Luigi de Magistris ha incontrato pazienti, familiari, operatori e cittadini, presso il Centro di Salute Mentale del Rione Sanità a Napoli, mercoledì 25 maggio. L’incontro è avvenuto durante la lezione di teatro che tiene la regista Antonella Monetti in favore dei pazienti del quartiere, gratuitamente, il mercoledì, affiancata dagli operatori, dal fotografo Mario Spada, documentaristi e altri intellettuali della città. Il candidato sindaco per Napoli Luigi de Magistris, è, peraltro, l’unico candidato che nel suo programma ha parlato di sanità, welfare, assistenza psichiatrica, prevedendo un Assessorato per la Sanità, per i Diritti, per la Cittadinanza.
Il centro di salute mentale del Rione Sanità di Napoli assiste oltre 3500 pazienti, su un territorio di circa 120.000 abitanti, con circa mille nuovi casi l’anno. Ci lavorano attualmente, con estrema dedizione, 24 ore su 24, un numero estremamente esiguo di operatori: soli 7 medici, un responsabile, una psicologa, soli 4 operatori educatori professionali del centro diurno (senza stipendio da circa 1 anno) e la responsabile, pochissimi infermieri.
Le risorse dedicate a questa branca della medicina sono ben lontane dal 5% della spesa sanitaria che prevede la legge, attestandosi in Campania e a Napoli intorno all’1%, una cifra bassissima e molto lontana da quella che investono altre regioni d’Italia, specie al nord Italia. Tutto ciò nonostante l’Oms abbia dichiarato che le malattie psichiatriche sono la prima causa di malattie croniche, che il costo sociale di tali patologie ammonta al 4% del PIL (118 miliardi di euro la sola depressione), che lo stress lavorativo causa ben il 60% degli incidenti sul lavoro e che è la prima causa di malattia dei lavoratori precari.
Probabilmente, infine, deve aver toccato la sensibilità di de Magistris anche la lettera accorata di un paziente, della quale si riportano alcuni passaggi:
“Mi chiamo Luigi Esposito, napoletano da 31 anni, e voglio fare i miei complimenti a questa stupenda città che è Napoli per i primi risultati delle elezioni comunali, a queste persone che davvero vogliono voltare pagina e farsi conoscere dagli altri per ciò che realmente sono, che vivono ogni giorno l’inferno e che forse meriterebbero finalmente un paradiso. Vorrei dire a me stesso e a tutti coloro che fino ad oggi tifavano destra, o meglio Berlusconi, che la mia scelta politica è dovuta all’amore per la città di Napoli. Credo e spero, inoltre, che l’era Berlusconi sia alla fine; l’Italia ha solo partecipato a un party lungo 3 anni che soltanto un ricco sfondato, con tanto di cappello da parte mia per come ci sia diventato, poteva dare”.
Luigi de Magistris in visita al centro di salute mentale del Rione Sanità con l'utente che gli ha dedicato questa lettera