Le prime mosse politiche del sindaco Pisapia e del PD a Milano suscitano amarezza dopo la gioia provata per la vittoria elettorale sul centro-destra nella città chiave della politica e dell’economia italiana. Berlusconi vi si era candidato e aveva legato molte cose all’esito della battaglia di Milano. Sono deluso per le scuse chieste al giornalista di TG1 che aveva fatto una domanda provocatoria ed impertinente alla quale il pubblico presente in sala aveva risposto rumoreggiando giustamente. Il giornalista voleva sapere cosa Pisapia pensasse della mancata estradizione di Cesare Battisti in Italia tema sul quale il governo italiano strilla e si dimena contro il Brasile in maniera sproporzionata ed indecente. Ebbene chiedere scusa non è un atto di cortesia istituzionale ma di sottomissione ad una cultura forcaiola e di parte per la quale si affiggono le gigantografie di Sakineh in odio al governo iraniano, si disprezza Gheddafi mentre si uccidono i suoi familiari e la popolazione ed i valorosi soldati libici, con la quale si sceglie Israele mentre i palestinesi continuano ad essere martoriati.
Sono molto deluso ed amareggiato per la esclusione della sinistra dal governo della città. in obbedienza al dicktat che a suo tempo Veltroni ha scagliato contro di essa dopo averla dissanguata e messa in gravissima difficoltà nel governo Prodi, condannandola all’isolamento. Veltroni poi ha avuto la disonestà di invitare al “voto utile” convincendo gli elettori comunisti a votare per lui appunto per non “disperdere” il voto che rischiava molto con il vergognoso ed antidemocratico sbarramento del 4 per cento.
“Conventio ad excludendum è una locuzione latina con la quale si intende definire un accordo esplicito o una tacita intesa tra alcune parti sociali, economiche o politiche, che abbia come fine l’esclusione di una determinata parte terza da certe forme di alleanza, partecipazione o collaborazione.L’espressione, molto usata nel linguaggio politico italiano, venne coniata negli anni settanta da Enrico Berlinguer, “il quale denunziava le forze del pentapartito di praticarla contro il PCI. Ora, segno della involuzione e del cammino all’indietro percorso dalla politica italiana, la conventio viene praticata per isolare la Federazione della Sinistra e come pegno di moderatismo di un atto o di una scelta politica. Oggi bisogna dimostrare di essere per l’appunto moderati e cioè di considerare possibile ed ammissibile qualsiasi spostamento a destra e di aborrire la comunicazione con la sinistra radicale.
Nella giunta di Milano entra Tabacci, intelligente personaggio dell’UDC milanese, espressione di ambienti della finanza e dell’economia delusi dalla gestione berlusconiana della borghesia italiana e viene tagliata fuori la rappresentanza della sinistra. La scelta compiuta è politicamente assai grave perchè indica una strada che sarà seguita in Italia dal partito di Vendola per quanto riguarda il dopo Berlusconi. C’è in questa scelta un messaggio preciso di rassicurazione al cosidetto “centro” cioè alla borghesia italiana che in questi giorni manda i suoi grandi emissari a Saint Tropez alla riunione segreta del gruppo di Bilderberg Gli interessi rappresentati dalla Fds e che sono quelli dei lavoratori del welfare di una politica estera dell’Italia meno servile verso gli USA non diventeranno mai parte di un programma di governo. Il massimo “rivoluzionario” al quale ci si spingerà sarà il capitalismo compassionale largamente rappresentato nella giunta Pisapia. Non diritti ma assistenza, non un corso diverso della politica dei salari, della casa, dei trasporti, ma al massimo sussidiarietà. Una versione non violenta ma financo inclusiva del rapporto con la classe operaia che tuttavia deve restare fuori dalla stanza dei bottoni e dal cuore delle alleanze della nuova maggioranza italiana. Pisapia è una persona intelligente ed occulterà questo dato . Ma la realtà è questa. Vendola si sbilancia per una alternativa che non è di sinistra ma interna al blocco sociale della borghesia italiana.
La Camera del Lavoro di Milano dominata dagli interessi politici del PD applaude le scelte di Pisapia. La delimitazione a sinistra si estende dal partito al sindacato confederale.
Si tratta di una scelta che indebolisce il potere sociale dei lavoratori e la possibilità di un miglioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro. I lavoratori milanesi non avranno nella giunta della città un punto di forza nella loro lotta contro l’aggressione confindustriale ai contratti di lavoro ed alla stabilità del posto.
Osservo che la scelta di Pisapia anche se formalmente legittima è antidemocratica. Non tiene conto dei sentimenti prevalenti nella voglia di cambiamento espressi dall’elettorato milanese. Questi sentimenti non vengono raccolti ed rappresentati correttamente in una giunta ideologicamente centrista e che ha il suo uomo-simbolo in Tabacci. E’ evidente che l’inverno del nostro scontento è destinato a durare ancora a lungo e che dobbiamo immaginarci un coacervo che va dal terzo polo al pd al Sel. Gli “estremisti” come Ferrero dovranno restare fuori. Ma dubito molto che questo fronte sarà in grado di fronteggiare la protesta sociale e politica che viene da condizioni di vita di venti milioni di lavoratori sempre meno accettabili. In Italia non si può sopprimere il socialismo e la lotta di classe con i giochi della politica. Mi auguro che la Fds faccia valere con fermezza e serenità le sue ragioni non pietendo un posto a tavola ma rappresentando l’antidemocraticità di uno schieramento che vuole essere espressivo soltanto del blocco sociale borghese.
Già membro dell'Esecutivo della CGIL e del CNEL, Pietro Ancona, sindacalista, ha partecipato alle lotte per il diritto ad assistenza a pensione di vecchi contadini senza risorse, in quanto vittime del caporalato e del lavoro nero. Segretario della CGIL di Agrigento, fu chiamato da Pio La Torre alla segreteria siciliana. Ha collaborato con Fernando Santi, ultimo grande sindacalista socialista. Restituì la tessera del PSI appena Craxi ne divenne segretario.