Cari lettori di Domani, difendiamo i magistrati e la scuola pubblica
18-04-2011
di
Paolo Tranchina, psicologo analista, direttore di Fogli di Informazione, Firenze
Desidero esprimere la mia più profonda solidarietà e convinto sostegno alla Magistratura e alla Scuola pubblica, così ingiustamente attaccate con inaudita violenza da Berlusconi. Non è tollerabile che il Presidente del Consiglio riversi il suo disprezzo su istituzioni fondamentali dello Stato, cercando di renderle invise ai cittadini, dopo che sono anni che fa votare leggi, che tutti chiamano ad persona, per evitare i processi. Ma come si può insinuare che la magistratura sia come una banda a delinquere e gli insegnati, dei facinorosi che negano la verità? Se ricorre a questi toni evidentemente Berlusconi si sente mancare il terreno sotto i piedi, vede buio. La recente designazione di Alfano come proprio successore e di Letta per il colle, anzicchè placare gli animi, ha accentuato i colflitti di Forza Italia, inseme alle critiche della Marcegaglia e di Montezemolo e alla improvvisa elminazione di Cesare Geronzi, che vanno ad aggiungersi a tutti gli altri malumori che covano sotto le ceneri. Ma Forza Italia è interamente d’accordo col cavaliere? Davvero crede che i magistrati siano una banda a deliquere e gli insegnantii pericolosi comunisti in rivolta? E se non lo crede cosa aspetta a manifestarlo? Cosa deve fare il premier per suscitare la sua critica? Il problema è che se i membri di Forza Italia non si oppongono, di fatto, sono complici di tutto quanto sta accadendo, complici conniventi e consapevoli. E non mi si parli, per cortesia, di estremismi verbali elettorali, perchè da tempo non si tratta più di forma, ma di sostanza.