrata di 800 milioni. Voglio lasciare la politica fuori dalla porta ma non mi rassegno che Berlusconi possa controllare oltre alle Tv pubbliche e private, i giornali, le case editrici, banche e assicurazioni anche le speranze che ogni sabato mattina quando vado a giocare al lotto ripongo nelle schedine del Gratta e Vinci nell’illusione di portare a casa un po’ di soldi che mi permettano di passare una domenica senza pensieri magari mangiando la pizza con amiche e amici. L’idea che anche la mia pizza venga sfornata da Berlusconi non mi fa digerire e mi ruba il piacere di essere padrona della mia vita e delle modeste fortune che provo a racimolare e che invece che possono essere controllate dal capo de governo di Roma. Scrivo e firmo questa lettera contro il parere di chi mi vuole bene ed ha paura possa compromettere non la mia carriera che ormai è quella che è, ma la possibilità di mantenere il posto adesso che gli enti pubblici del sud devono tagliare le spese. Lo faccio perché sto diventando rabbiosa e spero di avere l’appoggio di molti di voi. Il Gratta e Vinci appartiene alla nostra piccola Italia e non agli affari di chi già ne ha tanti.