Caro Domani, con quale coraggio Tremonti e la Prestigiacomo festeggiano la giornata nazionale degli alberi che hanno tagliato per dar posto al cemento?
08-11-2010
di
Anna Mazzieri Fornari, insegnante, Parma
La macchina infernale dei costruttori sta distruggendo l’Italia aiutata da un governo che permette ad ogni cittadino di allargare le case e ad ogni comune in crisi per le casse vuote di concedere licenze edilizie non importa il verde che mangiano. Deve far cassa, avanti tutta. Vivo nella città al terzo posto nella terribile classifica delle città che più cementificano. A Parma e provincia scompaiono sotto i mattoni due campi da calcio al giorno. Ma il nostro municipio governato da un sindaco devoto a Gianni Letta assicura che vuol fare di questa città il giardino più verde del Paese. Il 21 novembre, giorno della grande festa in difesa della natura, mi affaccerò alla finestra del mio piccolo condomino cresciuto attorno al parco della Cittadella e finora circondato da belle case anni Venti, uno o due piani, giardini con cedri del Libano, alberi da frutta, perfino graziose casette dove i giardinieri riponevano gli attrezzi. Mi affaccio sul cemento che risale i piani. Giardini spariti, belle case mangiate da condomini che si alzan non si sa fino dove.. Non hanno «tagliato qualcosa», hanno tagliato tutto. Pini, cedri, alberi da frutta. Sparito ogni filo d’erba. A chi protestava per lo scempio è stato risposto: in alto hanno deciso così. Il nostro sindaco non è proprio una stanca: lui e Berlusconi possono guardarsi negli occhi. Chiedo che la signora Prestigiacomo venga a Parma a celebrare la bella giornata. Le offrirò un caffè mostrandole le foto del com’era, e la pregherò di affacciarsi alla finestra a contare decine di alberi che non ci sono più. Sono stanca dell’ipocrisia vanagloriosa di chi continua ad imbrogliare e festeggia l’imbroglio.